FDI E PD IN ECONOMIA: LA COPIA E L’ORIGINALE
Ad inizio ottobre debutta il Ministro dell’Economia Giorgetti che ai giornalisti di Bloomberg dichiara che verranno tassati “i profitti e i ricavi, e sarà uno sforzo che l'intero Paese deve sostenere ovvero individui, ma anche società piccole, medie e grandi” (i ricavi? Davvero, Ministro? Anche se un’azienda è in perdita, tassiamo il fatturato?).
Poi, è la volta del diesel: sembrava dovessero venire allineate le accise del diesel a quelle della benzina. Misura prima diluita con un bilanciamento con le accise benzina, poi apparentemente scomparsa.
Poi c’è il discorso programmatico del Ministro del Cultura Giuli che, in un vasto progetto di controllo pubblico della cultura, difende l’istituzione di un biglietto di entrata a pagamento del Pantheon al fine di “un sistema di redistribuzione sociale degli utili”. Un marziano che fosse appena arrivato in Italia si sarebbe sfregato le mani chiedendosi: “l’anno prossimo come mi torneranno in tasca questi utili? Un assegno? Una lotteria?”. Posto che un vero governo di destra non dovrebbe nemmeno avere un ministero alla Cultura: la cultura la facciamo noi privati, decisamente meglio di quanto non faccia lo Stato! Infatti, in Argentina, con Milei, questo ministero è stato accorpato al Lavoro, all’Istruzione e al Welfare Sociale!
Poi arriviamo al boccone migliore: quello della retorica della caccia ai “furbetti del catasto”, alla ricerca dei cosiddetti “immobili fantasma”. A questo proposito, commenta l’economista Mario Seminerio: “è da quando ero piccolo che sento parlare di interventi per l’identificazione degli immobili fantasma. Ora, o immobili di questo tipo continuano a sorgere, oppure la loro ricerca lascia alquanto a desiderare. Pensate: immobili non accatastati ma con regolari utenze: come sarà mai possibile, visto che ad ogni contratto di luce o gas occorre inviare al fornitore i dati catastali?”. Ovviamente si sorvola sul fatto che rincari Imu finiranno parzialmente ad alzare i livelli già alti del caro affitto… ma queste dinamiche non interessano, il caro affitto è e sarà colpa esclusiva degli “speculatori”!
I NEMICI DEL POPOLO E I PARALLELI CON SOLŽENICYN
Scriveva Aleksandr Isaevič Solženicyn in Arcipelago Gulag:
“Il lavoro di bonifica entrò in pieno regime a partire dal 1927 e subito mostrò al proletariato tutte le cause dei nostri fallimenti e perdite economiche. Sabotaggio nello NKPS (ferrovie; ecco perché è difficile trovare un posto in treno, ecco le irregolarità nei rifornimenti). Sabotaggio nel MOGES (onde le interruzioni nella fornitura di luce elettrica). Sabotaggio nell'industria petrolifera (manca il petrolio). Sabotaggio in quella tessile (gli operai non hanno di che vestirsi). Colossale sabotaggio nell'industria del carbone (ecco perché geliamo!). Industria metallurgica, bellica, meccanica, navale, chimica, estrattiva, dell'oro e del platino, l'irrigazione - sono ovunque i purulenti ascessi del sabotaggio! da ogni parte ci sono nemici con il regolo calcolatore! Alla GPU venne il fiato grosso a furia di acciuffare e trascinare via i sabotatori”.
Anche il settore dell’agricoltura necessitava di propinare al popolo fantomatici sabotatori al fine creare odio sociale e giustificare i fallimenti dell'economia centralizzata: “Si cominciarono a scoprire ovunque agronomi-sabotatori, che avevano lavorato tutta la vita onestamente fino a quell'anno, ma ora infestavano intenzionalmente i campi russi con erbacce (naturalmente su indicazione di un istituto di Mosca, ormai del tutto smascherato. Ma certo, erano proprio quei duecentomila membri del Partito dei lavoratori contadini che non erano stati messi dentro!). Certi agronomi non attuavano le intelligentissime direttive di Lysenko' (in una di queste fiumane, nel 1931, fu spedito nel Kazakistan il "re" della patata, Lorch). Altri le attuavano troppo precisamente e con ciò ne rivelavano la stupidità. (Nel 1934 gli agronomi di Pskov seminarono il lino sulla neve esattamente come aveva ordinato Lysenko. I semi si gonfiarono, ammuffirono e andarono perduti. Vasti campi rimasero improduttivi per un anno. Lysenko non poté dire che la neve era un kulak o lui stesso un imbecille. Accusò gli agronomi di essere dei kulak e di aver travisato la sua tecnologia. E gli agronomi presero la via della Siberia.) In quasi tutti i depositi di macchine agricole si scoprì il sabotaggio nelle riparazioni dei trattori (ecco come si spiegavano gli insuccessi dei primi anni dei kolchoz!)”.
Come mai questo continuo susseguirsi di accuse e di nuovi imputati? “Perché era la cosa più comoda per loro [gli apparati pubblici] non uscire dalla corrente generale. Perché queste cifre significavano una vita tranquilla, integrazioni salariali, promozioni, l'ampliamento e la prosperità degli Organi stessi. Con cifre buone potevano permettersi il lusso di oziare, di lavorare alla carlona, di far baldoria la notte (cose che facevano). Cifre basse avrebbero invece portato a licenziamenti e retrocessioni, alla perdita della mangiatoia, perché Stalin non avrebbe mai creduto che in qualche provincia, città o reparto militare non ci fossero suoi nemici” (o evasori o furbetti o speculatori, diremmo oggi). Ricorda per caso stime di evasione in Italia in continua crescita?
E quando in Italia viene messo con le spalle al muro il contribuente per un banale errore di forma? Valgono le parole di Foma Fomic Zelezov, uno dei colonnelli più eminenti dello MGB, che “dichiarò ai detenuti: «Noi non ci prenderemo la briga di provargli (all'arrestato) la sua colpevolezza. Che sia lui a dimostrarci di non aver avuto intenzioni ostili»”.
Giacomo
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Lo Stato padre padrone onnipresente al quale devi tutto e al quale non puoi opporti. Nei tre anni di psicopandemia abbiamo visto un'applicazione da manuale. Ma anche in tempi "normali" la musica è la stessa. E i diritti? Quelli non sono riconosciuti a priori, ma vengono sempre concessi dallo Stato padre padrone quando vuole e se vuole..
RispondiEliminaOggi c'è troppa libertà senza alcuna base morale e spirituale. I "diritti" (la civiltà dei diritti) sono i padri di questa libertà fine a se stessa. Dinanzi a questa libertà c'è solo il vuoto, e l'abisso da colmare. La libertà non deve mai essere il fine, ma il mezzo per raggiungere i nostri fini individuali.
RispondiEliminaNon vi può essere diritto senza corrispondente dovere, quindi. Altrimenti regna il disordine, che è quanto andiamo a sperimentare nella società post sessantottina, anche se spesso non ce ne rendiamo conto.
Mi piacerebbe che te ne togliessero un po' di quei diritti che tanto disprezzi e che tanti, in parti meno fortunate del mondo, farebbero carte false per avere.
EliminaPoi vediamo cosa ne pensi. Perché è comodo parlare e sparlare col sedere al caldo e con la possibilità di fare quello che si vuole.
Caro Anonimo, lei antepone la libertà alla Verità, ciò che si è sempre più diffuso nella società in epoca moderna e postmoderna; anche nell'ambito di certa Teologia si tenta di forzare il sacro primato della Verità. I frutti li vediamo, purtroppo.
EliminaIl biglietto per il Pantheon l'aveva già istituito Sangiuliano.
RispondiElimina“difende l’istituzione di un biglietto di entrata”. Non c’é scritto che l’ha introdotto lui.
EliminaInfatti nel post c'è scritto che Giuli ha "difeso". Non "introdotto".
EliminaPrego, fare commenti a tema.