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sabato 14 settembre 2024

Università Cattolica di Milano: il trionfo dell'ecumenismo inutile e il cedimento della dottrina cattolica.

Un lettore, che ringraziamo, ci segnala questo evento...
Sulla facciata della cappella all'ingresso della sede di Largo Gemelli è una scritta che recita "initium sapientiae timor Domini"  (Salmo 111).
Sì, ma, ci domandiamo, quale Dio? 
Da tempo ormai l'Università Cattolica è usa a cedere al 'pensiero unico' (già dal 2012 ha imposto a personale e studenti la sottoscrizione di un fantomatico "Codice etico" woke, privo di ogni riferimento cattolico ma pregno di inclusivismo, ecc ecc,). 
Ora ha fatto un ulteriore passo per spogliazrsi della propria identità, in nome di non sa quale esigenza (dal momento che di istituti di cultura araba ormai è piena Milano, e gli altri atenei meneghini...)
Qui l'articolo da Avvenire (del 30/08/2024) su un evento "ecumenico" di cui non sentivamo la mancanza.
Certo, non ci dovremmo stupire di queste circostanza, se il Papa dice che tutte le religioni sono uguali e tutte portano allo stesso Dio... (qui il nostro post dopo il discorso di Francesco a Singapore). 
Roberto


Università. In Cattolica un istituto di cultura araba. «Ponte tra oriente e occidente»
(di Enrico Lenzi) 

«Tutte le culture vanno rispettate e tutelate. Questo è il nostro impegno, soprattutto in questo momento storico». Le parole di Sultan III bin Muhammad al-Qasimi, emiro di Sharja e membro del Consiglio supremo federale degli Emirati Arabi Uniti, risuonano nell’Aula Magna della sede milanese dell’Università Cattolica. L’evento è di quelli che si possono davvero definire storici. Infatti l’emiro ha voluto essere presente all’inaugurazione ufficiale dell’Istituto di cultura araba, promosso dalla stessa Università Cattolica con un accordo firmato dalla Sharjah Book Authority, istituzione culturale che sostiene lo studio della lingua araba e la sua conoscenza nel mondo. Istituzione rappresentata ieri dalla principessa Bodour, che nel suo saluto ha voluto sottolineare come questo accordo rappresenti «un ponte tra le culture e uno strumento di diplomazia culturale tra i popoli».

E le parole «ponte» e «dialogo» sono risuonate in tutti gli interventi che si sono succeduti nel corso dalla cerimonia, a sottolineare, se era necessario, quanto in questo momento storico queste due parole siano diventate indispensabili. «Questo Istituto di cultura araba - ha aggiunto la principessa - è un importante punto di contatto tra la nostra realtà culturale e l’Italia. E la collaborazione con l’Università Cattolica sarà un faro per il futuro. Un messaggio di pace e di collaborazione reciproca tra Oriente e Occidente».

Ne è convinto anche l’emiro che nel suo discorso fuori programma, ha ricordato il suo forte interesse nell’andare alle radici delle parole arabe e di aver potuto nel tempo constatare che molte parole di culture differenti arrivino, però, a radici comuni. Una sottolineatura che l’emiro tra le righe applica ... (qui per continuare a leggere l'articolo)