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domenica 18 agosto 2024

La condanna dell'omosessuale Don Rugolo. Le presunte “omissioni colpevoli” del Vescovo di Piazza Armerina smentirebbero Papa Francesco

Possibile la concentrazione di omosessuali e di amici di omosessuali dalla parti di S. Marta? E sempre difesi usque ad mortem?
QUI MiL e Franca Giansoldati sul presunto insabbiamento del Vescovo Gisana. QUI Federica Tourn.
Un altro caso Rupnik? QUI e QUI, di nuovo, l'uso vaticano - anche per l'Assunta di immagini dei mosaici dell'ex gesuita. QUI Michael Haynes.
Grazie a Korazym per l'articolo.
Luigi C.

25 Luglio 2024, Korazym.org, Vik van Brantegem

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 25.07.2024 – Vik van Brantegem] – Apprendiamo dall’ANSA, che dopo 137 giorni sono state pubblicate le motivazioni della sentenza di condanna di Don Giuseppe Rugolo per violenza sessuale aggravata a danno di minori e atti sessuali su minori. Le parti ora hanno 45 giorni per proporre un eventuale appello.
Il Tribunale di Enna nelle motivazioni della sentenza di condanna di Don Giuseppe Rugolo, smentisce Papa Francesco: il Vescovo di Piazza Armerina, Mons. Rosario Gisana non è un perseguitato o calunniato, ha agito per omissione con colpa. Con il processo Rugolo in corso, Mons. Gisana era stato elogiato da Papa Francesco, definendolo un perseguitato vittima di calunnie. Nell’udienza al Palazzo Apostolico Vaticano, concessa il 6 novembre 2023 all’associazione Piccola Casa della Misericordia di Gela, il Papa elogiò il Vescovo di Piazza Armerina, affermando: «Saluto il Vescovo di Piazza Armerina, Monsignor Rosario Gisana: bravo, questo Vescovo, bravo. È stato perseguitato, calunniato e lui fermo, sempre, giusto, uomo giusto. Per questo, quel giorno in cui andai a Palermo, ho voluto fare sosta prima a Piazza Armerina, per salutarlo; è un bravo Vescovo».

Il processo penale di primo grado con rito abbreviato al Tribunale di Enna, a carico di Don Giuseppe Rugolo, il prete 40enne di Enna che era stato arrestato il 27 aprile 2021, con l’accusa di violenza sessuale aggravata su tre minori, secondo gli articoli 81 e 609 del codice penale, era iniziato il 7 ottobre 2021. Fu condannato il 7 marzo 2024 in primo grado a 4 anni e 6 mesi per violenza sessuale aggravata a danno di minori e atti sessuali su minori. Alla fine, Rugolo è stato condannato per il tentativo di violenza ai danni di Antonio Messina, la vittima che ha denunciato Rugolo, e per violenza sessuale aggravata a danno di altri due minori. La prescrizione per gli abusi dal 2009 al 2012 denunciati da Antonio Messina nel 2013 è maturata a novembre 2023, data per la quale era prevista la conclusione del processo, anche grazie a rinvii, perizie ed incarichi dati a dibattimento già in corso.

Nelle motivazioni della sentenza ora depositate, si legge: “La Curia, nella persona del vescovo, ometteva con ogni evidenza qualsivoglia, seria iniziativa a tutela dei minori della sua comunità e dei loro genitori nonostante la titolarità di puntuali poteri/doveri conferiti nell’ambito della rivestita funzione di tutela dei fedeli, facilitando l’attività predatoria di un prelato già oggetto di segnalazione”.

Intanto, ripetiamo che il governo pastorale di questa diocesi in provincia di Enna continua ad essere affidato, con tutto quello che ne consegue, al Vescovo Rosario Gisana. Costoro continua a godere della fiducia dell’amico Papa Francesco, secondo la consolidata prassi peronista: “Al amigo, todo; al enemigo, ni justicia” [QUI]. E quindi, non viene “sacrificato sull’altare dell’ipocrisia”, come altri e per molto meno.

Le motivazioni confermano l’impianto accusatorio che la Procura di Enna ha sostenuto contro Don Rugolo. Si tratta di 222 pagine dalle quali emerge con chiarezza che la vittima – che ha denunciato – “ha mostrato particolare lucidità, coerenza e logicità, offrendo un’articolata ed originale narrazione in termini congrui rispetto ai fattori spazio-temporali in cui i fatti denunciati vanno necessariamente collocati”.

Dunque, il Tribunale di Enna ha ritenuto credibile la vittima denunciante, come anche gli altri giovani, per i quali è stata accertata la violenza sessuale mentre ancora erano minorenni. Secondo il collegio giudicante, presieduto da Francesco Paolo Pitarresi, con il giudice estensore Maria Rosaria Santoni e il giudice Elisa D’Aveni, il Vescovo di Piazza Armerina, Mons. Rosario Gisana, avrebbe facilitato, con il suo comportamento, gli abusi perpetrati dal sacerdote. E aggiungono che ” la condotta coscientemente colposa da parte del Vescovo Rosario Gisana rendono legittima la condanna al risarcimento del danno della Curia nella sua qualità di responsabile civile per i pregiudizi cagionati da Padre Rugolo”.

Caso Rugolo – Indice [QUI]

Foto di copertina. Mons. Rosario Gisana saluta Papa Francesco in occasione della Visita Pastorale a Piazza Armerina, il 15 settembre 2018.