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sabato 26 aprile 2025

Luis Badilla. La morte di Papa Francesco. Gli ultimi giorni della vita di Papa Francesco

Grazie a Luis Badilla per questa descrizione degli ultimi giorni di vita del Romano Pontefice Francesco.
Luigi C.

La morte di Papa Francesco - Jorge Mario Bergoglio. Gli ultimi giorni della vita di Papa Francesco

Papa Francesco

Jorge Mario Bergoglio

Nascita - 17 dicembre 1936

Morte - 21 aprile 2025

Elezione 13 marzo 2013

Inizio del Pontificato 19 marzo 2013

Fine del Pontificato 21 aprile 20025

 

Gli ultimi giorni della vita di Papa Francesco. Papa Francesco è morto 66-67 giorni dopo l’inizio della parte finale della sua vita e delle sue malattie, cioè il 14 febbraio quando a fine mattinata è stato ricoverato presso il Policlinico “Gemelli”. Si parlò subito della sua Broncopneumopatia Cronico Ostruttiva (BPCO), malattia che alla fine con le sue molteplici conseguenze, lo portarono alla morte quando aveva oltre 88 anni. Un comunicato della Sala stampa vaticana del (fecha) chiarisce così il perché del decesso di Papa Bergoglio:

Sabato 19 aprile - Visita inspiegabile

Nel pomeriggio di sabato 19 aprile, Francesco visitò per pochi minuti la Basilica di San Pietro, entrando e poi uscendo dalla Porta della Preghiera distante 50 metri circa dalla Domus Santa Marta. Il Papa, poco prima delle 18, in sedia a rotelle e senza naselli per l'ossigeno, ha voluto salutare un gruppo di pellegrini americani di Pittsburgh (ma non c'è documentazione filmica). Il Pontefice fece questo “blitz”, come lo chiama la stampa italiana, prima dell'inizio della Messa presieduta dal cardinale Giovanni Battista Re.

I filmati disponibili fanno vedere alcuni secondi in cui il Papa alza con debolezza la mano per benedire e diverse persone che lo riconoscono e si sentono voci esclamare: Papa, Papa, Papa…

Il tutto è durato 7/8 minuti. Francesco appariva disorientato, sconnesso e a volte il suo sguardo era quello di una persona sorpresa. Una situazione per certi versi simile a quelle del giorno in cui si presenta in Basilica con abbigliamento “stile clochard” (giovedì 10 aprile).

Domenica 20 aprile - Pasqua 2025. La Benedizione Urbi et Orbi

Nella sua ottava sortita in 38 giorni di ricovero e 28 di convalescenza (in totale 66/67 giorni), Francesco si affascia per la prima volta dalla Loggia centrale della Basilica di San Pietro. Il suo Messaggio è stato letto da Mons. Diego Ravelli, Cerimoniere pontificio. Poi il Pontefice con voce debole pronunciò la Benedizione Urbi et Orbi. Infine, nella papamobile, senza naselli per l’ossigeno, fece un lungo percorso fino all’inizio di Via della Conciliazione. Il quadro complessivo, il contegno, e certi dettagli, destarono subito molta preoccupazione in ambienti medico-sanitari, inclusi quelli vaticani.

“Occhio clinico sul paziente”:

la voce flebile, i momenti di assenza e il disorientamento

Le ultime ore di vita del Pontefice cominciano nel voler farsi portare alla Loggia centrale della Basilica per dare un suo ultimo saluto, che sicuramente presentiva come tale. Papa Francesco si è visto ovviamente debole e stanco, con un forte affanno (forse i naselli lo avrebbero aiutato?) La pelle del volto, ammorbidita e lucida, trasmetteva sofferenza. Il Pontefice sembra presente ma non partecipa. Alza leggermente le braccia a metà con fatica,

Il suo limite più negativo era la voce, ancora debolissima e di fiato corto. E non era solo raucedine. Era un segnale gravissimo e profondo sul fatto che la situazione stava precipitando. Parlare della riabilitazione della voce come si riabilita un arto frattura è un’altra cosa quando la perdita di questa voce era conseguenza della polmonite bilaterale.

Il ricupero della voce, nonostante le tante sedute di riabilitazione, domenica 20 aprile scorso, si è visto impossibile. Perché? Perché la voce dipende dalla quantità di ossigeno che si riesce far entrare nei polmoni.

Una caratteristica sequela della Broncopneumopatia Cronico Ostruttiva (BPCO), dove le ostruzioni impediscono all’aria inspirata di ossigenare l’intero polmone, è quasi sempre una severa perdita della voce. Questo fenomeno determina un ridotto passaggio di aria attraverso le corde vocali e quindi un ridotto lavoro a carico dei muscoli respiratori e fonatori che le circondano provocando affanno, rispiro corto e afonia.

La Treccani riassume bene il meccanismo fisiologico e anatomico della voce umana. Dice: "La voce umana si origina grazie all'interazione coordinata del sistema respiratorio (attraverso il quale viene emessa l'aria necessaria per produrre il suono), della laringe (in cui le corde vocali fanno vibrare l'aria espirata dai polmoni, con il concorso dei movimenti del torace, del diaframma e delle pareti addominali) e di cavità come laringe, faringe, naso, bocca, che fungono da risuonatori e influiscono sul timbro vocale". 

Macchie sulle mani. Nel filmato della visita del Papa, il 17 aprile, al carcere romano di Regina Coeli, si è visto nitidamente sul dorso della sua mano destra una macchia oscura tondeggiante non presente nei filmati precedenti. (Filmato) Ma poi, domenica 20 aprile, nel filmato della visita del Vice Presidente Usa, J. D. Vance, si sono visto la medesima macchina del giorno 17 e un’altra ma sul dorso della mano sinistra. (Filmato)

 

L'espressione "faccia ippocratica" nel caso di Papa Francesco

su Piazza San Pietro domenica di Pasqua

22 ore prima del decesso

         La presenza di Papa Francesco sulla Loggia centrale della Basilica di San Pietro, a mezzo giorno, Domenica di Pasqua, al momento del suo Messaggio e Benedizione 'Urbi et Orbi', resterà nella memoria di milioni e milioni cattolici, e non, un momento terribile e doloroso anche perché provocò ansia e incredulità. Era palese che il Pontefice seduto sula balcone e poi sula papamobile in piazza stava morendo. In tanti in quei 20 minuti strazianti si sono chiesti e hanno chiesto: ma perché? Che bisogno c’era di questo evento sconvolgente?

Non c'è medico al mondo che abbia visto questi momenti in diretta e registrati che non abbia pensato e detto: ecco, il Santo Padre presenta la tipica espressione cosiddetta "faccia ippocratica" (in latino, facies ippocratica) che il padre della Medicina, Ippocrate, così definisce: "Rappresenta il volto tipico, con occhi incavati e lineamenti affilati, dei malati di peritonite, febbre tifoide e in generale dei moribondi." (Ippocrate nel Prognostico. «[Se l'aspetto del viso] può essere descritto così: il naso affilato, gli occhi infossati, le tempie incavate, le orecchie fredde e tese e i loro lobi distorti, la pelle del viso dura, tesa e secca, e il colore del viso pallido o livido... e se non vi è alcun miglioramento entro [un determinato periodo di tempo], si deve capire che questo segno preannuncia la morte.»

Chi ha pensato e allestito questa

tragica lacerazione dell’umanità?

Non sapremo mai se questa lacerazione dell’umanità del Papa e di tutti l’ha voluta veramente Papa Francesco. Oppure chi? Per ci dicono che Papa Francesco ha ringraziato di essere stato portato nella sua ora finale a Piazza San Pietro.

Ci sembra improbabile che il Papa avesse in mente la Piazza perché piazza o raduno e comizio. No! Il Papa avrà avuto in mente Cristo, la sua Chiesa, il suo bilancio al cospetto di Dio, i santo fedele Popolo di Dio. Probabilmente, se ha detto “piazza”, avrebbe dovuto essere capita per quello che la parola era: il gregge, i discepoli di Cristo, i figli di Maria. Lui era il Vescovo di Roma, il Successore di Pietro, aveva una diocesi e guidava la comunione dei fedeli cattolici nel mondo.

Leggendo quanto la stampa amplificò usando le ultime parole di Papa Bergoglio ci è venuto spontaneo alla memoria quanto raccontò mons. Gänswein sulle ultime parole di Benedetto XVI prima di espirare: “Signore, io ti amo”. Sono certo che Papa Francesco pensò lo stesso.

Le presenze del Papa fuori Santa Marta

dal 23 marzo al 20 aprile.

(1) Domenica 23 marzo. Angelus del 23 marzo, giorno delle sue dimissioni ospedaliere. (Balcone del “Gemelli”, Santa Maria Maggiore e percorso verso il Vaticano).

(2) Domenica 30 marzo. Domenica del Giubileo dei malati e degli operatori sanitari. Il Papa si presenta brevi minuti sulla Piazza di San Pietro al termine della messa giubilare. Francesco incontra un gruppo di fedeli.

(3) Giovedì 10 aprile. A sorpresa e con un abbigliamento singolare visita la Basilica di San Pietro per pregare sulla tomba di Papa Pio X e informarsi sui lavori di restauro in corso all’interno.

(4) Sabato 12 aprile. Papa Francesco fa visita alla Basilica Santa Maria Maggiore dove si raccoglie in preghiera.

(5) Domenica 13 aprile. Il Pontefice torna in Piazza al termine della Messa della Domenica delle Palme, Commemorazione dell’ingresso del Signore in Gerusalemme e Santa Messa.

(6) Giovedì 17 aprile. Francesco visita il carcere romano “Regina Coeli” dove si ferma quasi mezz’ora e parla con un gruppo di 70 detenuti.

(7) Sabato 19 aprile. Francesco, e alcuni dei suoi collaboratori, all’improvviso si presenta nella Basilica di San Pietro per brevi minuti.

(8) Domenica 20 aprile. Dalla Loggia della Basilica di San Pietro il Papa imparte la Benedizione Urbi et Orbi dopo che accanto a lui il Cerimoniere pontificio aveva letto il suo Messaggio pasquale. Poi, il Pontefice, sempre senza assistenza di ossigeno esterno, ella papamobile fece un ampio giro fra i fedeli e pellegrini in Piazza.