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martedì 24 dicembre 2024

Il delegato di papa Francesco per il Giubileo dice che nessuno sarà escluso dal grande evento cattolico #giubileo2025

Vi proponiamo – in nostra traduzione – l’articolo di Cristina Cabrejss, pubblicato il 23 dicembre sul sito dell’Agencia EFE, in cui si riporta l’intervista a mons. Salvatore Fisichella, Pro-prefetto della sezione per le questioni fondamentali dell’evangelizzazione nel mondo del Dicastero per l’evangelizzazione, al quale papa Francesco ha affidato il coordinamento della preparazione dell’Anno Santo 2025.
Nell’intervista il Prelato illustra (molto a modo suo) il significato dell’evento giubilare, insistendo sull’aspetto «esperienziale» ed estetico, con ciò giustificando l’inserimento, nel calendario ufficiale degli eventi dell’Anno Santo, del pellegrinaggio giubilare degli effeminati e sodomiti, organizzato dall’associazione La Tenda di Gionata, capofila della lobby LGBTecc. in Italia (ne abbiamo scritto su MiL scritto QUI, QUI, QUI, QUI, QUI, QUI, QUI, QUI, QUI e QUI).
Osserviamo che in tutta l’intervista Sua Eccellenza evita con maliziosa abilità di spiegare quale sia l’essenza dell’Anno Santo per la religione cattolica, ovvero il pentimento dei propri peccati, la conversione, la confessione, la comunione sacramentale e la preghiera: «Tutti i fedeli veramente pentiti, escludendo qualsiasi affetto al peccato […] e mossi da spirito di carità e che, nel corso dell’Anno Santo, purificati attraverso il sacramento della penitenza e ristorati dalla Santa Comunione, pregheranno secondo le intenzioni del Sommo Pontefice, dal tesoro della Chiesa potranno conseguire pienissima Indulgenza, remissione e perdono dei loro peccati» (Norme sulla concessione dell’indulgenza durante il Giubileo ordinario dell’anno 2025 indetto da Sua Santità papa Francesco).
Insomma, l’attraversamento della Porta Santa appare poco più di una delle tante tappe turistiche, tra la visita al Colosseo e la monetina da gettare nella Fontana di Trevi.

L.V.


Mons. Salvatore Fisichella, delegato di papa Francesco per l’organizzazione del Giubileo, assicura all’Agencia EFE in un’intervista, a pochi giorni dall’inizio di questo importante evento per la Chiesa cattolica, che nessuno, dalle associazioni omosessuali ai più poveri, sarà escluso dal grande evento che si celebra ogni venticinque anni.

Nei giorni scorsi, il pellegrinaggio dell’associazione La Tenda di Gionata, che si occupa di omosessuali cattolici e delle loro famiglie, è stato inserito nel calendario ufficiale con le centinaia di eventi previsti per l’Anno Santo.

«Inseriamo nel calendario tutti coloro che ci chiedono di fare un’esperienza di fede. Chiediamo solo di fare un’esperienza di pellegrinaggio e di fede, quindi non vedo perché qualcuno debba essere escluso», spiega mons. Salvatore Fisichella.

«Ci saranno persone che verranno a Roma a piedi, in canoa, in bicicletta e in tutti i modi. Quindi se un’associazione che fa pastorale per gli omosessuali vuole realizzare questa esperienza di fede, credo che troverà il Giubileo preparato anche per loro», aggiunge.


Il Giubileo non dimenticherà i poveri, che a differenza del resto dei turisti non lasceranno soldi nella grande macchina dell’evento, con un evento a loro dedicato, in cui sono attesi in tanti da tutta Europa per vivere questa esperienza, mentre anche Roma si sta preparando con quattro strutture per accogliere i più bisognosi: «Anche loro devono essere al centro dell’attenzione della Chiesa e, quindi, del Giubileo».

In attesa dell’atto che darà inizio al Giubileo il 24 dicembre, quando verrà aperta la Porta Santa della Basilica di San Pietro in Vaticano, attraverso la quale i pellegrini passeranno per ricevere l’«indulgenza plenaria» (il perdono di tutti i peccati), mons. Salvatore Fisichella ne spiega il significato.

«Capisco che per i nostri contemporanei indulgenza è una parola molto strana, mai usata, ma è sinonimo di misericordia e perdono. I Giubilei servono a questo, a vivere un’esperienza di vicinanza di Dio, del suo amore e del suo perdono», dice.

E alla domanda su cosa significhi questo grande evento per i Cattolici, il Pro-prefetto della sezione per le questioni fondamentali dell’evangelizzazione nel mondo del Dicastero per l’evangelizzazione sottolinea che si tratta di una tappa in cui «ai credenti viene chiesto di fermarsi un attimo, di riflettere, di pensare alla propria vita, di capire dove stiamo andando, e dopo questo, di riprendere il nostro cammino e diventare pellegrini».


Per molti mesi, romani e turisti hanno vissuto un incubo a causa delle centinaia di lavori edili nella capitale. «Si è parlato molto dei lavori, ma tutto questo contribuisce a rendere Roma più accogliente», ha detto.

I pellegrini torneranno a casa «con una doppia esperienza, la prima è quella di aver vissuto una profonda esperienza di fede e di preghiera, ma potranno anche tornare pieni della bellezza che questa città offre, e in questo Roma è unica al mondo».

In questo Giubileo segnato dalle guerre «le esigenze di speranza si faranno sentire molto di più», dice mons. Salvatore Fisichella, non solo per chi vive i conflitti ma anche per tutti coloro che soffrono.


Ha ricordato, come esempio, «quello che è successo un mese fa in Spagna, dove ci sono ancora persone che stanno soffrendo e alle quali è necessario restituire una vera speranza per il futuro perché hanno perso familiari e amici», in riferimento alle gravi alluvioni nella zona di Valencia.

Tra gli eventi in programma, mons. Salvatore Fisichella sottolinea il milione di giovani che arriveranno per il Giubileo a loro dedicato, e anche la novità di quello per gli adolescenti, oltre a quello dedicato alle confraternite, in cui la Spagna sarà protagonista.

E papa Francesco sarà presente in tutto questo. «Sarà un compito molto difficile per lui, ma non si è tirato indietro in alcun modo. Quando nei mesi scorsi ho presentato la bozza del programma, ne ho discusso con lui e, naturalmente, ha partecipato con i suoi suggerimenti; la prima cosa che mi ha detto, e che mi aveva già ripetuto in altre occasioni, è stata: “Non mi tiro indietro”».

3 commenti:

  1. Come scrive il Prof. Radaelli in una delle sue ultime fatiche, il falso ideologico è il male della Chiesa uscita dal CV2.
    Ecco come si afferma la fede come esperienza, il semplice esistere in luogo dell'essere, il ridondante e sottile rifiuto del Dogma operato da una pletora di teologi e prelati che fanno dello storicismo il loro mantra.
    Abbiamo cura, in quanto cattolici, di non seguire questi petulanti neomodernisti.

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  2. Grande evento *cattolico"????
    Mah! Proprio così come dice Luigi, la Porta Santa diventa meta turistica alla pari di una visita al Colosseo o alla Fontana di Trevi.

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  3. A quando anche il giubileo degli adulteri, dei ladri, dei pedofili etc.? Ovviamente tutti orgogliosi e rivendicatori dei loro peccati, proprio come avverrà nel giubileo degli effeminati!!

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