Da alcune ore ha iniziato a circolare un interessante video in cui due anni fa l’attuale Sommo Pontefice menzionava i suoi disaccordi risalenti al tempo in cui il card. Jorge Mario Bergoglio, poi diventato Papa Francesco, era Arcivescovo metropolita di Buenos Aires.
L’autenticità del video è stata confermata dal quotidiano argentino liberal-conservstore La Nación, il secondo quotidiano del Paese per tiratura (QUI).
Siamo al 14 marzo 2023: è il giorno in cui mons. Robert Francis Prevost O.S.A., fino ad allora Vescovo di Chiclayo, prende congedo dalla sua Diocesi per trasferirsi a Roma, in quanto è stato nominato da papa Francesco Prefetto del Dicastero per i Vescovi e Presidente della Pontificia Commissione per l’America latina.
In questo video l’allora mons. Prevost (sarà creato Cardinale sei mesi dopo) racconta che, in qualità di Priore Generale dell’Ordine di Sant’Agostino, tra il 2001 ed il 2013 aveva incontrato varie volte il card. Bergoglio a Buenos Aires ed i rapporti reciproci non erano dei migliori.
Tanto è vero che, ironicamente, riferisce che nel 2013, appresa la notizia dell’elezione di Papa Francesco, avrebbe detto ad alcuni confratelli che, a seguito di tale elezione, non sarebbe mai diventato Vescovo.
Con il prezioso aiuto di alcuni amici di madrelingua spagnola, che ringraziamo, abbiamo tradotto l’intero video (2 minuti e 35 secondi), ed in particolare i primi 40 secondi, nei quali mons. Prevost mostra un chiaro disaccordo con papa Francesco su alcuni temi: «Ayer sí se cumplen 10 años de la elección del papa Francisco. Yo conocía a Jorge Mario Bergoglio, Arzobiso de Buenos Aires. En su momento, como yo era General los Agustinos, lo había encontrado varias veces. Y cuando fue elegido, yo dije algunos hermanos míos, bueno, eso está muy bien y gracias a Dios yo nunca voy a ser Obispo. No les voy a contar la razón, pero digamos que no tod encuentros con con el cardenal Bergolio eran siempre de acuerdo, digamos, entre los dos, de mutuo acuerdo».
Di seguito vi proponiamo il video integrale con la traduzione in lingua italiana dell’intervento del futuro Papa Leone XIV.
L.V.
Traduzione del discorso di mons. Francis Robert Prevost O.S.A. (Chiclayo, 14 marzo 2023):
Io conoscevo Jorge Mario Bergoglio, Arcivescovo di Buenos Aires.
All’epoca, io ero Generale degli Agostiniani.
L’avevo incontrato diverse volte, e quando fu eletto, dissi ad alcuni miei confratelli: «Bene, è una cosa molto buona, grazie a Dio io non diventerò mai Vescovo».
Non vi dirò la ragione, ma diciamo che non tutti gli incontri con il cardinale Bergoglio erano sempre in pieno accordo, diciamo così, tra noi due, eh, non sempre con reciproco consenso.
Alcuni mesi dopo, lo invitai a presiedere la Messa di apertura del Capitolo Generale degli Agostiniani, il 28 agosto 2013.
Tutti mi dissero: «Il Papa non ha mai fatto una cosa del genere, non accetterà».
Invece accettò, e presiedette la Messa nella Chiesa di Sant’Agostino, dove si trova la tomba di Santa Monica.
E lui, quando visitava Roma, passava sempre a visitare la tomba di Santa Monica.
In quell’occasione, alla fine della Messa, mi disse: «Ora puoi riposare».
Io gli risposi: «Grazie, Santo Padre, spero di poter riposare».
Mi lasciò qualche mese… e poi mi nominò Vescovo di Chiclayo.
Non so quando arriverà la parte del riposo, ma eccoci qui.
In questi otto anni, davvero, è stato un tempo di grande formazione, crescita personale, un grande tesoro.
Ho, veramente, sentimenti contrastanti, come si suol dire.
Anche il Papa lo sa.
Non parto del tutto felice, eh.
La mia preferenza sarebbe stata restare a Chiclayo, ma bisogna obbedire, in tutte le età della vita.
E ancora una volta ringrazio il Santo Padre per questo grande, per questa grande manifestazione di fiducia nella mia persona.
Pregate per me, per favore, pregate per me e non preoccupatevi.
Grazie per questa… beh, per questa medaglia che pensavo non avrei mai ricevuto, perché non pensavo di arrivare a venticinque anni da vescovo, ma sì… quindi, grazie di cuore.
E per il Signore dei Miracoli: il Perù sarà sempre presente nel mio cuore, nelle mie preghiere. Grazie per tutto quello che siete e che fate nella vita, in Perù e nella Chiesa.
Grazie di cuore.
Qui per seguire MiL su Telegram https://t.me/messainlatinoblogMiL
qui per seguire MiL su X https://x.com/messainlatino
qui per seguire MiL su Instagram
qui per seguire MiL su Facebook
La luna di miele è bella ma dura poco.Presto verranno a galla i tanti problemi irrisolti che con Francesco sono diventati una foresta quasi inestricabile.Vedremo come si destreggerà fra i bergogliani che vorranno che tutto resti come negli anni passati e coloro che vorranno cambiare per non perire. Non tragga in inganno il consenso plebiscitario di questi giorni ,la situazione è molto complicata e saranno indispensabili scelte difficili.Speriamo che il soccorso venga dall'alto.....
RispondiEliminaQuesto racconto testimonia la grandezza di Papa Francesco di v.m., che nella dialettica di una franca discussione tra un Arcivescovo e un Priore Generale ha saputo antevedere le qualità del l'Uomo e Sacerdote Prevost che l'hanno portato sino al soglio di Pietro!
RispondiEliminaGiusto! Bene ha fatto Francesco ad apprezzare le qualità di Prevost. Male ad apprezzare quelle .... di Zanchetta e Rupnik....
EliminaAl di là di quello che non sapremo mai su questa terra, ossia questi motivi di disaccordo, di certo è rassicurante il sapiente riferimento, nelle prime parole di Leone XIV che stiamo ascoltando in questi giorni, non solo al suo immediato predecessore (cosa che non ci dovrebbe stupire, è consuetudine farlo, e al di là di ogni giudizio "politico" o personale sul pontificato bergogliano, è una forma di riconoscenza che ogni neo pontefice ha avuto verso chi è venuto prima di lui, oltre che una modalità rassicurante per chi si sente orfano di un papa venuto a mancare – e ce ne sono tanti, per ogni pontefice di turno –). Stiamo ascoltando echi di Paolo VI ("Mai più la guerra"), di Giovanni Paolo II ("Non abbiate paura!"), e penso non ci sia bisogno di rimarcare che la prima omelia in Sistina aveva molto dei temi cari anche a papa Benedetto, come il relativismo, la religione fai da te, la dimensione martiriologica del ministero petrino. Qualcuno, fra i giornalisti (preciso che qui riporto cose che mi ha detto chi ha seguito non so chi in televisione) ha voluto parlare a tutti i costi di riferimenti alla misericordia. Strano: io ho letto, invece, un forte richiamo alla conversione, tra l'altro espressamente menzionata. Il punto centrale, per me, rimane che le premesse mi sembrano quelle di un Papa che voglia attingere alla multiforme ricchezza di chi lo ha preceduto, e non nego che ciò, per me e penso per tanti, sia rassicurante, in questo delicato momento di passaggio.
RispondiEliminaOremus pro Pontifice nostro!
La grandezza di un uomo che nomina vescovi in base al loro valore e non in base al rapporto personale. L'ha fatto vescovo e poi l'ha chiamato al dicastero dei vescovi, un ruolo importantissimo, infine anche cardinale, il tutto nonostante screzi iniziali
RispondiEliminaEra missionario e Bergoglio credeva che tutti i missionari fossero progressisti, al contrario di chi vive in curia in mezzo ai pizzi e merletti polverosi della sagrestia. Ha sbagliato a fare i conti con i suoi progetti.
EliminaE allora?
RispondiElimina