Post in evidenza

Prosegue il dibattito col Prof. Grillo, tra latinorum e grilli parlanti

Si alzò allora nel sinedrio un fariseo, di nome Gamaliele, dottore della legge, stimato presso tutto il popolo. Dato ordine di far uscire p...

venerdì 7 giugno 2024

L'Alta Corte di Giustizia di Madrid accoglie il caso di Calderón, che potrà recitare il Rosario nel fine settimana delle elezioni europee.

Buone nuove sulle persecuzioni spagnol ai cattolici.
Sul Rosario in piazza: ""la decisione di non consentire la manifestazione dell'8 e 9 giugno per garantire la purezza del processo elettorale è una decisione non giustificata e quindi non obbedisce ad alcuna ragione fondata", sostiene il giudice".
QUI e QUI MiL sulla vicenda.
Grazie a Michelangelo per la segnalazione e la traduzione.
Luigi C.

InfovaticanaInfovaticana, 6-6-24

Un colpo giudiziario al delegato del governo a Madrid, Francisco Martín Aguirre.
Come vi abbiamo raccontato qualche giorno fa, il socialista Martín Aguirre aveva deciso di non autorizzare la recita del Rosario sulla scalinata del Santuario del Cuore Immacolato di Maria l'8 e il 9 giugno perché coincideva con la giornata di riflessione e le elezioni europee.
José Andrés Calderón, organizzatore della preghiera del Rosario a Ferraz dallo scorso novembre, ha deciso di ricorrere contro la decisione della Delegazione governativa, sostenendo che era stato violato il diritto fondamentale di riunione.
La Camera Amministrativa del TSJ di Madrid ha appena dato ragione a Calderón contro la misura adottata dalla Delegazione governativa.

Sentenza favorevole della Corte Costituzionale

Nell'ordinanza - a cui InfoVaticana ha avuto accesso - la Procura ritiene, coincidendo con la posizione sostenuta dal ricorrente, "che con la mancata autorizzazione all'esercizio del diritto di riunione nei giorni 8 e 9 giugno 2024, concordata dalla Giunta elettorale di Madrid nell'accordo contestato del 24 maggio 2024, si sia verificata una violazione del diritto fondamentale di riunione del ricorrente".

Nella sentenza, il giudice sostiene che "alla luce della dottrina della Corte Costituzionale esposta nella sua Sentenza n. 96/2010, del 2 novembre, a cui il ricorrente fa riferimento nel suo ricorso e le cui motivazioni sono state appena riprodotte, le richieste del ricorrente devono essere accolte".

Il magistrato afferma che se si accettasse l'approccio della delegazione governativa di Madrid, "si arriverebbe all'assurdità di ammettere il divieto di qualsiasi riunione o manifestazione per il semplice fatto di essere tale e di coincidere con il giorno di riflessione precedente a un'elezione o con il giorno dell'elezione". Una conclusione che, va sottolineato, è stata respinta dalla Corte Costituzionale".

Misura non giustificata dalla delega governativa

Inoltre, "la decisione di non consentire la manifestazione dell'8 e 9 giugno per garantire la purezza del processo elettorale è una decisione non giustificata e quindi non obbedisce ad alcuna ragione fondata", sostiene il giudice.

In questo senso, la sentenza afferma che "lo scopo della manifestazione che si terrà l'8 e il 9 giugno è quello di celebrare un Rosario per la Spagna e in difesa della fede cattolica in tutto il mondo sulla scalinata del Santuario del Cuore Immacolato di Maria, e quindi, con questo obiettivo, la scelta delle date per la manifestazione non può essere considerata giustificata", dall'altro, e come indica il ricorrente, si è svolta ininterrottamente dal 12 novembre 2023, è quella di far coincidere capricciosamente i raduni con il giorno di riflessione o con la data di votazione delle elezioni indette, né di influenzarne direttamente i risultati".

Il magistrato sostiene che "dobbiamo concludere che l'Amministrazione non ha accreditato l'esistenza di ragioni fondate che giustifichino che la manifestazione convocata l'8 giugno per pregare il "Rosario per la Spagna e in difesa della fede cattolica in tutto il mondo" possa in qualche modo influenzare o turbare la neutralità politica del cosiddetto giorno di riflessione. Né il 9 giugno, giorno delle votazioni, poiché non è stato dimostrato in che misura possa influire sulla costituzione dei seggi elettorali, né è stato dimostrato in che misura i partecipanti alla manifestazione con questo slogan e con il numero di persone previste (80 persone) possano influenzare o ostacolare l'accesso degli elettori ai seggi".

Pertanto, il giudice ha dato ragione a José Andrés Calderón e ha ordinato l'annullamento dell'Accordo della Giunta elettorale provinciale di Madrid del 24 maggio 2024 e della Risoluzione della Delegazione governativa di Madrid, del 27 maggio 2024, per violazione del diritto di riunione dell'articolo 21 della Costituzione spagnola.

Questa risoluzione non può essere impugnata ed è definitiva, il che significa che questo fine settimana il Rosario potrà essere recitato con autorizzazione giudiziaria, nonostante il Delegato del Governo a Madrid.

4 commenti:

  1. Bravi!!!La riconquista partirà dalla Spagna???

    RispondiElimina
  2. Non vorrei che ci fosse dietro qualche manovra politica, che con la fede non ha niente a che fare. Coi tradizionalisti c’è sempre questo pericolo in agguato.

    Curioso poi che, nel bisogno, si rivolgano a quello stato che dicono di disprezzare. E, anche quando questo dà loro ragione, comunque sono vittime di persecuzione.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Perchè invece i progressisti o modernisti sono alieni dalla politica, vero? E poi lo stato non è di tutti? Perchè non dovrebbero appellarsi. E rimane uno stato persecutore per le leggi che approva e i comportamenti anticlericali che lascia correre

      Elimina
    2. Beh, ma sono loro che lo deprecano, mica io.

      Elimina