Riceviamo e pubblichiamo.
Luigi C.
Cari parenti e amici,
nel bel mezzo del caldo estivo, vi mandiamo i nostri più calorosi saluti, insieme a notizie di molte cose belle accadute a Norcia negli ultimi mesi.
A maggio Dom Raffaele Fernandez, di Gibilterra, ha emesso i voti solenni. Come forse già saprete, la cerimonia include un lungo periodo di prostrazione sotto un drappo funebre, che simboleggia la morte del monaco al mondo. Esso può anche essere un monito delle prove future e un richiamo a quelle già affrontate. Più profondamente, però, questo drappo ricorda al monaco e a tutti noi che la vita è passeggera. In un giorno noto solo a Dio, anche il corpo di ciascuno di noi tornerà sotto quel drappo, e – questo è ciò che speriamo – la nostra anima godrà della presenza eterna di Dio.
Anche i mesi di giugno e luglio sono stati ricchi di segni di speranza. I monaci hanno lavorato con impegno nei nuovi orti dell’Abbazia. I bambini di Norcia hanno cosparso con amore petali di fiori davanti al Santissimo Sacramento durante la processione del Corpus Domini.
Poi è arrivata la festa estiva di San Benedetto, celebrata con concerti, conferenze e profonda devozione. Benché sia quella del 21 marzo – giorno della sua morte – la festa principale del nostro patrono, la celebrazione dell’11 luglio, favorita dal clima estivo e dall’arrivo di molti amici e pellegrini a Norcia, offre un’atmosfera ideale per riflettere sugli insegnamenti del grande santo.
SOTTO: la benedizione di Norcia con la reliquia di San Benedetto; una degustazione di Birra Nursia in Piazza San Benedetto; gli studenti della Scuola dell’Abbazia, insieme a musicisti locali e ai monaci, al termine di un concerto dedicato alla vita di San Benedetto.
Anche se San Benedetto non parla mai di vacanze – e ai monaci non ne è permessa alcuna – egli in estate prevede per la giornata monastica un orario più leggero che include, misericordiosamente, anche un salutare riposo pomeridiano! Ma, soprattutto, San Benedetto insegna che la preghiera è essa stessa una forma di riposo, in cui l’uomo dimentica le proprie preoccupazioni ed entra nei misteri della Croce e della Risurrezione, l’unica realtà che può realmente rendere più leggeri i pesi che tutti portiamo.
SOTTO: il Padre Abate incontra un gruppo di scout.
L’autunno arriverà più velocemente di quanto pensiamo, e la scuola e il lavoro torneranno a dettare il ritmo del mondo. Auguro a ciascuno di voi di trovare, fino a quel momento, un po’ di riposo, con Dio.
In Cristo,
Dom Benedetto Nivakoff, O.S.B.
Abate di San Benedetto in Monte