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giovedì 29 maggio 2025

Evviva la TIARA! Realizzato nei Giardini Vaticani lo stemma floreale di Papa Leone XIV

Vi proponiamo l’articolo pubblicato il 28 maggio sul sito del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, in cui si descrive la realizzazione dello stemma di Papa Leone XIV nei Giardini Vaticani: a riprodurlo, nell’area antistante il Palazzo del Governatorato, il Servizio Giardini e Ambiente della Direzione delle Infrastrutture e Servizi, che ha impiegato due settimane. Sullo sfondo di colore azzurro, 400 piantine di Ageratum blu Star e 50 di Helichrysum italicum, nella metà chiara 400 Begonie semperflorens night life, foglia bronzata, fiore bianco. L’emblema dellOrdine di Sant’Agostino è stato realizzato con la collaborazione del Reparto fabbri della Direzione Infrastrutture e Servizi.
Notiamo che l’articolo erroneamente scrive: «La struttura della “cornice”, nella quale si inseriscono i dettagli dello stemma, è […] formata dalla mitra». In realtà lornamento esteriore dello scudo è la tiara, la tipica corona pontificia dismessa da San Paolo VI e che da Papa Benedetto XVI non compare più neppure nello stemma (ne abbiamo scritto su MiL QUI, QUI e QUI; recentemente QUI e QUI su MiL).
Non possiamo che apprezzare la presenza di questo copricapo, seppur solo nello stemma floreale nei Giardini Vaticani e non in quello ufficiale (e – ad onor del vero – anche gli stemmi floreali di San Giovanni Paolo II, di Papa Benedetto XVI e di Papa Francesco avevano mantenuto tale elemento tradizionale).
In calce alcune fotografie dei lavori di realizzazione.

L.V.


Un capolavoro di arte e maestria

È stato completato lo stemma floreale di Papa Leone XIV nei Giardini Vaticani, proprio antistante il Palazzo del Governatorato, sul pendio, che declina verso l’abside della Basilica di San Pietro.

Centinaia di piantine colorate, come tante tessere di un mosaico, hanno reso possibile un capolavoro dell’arte floreale. Come i precedenti stemmi, verrà ammirato, ogni anno, da migliaia di persone, da un punto di osservazione eccezionale: dall’alto della cupola della Basilica di San Pietro.

Per realizzare lo stemma, il Servizio Giardini e Ambiente della Direzione delle Infrastrutture e Servizi, ha impiegato circa due settimane, vista la necessità di sviluppare il nuovo soggetto e poi riprodurlo sul posto. Vi hanno lavorato, mediamente, due persone al giorno che, con maestria ed estro artistico, hanno reso possibile la composizione floreale.

La struttura della “cornice”, nella quale si inseriscono i dettagli dello stemma, è rimasta la stessa di Papa Francesco. È formata dalla mitra, collocata tra chiavi decussate d’oro e d’argento, legate con un cordone rosso. La mitra è stata ricreata con del Buxus sempervirens, varietà pumila.

La chiave d’oro è stata riprodotta con l’Euonymus Aureus, cioè Evonimo variegato, che viene potato spesso, in modo che rimanga nano e offra il colore giallastro. La chiave argento è stata ricreata con la pianta stagionale Helichrysum italicum, che deve essere cambiata almeno una volta l’anno per mantenere il colore.

I cordoni rossi che legano le chiavi sono stati realizzati con la pianta Iresine brillantissima, in estate, e Viola cornuta, sempre rossa, in inverno.

Per lo scudo papale, diviso diagonalmente in due settori, sono state impiegate varie piante. In alto a sinistra, sullo sfondo di colore azzurro, è raffigurato un giglio bianco. Simbolizza la purezza e la verginità e richiama la figura della Vergine Maria.

Per riprodurre il colore azzurro, sono state recuperate 400 piantine di Ageratum blu Star provenienti dallo stemma di Papa Francesco. Il giglio è stato realizzato con 50 piantine di Helichrysum italicum riprodotte per talea dall’addetto della manutenzione della serra del Servizio Giardini e Ambiente.

Nell’altra parte dello scudo, in basso, su sfondo chiaro è rappresentata un’immagine che ricorda lo stemma dell’Ordine di Sant’Agostino: un cuore trafitto da una freccia collocato sopra un libro. Rimanda alla conversione di Sant’Agostino, in quanto simboleggia come la Parola di Dio gli abbia trafitto il cuore, come il Santo Dottore spiegava: Vulnerasti cor meum Verbo tuo (“Hai trafitto il mio cuore con la tua Parola”).

Per la metà chiara dello stemma sono state usate 400 piante di Begonia semperflorens night life, foglia bronzata, fiore bianco. Il cuore è stato creato con piantine di Iresine lindenii, riprodotte per talea dall’addetto della manutenzione della serra.

Per ricreare il libro, è stata chiesta la collaborazione da parte del Reparto fabbri della Direzione Infrastrutture e Servizi, che hanno prodotto delle lamiere per dargli la forma. All’interno è stato messo del lapillo rosso e per il bianco è stata utilizzata della ghiaia.

È la natura che, con il suo splendore e i suoi colori, unita alla maestria degli addetti ai Giardini Vaticani, dà vita a un gioiello d’arte e di bellezza.














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