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domenica 8 settembre 2024

Dopo la rinascita selvaggia, la rinascita «ufficiale» della liturgia tradizionale a Parigi

Vi proponiamo – in nostra traduzione – la lettera 1094 bis di Paix liturgique pubblicata il 5 settembre, in cui si prosegue il racconto della resistenza tradizionale in Francia, e soprattutto a Parigi, che dal1969 giunge ininterrotta sino a noi (QUI il precedente post su MiL).
In particolare, il post ricorda i permessi di celebrare le Sante Messe tradizionali negli anni Ottanta e – con entusiasmo – i tanti gruppi stabili che sono nati nei vari Vicariati della Diocesi di Parigi… fino al 6 luglio 2021 ed alla lettera apostolica Traditionis custodes.

L.V.


La settimana scorsa vi ho detto che la nostra lotta per far sì che la Santa Messa tradizionale vivrà pienamente e senza restrizioni a Parigi è la continuazione di una lunga campagna iniziata cinquantacinque anni fa, cioè con l’introduzione del nuovo Messale Romano di San Paolo VI. Da allora non si è mai interrotta. Vi ho parlato delle celebrazioni «selvagge» – non è un aggettivo dispregiativo nelle mie parole – a partire dall’Hôpital Laennec di Parigi nel 1969, proseguendo con il sequestro e l’occupazione della Église Saint-Nicolas-du-Chardonnet di Parigi nel 1977, e fino a oggi, nella Église Saint-Nicolas-des-Champs, ma anche alla Chapelle Notre-Dame-de-Consolation di Parigi e in altri luoghi.

Oggi vorrei ricordare i permessi ottenuti (o strappati) per le celebrazioni «ufficiali». Anche in questo caso, Parigi è stata la vetrina di quanto stava accadendo in Francia e nel mondo: la pressione dei fedeli, legati per istinto di fede alla liturgia tradizionale, è riuscita a far allentare un po’ la morsa del divieto. A Parigi ci furono naturalmente nuove Sante Messe tradizionali, quelle celebrate da mons. Jean-François Guérin, poi fondatore della Communauté Saint-Martin, in rue Notre-Dame-des-Champs, e quelle organizzate da Jacques de Ricaumont nella Chapelle de Jésus-Enfant, in rue Las-Cases, nella Parrocchia di Sainte-Clotilde. Tre sono le date chiave da ricordare: i documenti romani redatti dal card. Joseph Aloisius Ratzinger, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della fede, e successivamente dallo stesso che divenne Papa Benedetto XVI, nel 1984, nel 1988 e nel 2007, che hanno risposto alle richieste dei fedeli e le hanno «potenziate».

La lettera circolare Quattuor abhinc annos del 3 ottobre 1984 permetteva ai Vescovi di dare un «indulto» per la celebrazione della Santa Messa tradizionale. A Parigi iniziarono le discussioni tra l’associazione Les Amis de Sainte-Cécile e don Maurice Le Bègue de Germiny, segretario particolare del card. Jean-Marie Lustiger, Arcivescovo metropolita di Parigi, e futuro Vescovo di Blois. Una prima Santa Messa tradizionale fu celebrata il 15 dicembre 1984, quarant’anni fa, nella Église Saint-Étienne-du-Mont di Parigi, con la congregazione che straripava fuori dalla chiesa. Poi, il 17 novembre 1985, fu introdotta la Santa Messa tradizionale nella Église Saint-Eugène-Sainte-Cécile di Parigi, celebrata dal Parroco don Pierre Laurent, in concomitanza con la nuova Messa, fino al 1989.

Il 2 luglio 1988, dopo le consacrazioni conferite da mons. Marcel François Lefebvre a Ecône, viene pubblicata la lettera apostolica Ecclesia Dei in forma di motu proprio, che estende la tolleranza. Lo stesso giorno, a Parigi, lo stesso card. Jean-Marie Lustiger celebrò una Santa Messa tradizionale nella Cathédrale Notre-Dame, guidata da don Henry de Villefranche, davanti a una folla gremita.

Nel 1985, don Jean-Luc Veuillez fu nominato Parroco in solidum di Saint-Eugène-Sainte-Cécile per la Santa Messa tradizionale, insieme a don Charles Eynard de Monteynard, Parroco per la nuova Messa. A loro succedettero don François Potez, per entrambe le Messe, poi don Jean-Pierre Batut, poi Vescovo di Blois, don Patrick Faure, don Marc Guelfucci e infine, oggi, don Julien Durodié. Saint-Eugène-Sainte-Cécile è infatti una vera/falsa Parrocchia personale parigina dedicata all’usus antiquior. Dal 1985 vi si celebra la Santa Messa tradizionale tutti i giorni. Tuttavia, è noto che la liturgia di San Paolo VI viene celebrata solo in linea di principio, poiché la liturgia tradizionale conta quasi tutti i parrocchiani, i catechisti e i chierichetti. Si sono poi aggiunte celebrazioni regolari nella Église Saint-Germain-l’Auxerrois, sotto lo stranoto don Dominic Schubert e poi il Parroco don Gilles Annequin (celebrazioni poi trasferite nella Église Saint-Roch e affidate al Parroco don Thierry Laurent), nonché nella Église Sainte-Odile e nella Chapelle Notre-Dame-du-Lys, parte della Parrocchia di Saint-Jean-Baptiste-de-La-Salle (Parroci don Armel d’Harcourt e poi don François Scheffer).

La lettera apostolica «motu proprio data» Summorum Pontificum del 7 luglio 2007 ha portato a un’intensa attività di creazione di «gruppi stabili» in molti Vicariati parigini. Il gruppo di Sainte-Jeanne-de-Chantal ha vinto la sua causa, quello di Saint-Georges di La Villette (originariamente creato dallo stesso Parroco, don Hubert Blin) ha incontrato qualche difficoltà e alla fine ha prevalso sulla feroce opposizione di don Philippe Marsset, Parroco di Saint-Pierre de Montrouge e ora Vescovo ausiliare di Parigi, il gruppo del XIV arrondissement, per il quale la Santa Messa tradizionale fu celebrata per un certo periodo nella Chapelle Saint-Paul, sul boulevard Brune, fu poi «ripreso» in modo permanente nella Église Notre-Dame-du-Travail, da don François Potez, divenuto Parroco. A questo si aggiunsero le Sante Messe tradizionali «tollerate» al Centre culturel Saint Paul, in rue Saint-Joseph, dai sacerdoti dell’Istituto del Buon Pastore.

Si trattava di Sante Messe tradizionali domenicali, più quelle feriali nelle Parrocchie di Saint-Eugène, Saint-Roch, Saint-Georges di La Villette, Notre-Dame du Lys, e anche il lunedì a Sainte-Clotilde nella cappella di Jésus-Enfant, il mercoledì nella Église Saint-François-Xavier per gli studenti, il venerdì nella cappella delle suore della Visitazione in boulevard Denfert, il mercoledì nella Église Notre-Dame-de-l’Assomption di Passy e il mercoledì e giovedì nella Église Saint-Georges di La Villette.

Dal 1984-1985, la Santa Messa tradizionale era stata celebrata a Parigi in modo pacifico e ufficiale, anche se ancora con troppa parsimonia. Poi è arrivata la lettera apostolica in forma di «motu proprio» Traditionis custodes sull’uso della liturgia romana anteriore alla riforma del 1970 del 16 luglio 2021. Mons. Michel Christian Alain Aupetit, allora Arcivescovo metropolita di Parigi, ha obbedito su due piedi e ha abolito la Santa Messa tradizionale del lunedì nella Basilique Sainte-Clotilde, la Santa Messa tradizionale del mercoledì per gli studenti nella Église Saint-François-Xavier, la Santa Messa tradizionale del venerdì alla cappella del Monastère de la Visitation, teoricamente la Santa Messa tradizionale del mercoledì nella Église Notre-Dame-de-l’Assomption di Passy, le Sante Messe tradizionali del mercoledì, giovedì e domenica nella Église Saint-Georges di La Villette e la Santa Messa tradizionale della domenica nella Église Notre-Dame-du-Travail.

Oggi chiediamo non solo il ripristino di ciò che ci è stato ingiustamente tolto, ma anche la libertà di ogni sacerdote dell’Arcidiocesi di Parigi o che lavora nell’Arcidiocesi di utilizzare la liturgia tradizionale. E questa richiesta la esprimiamo senza sosta attraverso le nostre veglie di recita del Santo Rosario davanti all’Arcivescovado, 10 rue du Cloître-Notre-Dame, dal lunedì al venerdì, dalle ore 13:00 alle ore 13:30, a Saint-Georges di La Villette (114 av. Simon Bolivar, XIXe), il mercoledì alle ore 17:00, e molto presto, dall’8 settembre, di nuovo davanti a Notre-Dame du Travail (59 rue Vercingétorix, XIVe), alle ore 18:15.

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