Testo
dell’Eparca
Manuel Nin.
▂ In primo luogo, il Sinodo
dei vescovi.
Quando mi dicono: “Beati voi gli orientali che avete avuto sempre la
sinodalità”, io rispondo: “Eh no! Noi abbiamo il Sinodo dei vescovi e la
collegialità episcopale, che forse non è lo stesso della “sinodalità” che ci
troviamo ad avere tra le mani a gestire o provare di gestire in questo nostro
momento ecclesiale.
▂ In secondo luogo, la
Chiesa Cattolica.
Ci sono parole che riscaldano e rinfrancano il cuore, e penso che nel nostro
percorso come Sinodo dei vescovi ci avrebbe fatto bene, spiritualmente ed
ecclesiologicamente, sentire ad alta voce che siamo Chiesa Cattolica, estesa da
Oriente ad Occidente.
▂ Infine, Cristo, cioè Colui
con Chi camminiamo.
Nel lontano 1999 l’indimenticabile arcivescovo di Bologna, il cardinale Giacomo
Biffi, scrisse quel libretto intitolato “Identikit del Festeggiato” in cui il
grande vescovo-teologo ricollocava nel centro della riflessione della Chiesa
Cristo, Colui che era e doveva essere appunto il Festeggiato nel grande
Giubileo del 2000.
Quindi il Sinodo come cammino che la Chiesa Cattolica fa con Cristo, un cammino guidato dai vescovi, e sempre all’ascolto di tutti. In Oriente il Sinodo è oppure ha sempre una dimensione ecclesiologica, ma soprattutto cristologica. Il Sinodo, il cammino che è sempre con la preposizione greca “συν”, cioè “con” Cristo. Mi chiedevo se ci fosse bisogno di un nuovo “Identikit del Festeggiato?”, ma credo basterebbe un semplice “Manuale per il buon uso filologico, e soprattutto, cristologico ed ecclesiologico della preposizione greca “συν”, che ha conformato il nostro vocabolario durante le settimane del mese di ottobre.
**********
▃ La
mia prima riflessione post sinodale era sorta attorno all’icona della Madre di
Dio Odigitria, che aveva presieduto le sessioni del Sinodo dei vescovi nel 2023
e nel 2024. Ma diverse volte mi sono chiesto quale icona potrebbe diciamo così
rappresentare il / un Sinodo dei vescovi? Questa domanda me la sono fatta
diverse volte durante le sessioni del Sinodo.
▃ Cristo
è l'alfa e l'omega. Con Lui e mai senza di Lui tutto inizia, tutto quello che
siamo e viviamo inizia e arriva alla sua perfezione in Lui. E questo fatto,
quel che siamo, viviamo, con chi lo viviamo, è il nostro essere e vivere come
cristiani. Un cammino quindi con Lui, e “accanto” ai fratelli. Il “con” -la
preposizione greca “συν”- fa riferimento a Lui, a Cristo Signore, che ci guida,
che ci precede, che ci sorregge, che ci salva. Il “accanto” fa riferimento ai
fratelli, a coloro che come noi sono stati rivestiti di Cristo nel battesimo.
▃ Quindi
riprendo un tema che ritengo fondamentale: quel che siamo e facciamo, è con
Cristo, guidati da Cristo, preceduti da Lui che cammina davanti a noi. Se
questo fatto sarà a tutti chiaro, allora tutta la derivazione “filologica” che
abbiamo fatto lungo due anni con e a partire dalla preposizione “συν” avrà un
senso.
▃ Quando
il Papa, o un patriarca orientale, o un capo di una chiesa cristiana convoca il
Sinodo dei vescovi, è un momento ecclesiale molto importante. Infatti, nelle
Chiese Orientali cristiane, siano esse ortodosse o cattoliche, quando il
patriarca o il capo di una di queste Chiese convoca il Sinodo, lo fa per
diverse ragioni.
▃ Una
prima è in vista alla consacrazione del Sacro Myron, l’olio Santo con cui
saranno unti i neo battezzati, coloro che sono stati rivestiti di Cristo.
L’olio Santo con cui saranno unti anche gli altari, le sacre mense su cui
vengono santificati, consacrati il pane e il vino; il sepolcro da cui si
annuncia ogni domenica il Vangelo della risurrezione, il Vangelo che ci
annuncia che quel Crocifisso è Risorto; l’altare, infine, al cui contatto
diretto vengono ordinati vescovi, preti e diaconi nelle diverse tradizioni
orientali.
▃ Un’altra
ragione per la convocazione del Sinodo è quando il patriarca convoca i fratelli
i vescovi in vista alle elezioni, alle nomine dei nuovi vescovi. Infatti, essi
vengono eletti dal Signore attraverso la preghiera, la comunione e la scelta di
coloro che ne fanno le veci nel Corpo di Cristo, cioè di coloro che ne sono i
veri vicari, i vescovi. Quindi attraverso il Sinodo, presieduti da colui che ne
è il capo e il padre, si eleggono i nuovi membri di questo corpo episcopale, di
questo corpo di pastori che guidano le loro Chiese. E questo avviene con e
malgrado le loro debolezze, le loro mancanze, i loro peccati, ma sempre
sorretti da quella “Grazia Divina” con cui, inginocchiati e toccando l'altare,
toccando Cristo stesso, sono stati ordinati vescovi, “επίσκοποι”, cioè,
“veglianti” della comunità e della comunione a loro affidata.
▃ Infine,
per ultimo ma non meno importante, il Sinodo dei vescovi, nelle Chiese
Orientali, è convocato dal capo della Chiesa anche per discutere fraternamente
e prendere delle decisioni che toccano la vita di ognuna delle Chiese orientali
cristiane.
+P. Manuel
Nin - Esarca Apostolico.
(Testo
completo – Pdf – Drive)