Vi proponiamo – in nostra traduzione – la lettera 1161 pubblicata da Paix Liturgique il 12 febbraio, in cui, prendendo spunto dal vertice per l’azione sull’intelligenza artificiale svoltosi a Parigi (Grand Palais, 6-11 febbraio), si espone e commenta il risultato dell’utilizzo di ChatGPT4, al quale si è posta la seguente domanda: «Se tu fossi il Diavolo, cosa faresti per distruggere la Chiesa cattolica?».
La risposta, sviluppata «nel giro di una manciata di secondi, il tutto basandosi su una base di dati di cui non si può misurare l’estensione tanto è vasta», è sorprendente.
L.V.
Mentre il gotha dell’intelligenza artificiale si ritrova al Grand Palais di Parigi per una grande messa mondiale della tecnologia, l’Europa e l’India – che copresiedono questo appuntamento – vogliono ricordare che non ci sono solo ChatGPT, Google, Meta, Gork o DeepSeek nella navata [QUI: N.d.T.].
Del resto, chi potrebbe ragionevolmente ignorare questa importante rivoluzione digitale? Nel suo editoriale sul quotidiano Le Figaro, Jacques-Olivier Martin pone il problema in questi termini [QUI e QUI: N.d.T.]:
Immaginate l’Europa del XIX secolo senza acciaio per costruire le sue macchine a vapore, senza carbone per farle funzionare. È probabile che i nostri imprenditori avrebbero avuto difficoltà a diventare i padroni del mondo, gli architetti della prima rivoluzione industriale.
L’intelligenza artificiale si basa su tre elementi fondamentali: una base di dati (acquisita grazie a testi, video, immagini, audio dei diversi strumenti digitali), regole algoritmiche (per elaborare questi dati) e infine una potenza di calcolo informatico (per elaborare una grande quantità di dati e allo stesso tempo eseguire algoritmi complessi). Grazie a questa triplice capacità, l’intelligenza artificiale può quindi svolgere compiti considerevoli che includono l’analisi, il ragionamento, la risoluzione di problemi e la percezione di una difficoltà. Ciò che in precedenza avrebbe richiesto uno o più esseri umani con possibilità di errore, viene completamente rivoluzionato. Soprattutto, e questa è la svolta inaudita: l’intelligenza artificiale non dipende dalle istruzioni esplicite di un programmatore, è il suo sistema interno che, nutrendosi dei dati di cui dispone, gli permette non solo di trattare questioni complesse, ma anche di migliorare nel tempo.
Lo scopo di queste righe non è quello di interrogarsi sulle implicazioni etiche, filosofiche e persino spirituali di questo nuovo passo tecnico, ma di confrontare la scienza teologica con le sconcertanti capacità dell’intelligenza artificiale. Mettere al vaglio di ChatGPT4 [QUI: N.d.T.] il tema della sana dottrina, del pensiero cattolico ortodosso, della verità di Cristo che la Chiesa ha il compito di difendere, preservare e trasmettere.
Come la fotografia in negativo della Sindone di Torino che ha permesso di scoprire l’immagine toccante del Cristo risorto, un documento recentemente condiviso sui social network presentava infatti, con stupore, le risposte dell’intelligenza artificiale a una singolare domanda: «Se tu fossi il Diavolo, cosa faresti per distruggere la Chiesa cattolica?» [su X da don Alban Denis ICRSS; QUI: N.d.T.].
Se la conclusione di ChatGPT4 si preoccupa di ricordare che la Chiesa cattolica si basa su una promessa divina: «Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa» (Mt 16, 18), l’intelligenza artificiale non rinuncia a sviluppare una strategia in sei punti, mettendosi al posto del diavolo come richiesto. Quindi, l’intelligenza artificiale non ignora il Catechismo: il Diavolo può anche tentare di attaccare la Chiesa (la famosa strategia riassunta in sei punti), ma non potrà mai distruggerla, soprattutto ricordando che la Storia stessa ha dimostrato in molte occasioni che la Chiesa rinasce sempre dalle crisi, specialmente attraverso la santità dei suoi membri, la preghiera e l’azione di Dio. Il modo migliore per resistere al lavoro di erosione dei nemici (interni ed esterni) della Chiesa rimane invariato. «Semper idem» direbbe il card. Alfredo Ottaviani, sempre lo stesso metodo per la purezza dello stesso credo, cosa che l’intelligenza artificiale non manca di ricordare: «pregare, rimanere fedeli alla dottrina autentica, trasmettere il credo con zelo e lavorare per la santità».
Veniamo ora alla strategia del diavolo che, «come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare» (1 Pt 5, 8). Non si può che essere sorpresi (e talvolta colpiti!) dall’articolazione dei diversi ambiti che l’intelligenza artificiale caratterizza per ambire a distruggere la Chiesa. Ce ne sono sei e attraverso di essi, tutte le possibilità sembrano spazzate via. Una strategia in cui si mescolano guerra totale e guerra lampo, Austerlitz e Hiroshima, per arrivare, come abbiamo visto – e fortunatamente! – a una Waterloo generalizzata. Tuttavia, se il diavolo non può vincere, i sei campi di battaglia stabiliti da ChatGPT4 possono causare danni considerevoli, una sorta di Gaza teologica, antropologica e ascetica: un vero e proprio campo di rovine spirituali da cui il popolo dei battezzati non può uscire assolutamente immutato.
I sei campi individuati dall’intelligenza artificiale sono i seguenti:
- seminare la divisione interna;
- indebolire la fede e il fervore dei fedeli;
- corrompere la morale cristiana;
- attaccare la trasmissione della fede;
- manipolare la percezione pubblica;
- minare il potere spirituale della Chiesa.
Senza soffermarci sull’elaborazione di ciascuno di questi punti, ciò che colpisce il lettore è che in ognuno di essi si nota la risonanza di una realtà liturgica. Qui ritroviamo il noto adagio: «La legge della preghiera indica la legge della fede», il famoso «lex orandi, lex credendi». Mettendosi nei panni del diavolo per capire come farebbe a distruggere la Chiesa, ChatGPT4 non ignora che per cercare di distruggere la Chiesa che è la custode della Fede, la lex credendi, si tratta di attaccare in primo luogo la legge del suo culto, la sua lex orandi.
Così, al punto 1) seminare la divisione interna, l’intelligenza artificiale suggerisce di moltiplicare le controversie liturgiche, in particolare basandosi su due risoluzioni: «indebolire la Santa Messa tradizionale» e «promuovere forme di culto che diluiscono la trascendenza e la sacralità del culto». Seguite il mio sguardo.
Al punto 2) indebolire la fede e il fervore dei fedeli, l’idea sarebbe quella di «incoraggiare il dubbio e l’indifferenza», con l’obiettivo principale di «rendere la pratica religiosa noiosa, ritualizzata e priva di profondità spirituale». Il diavolo, che si veste da Prada, sarebbe quindi pronto, per distruggere la Chiesa, a rivestirsi delle orpelli di una liturgia piatta e senza anima. Il diavolo è pronto a tutto, ed è proprio per questo che lo si riconosce…
Al punto 3) corrompere la morale cristiana, troviamo la seguente risoluzione: «promuovere un Cattolicesimo tiepido e mondano: incoraggiare Vescovi e sacerdoti a cercare la popolarità piuttosto che la santità. Incoraggiare la dolce apostasia: portare i Cattolici a credere di poter essere “buoni Cristiani” senza sacramenti né vita di preghiera». Anche in questo caso, ChatGPT4 pone l’accento su uno stile di vita «fluido». Senza radicamento e senza fervore, in linea con il «Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca» del libro dell’Apocalisse (Ap 3, 16).
Al punto 4) attaccare la trasmissione della fede, l’intelligenza artificiale fa dire al diavolo il suo desiderio di «destabilizzare le scuole e le università cattoliche: fare in modo che insegnino un Cristianesimo diluito, svuotato della sua sostanza spirituale e dottrinale. Incoraggiare l’abbandono dei seminari e dei noviziati: scoraggiare le vocazioni sacerdotali e religiose insistendo sui sacrifici da accettare senza mostrare la gioia della missione». La crisi delle vocazioni sarebbe spiegata qui, in poche parole e in tutta chiarezza, da un ChatGPT4 senza langue de bois [linguaggio che usa parole vaghe, ambigue, astratte o pompose per distogliere l’attenzione dai problemi principali: N.d.T.]? Se può accadere, naturalmente, che analisi della crisi della Chiesa vengano fornite da un laico investito o da un ecclesiastico coraggioso, almeno l’intelligenza artificiale non rischia di cadere sotto l’effetto di una marginalizzazione canonica per propositi non consensuali!
Al punto 5) manipolare la percezione pubblica, il diavolo, volendo «rendere la Chiesa un capro espiatorio» e incoraggiando «un’estrema laicizzazione», sottolinea il dramma in cui l’istituzione ecclesiale si trova attualmente immersa: una vergogna di se stessa e un’esasperata ambizione sinodale che porta con sé la critica a tutto campo del principio stesso della costituzione gerarchica e divina della Chiesa.
Infine, al punto 6) minare il potere spirituale della Chiesa, l’intelligenza artificiale completa il lavoro di seppellimento della Chiesa, ponendosi gli obiettivi finali: «far perdere la fiducia nei Sacramenti», rendendo «inutile la confessione, noiosa la Messa e semplicemente simbolica l’Eucaristia» fino a «sviluppare un clero burocratico» e «trasformare i sacerdoti in manager, distaccati dalla loro missione pastorale e spirituale».
Questa diabolica finzione potrebbe far sorridere, se fosse opera di un autore alla Clive Staples Lewis, autore di The Screwtape Letters [Le lettere di Berlicche: N.d.T.], lettere di un veterano della tentazione a un novizio. Il nostro argomento, qui, è constatare che questi sei ambiti strutturati sono stati sviluppati nel giro di una manciata di secondi, il tutto basandosi su una base di dati di cui non si può misurare l’estensione tanto è vasta. Contro ogni aspettativa, gli amanti della Santa Messa tradizionale troveranno nell’intelligenza artificiale un solido compagno per difendere i tesori liturgici? Questo è senza dubbio un segno che il nostro Dio e Salvatore è sempre pieno di umorismo…
« Si vous étiez le diable, que feriez-vous pour détruire l’Eglise catholique ? »
— Père Danziec (@PereDanziec) January 31, 2025
Voici l’incroyable et saisissante analyse de ChatGPT4 ⤵️ pic.twitter.com/2gFvzUX8H9
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