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Il Prof. Grillo ha voluto gentilmente confrontarsi (v. qui ) con il nostro commento critico alla sua intervista (in cui, lo ricordiamo, el...

martedì 14 maggio 2024

Gli errori di Papa Francesco, colpe e cause

Non più tardi di un anno fa, MiL aveva pubblicato un post dal titolo eloquente: "Nepotismo 2.0: quegli strani amici (eretici, gay friendly, e bugiardi) di Francesco: coperti, protetti e addirittura promossi. Perché?" in cui denunciavamo l'inspiegabile trattamento di favore di Papa Francesco nei confronti di 19 prelati e sacerdoti (alcuni assenti nell'elenco qui sotto).  

Oggi pubblichiamo ampli stralci di un documento firmato da diciassette tra teologi, filosofi, scrittori e giornalisti di ogni parte del mondo. Non condividiamo tutto il testo (anche nel titolo), soprattutto nelle conclusioni e anche su certi toni, a nostro modo di vedere, troppo tranchant, ma i fatti rappresentati sono veramente impressionanti. Lasciamo ai nostri lettori la lettura del testo e i giudizi su di esso.

QUI l'intero testo tradotto da Aldo Maria Valli, che ringraziamo, di cui di seguito proponiamo solo un estratto schematico. 
QUI il testo originale in inglese.
QUI un'intervista a Peter Kwasniewski sul documento.
Una precisazione, che facciamo nostrasul documentoCrisis Magazine – Erica Sammons: Perché non ho firmato la richiesta di dimissioni del Papa: "La dichiarazione afferma: "Se Papa Francesco rifiuta di dimettersi, il dovere dei vescovi e dei cardinali è di procedere a dichiarare che ha perso l'ufficio papale per eresia". Si tratta di un'affermazione audace, perché resta il fatto che è un punto dibattuto nella teologia cattolica come un Papa possa essere deposto, o addirittura se sia possibile. I teologi ne hanno discusso in passato senza trovare una soluzione definitiva. Eppure questa dichiarazione dichiara che è "dovere" dei vescovi e dei cardinali farlo. Possono cardinali e vescovi dichiarare che un Papa in carica ha perso il suo ufficio? Se sì, quanti prelati ci vogliono per renderla legittima? Una maggioranza, più del 25%, o qualcos'altro? E se altri cardinali e vescovi rifiutano la dichiarazione? E se il Papa rifiuta di accettare la dichiarazione? Sono tutte domande senza risposte definitive. Alcuni anni fa ho scritto un articolo in cui sostenevo che un Papa non può essere deposto, una posizione condivisa dal vescovo Athanasius Schneider. Da quando l'ho scritto, però, sono diventato meno sicuro di questo punto di vista. La storia è complicata, compresa quella papale, e credo che si possa sostenere che i papi del passato sono stati deposti in rare occasioni, tipicamente dagli imperatori. Detto questo, oggi non esiste ancora un meccanismo chiaro per deporre un papa (a parte forse avere di nuovo un imperatore!)….Chiedere la sua deposizione non fa che aumentare la confusione dei nostri tempi, invece di contribuire ad alleviarla".
Luigi  C.


I crimini e le eresie di Papa Francesco, le loro cause, i loro effetti e le azioni da intraprendere

Dal 2013, le parole e le azioni di Papa Francesco hanno causato una crisi senza precedenti nella Chiesa cattolica, arrecando gravi danni non solo alla Chiesa stessa, ma al mondo intero. I membri della gerarchia della Chiesa hanno il dovere di agire per evitare che Francesco provochi ulteriori danni.
[...]

Questa crisi è dovuta a due motivi.

Papa Francesco ha commesso atti criminali gravemente dannosi per la Chiesa e per i singoli fedeli.
Ha dimostrato di rifiutare la fede cattolica e ha lavorato per distruggere la fede di altri cattolici.

1 Crimini di Papa Francesco
  1. 1 Crimini diversi dall’eresia. Ha commesso atti criminali che hanno gravemente danneggiato singoli credenti e la Chiesa

1.1.A  . Protezione dei criminali sessuali e protezione dei superiori religiosi che a loro volta proteggono i criminali sessuali 

  • card. Francesco Coccopalmerio [nonostante nel 2012 Coccopalmerio avesse votato contro la riduzione allo stato laicale di don Mauro Inzoli per abusi sessuali da Papa Francesco lo ha nominato nel consiglio della Congregazione della Dottrina della Fede che esamina gli appelli del clero riconosciuto colpevole di abusi sessuali su minori, e lo ha "promosso" da cardinale diacono a cardinale sacerdote nel 2022. Inoltre il suo segretario è stato coinvolto in un presunto festino gay a base di coca nel palazzo del Sant'Uffizio, qui Il Giornale]
  • card. Victor Manuel Fernández  [Qui i post di MiL sullo scandalo della nomina di Fernandez e i suoi libri "erotici". Come arcivescovo di La Plata, Fernández aveva difeso pubblicamente don Eduardo Lorenzo, dopo che sui mass media era emersa una denuncia di abusi sessuali su un minore presentata originariamente nel 2008 e lo aveva sostenuto  nell'accusare i denuncianti di “calunnie, insulti e diffamazioni” (don Lorenzo si suicidò il giorno dopo essere stato accusato di altri cinque abusi sessuali su minori). Papa Francesco ciò nonostante ha nominato Fernández cardinale e capo del Dicastero per la dottrina della fede nel 2023...]

  • card. Jean Pierre Ricard

  • ex card. Theodore McCarrick [qui i molti post di MiL sugli scandalosi crimini sessuali di McCarrick perpetrati in ben 15 anni sui suoi seminaristi! Il suo comportamento di predatore sessuale fu tale e talmente grave che il Papa alla fine ha dovuto arrendersi: è l'unico cardinale a cui ha "dovuto" togliere il cardinalato. L’ex cardinale McCarrick viene da una pluridecennale storia di adescamento e pressioni sui seminaristi affinché avessero relazioni omosessuali con lui. Nonostante già nel 2013 Papa Francesco fosse stato personalmente informato dello scandalo McCarrik, e che Papa Benedetto avesse posto delle restrizioni su di lui a seguito delle denunce dei suoi crimini, Papa Francesco le ha tolte, incaricandolo di molti compiti importanti come rappresentante della Santa Sede. Il Papa non ha mai preso provvedimenti, pur sapendo tutto, solo nel 2018 rimuovendolo dal ministero e solo a seguito dello scandalo per la sua predazione sui seminaristi uscita sui mass media]. 

  •  card. Kevin Farrell [fu ordinato sacerdote nei Legionari di Cristo, la società sacerdotale fondata dal criminale predatore sessuale Marcial Maciel e utilizzata per promuovere i suoi crimini, di cui fu poi amministratore generale (con responsabilità per seminari e scuole in Italia, Spagna e Irlanda). Incardinato nell’arcidiocesi di Washington, D.C., è stato vicario generale dell’allora cardinale McCarrick (accusato di violenza sessuale su decine di seminaristi) con il quale addirittura condivideva la residenza. Farrell, nei processi contro Maciel e contro McCarrick (a cui fu tolta la berretta cardinalizia a fronte dei suoi crimini) sostenne di essere stato completamente all’oscuro dei crimini di Maciel e McCarrick. Queste affermazioni non sono credibili, e ciò nonostante Papa Francesco lo crea cardinale, affidandogli la direzione dell’Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica, e lo nomina camerlengo e nel 2023 lo ho nominato presidente della Corte di Cassazione, la suprema corte dello Stato della Città del Vaticano].

  •  card. Blaise Cupich [qui i post di MiL  sul pessimo Cupich, acerrimo oppositore di Papa Benedetto XVI e nemico giurato della Messa Tradizionale; fu pupillo di McCarrick che fece pressioni per farlo nominare vescovo di Chicago. Papa Francesco ha nominato Cupich arcivescovo di Chicago nel 2014, nominandolo cardinale e membro della Congregazione per i vescovi nel 2016].

  •  card. Jozef de Kesel [creato cardinale da Francesco nel 2016 nonostante avesse nominato parroco un sacerdote già condannato per abusi sessuali].

  •  card. Reinhard Marx [Francesco non ne ha mai accettato le dimissioni nonostante abbia ammesso di aver coperto molti abusi sessuali]

  •  card. Cormac Murphy-O'Connor [il Papa ordinò l'archiviazione dell'indagine a suo carico per abusi sessuali , nonostante fosse stato accusato di abusi su una bambina e nonostante avesse reintegrato un sacerdote accusato di violenze su minori.]

  • card. Godfried Danneels [qui i nostri numerosi post sul vescovo belga pro catechismo apparentemente promotore della pedofilia; difese il catechismo Roeach del Belgio, pro pedofilia e si rifiutò di modificarlo o ritirarlo; coprì un vescovo pedofilo denunciato dal nipote abusato a 5 anni; si affaccio alla loggia di san Pietro il 13 marzo 2013 a fianco di Papa Francesco]. 

  • card. Joseph Tobin [Papa Francesco lo ha nominato  arcivescovo di Indianapolis, cardinale e arcivescovo di Newark nel 2016, dopo McCarrick. Nel 2005 l’arcidiocesi di Newark risarcì un seminarista abusato da McCarrick. Tobin si rifiutò di rispondere a una denuncia di abusi da parte di McCarrick inviatagli nel 2018 da Michael Reading, un ex seminarista.]

  • card. Wilton Gregory   [Il cardinale Gregory ha collaborato con McCarrick alla stesura della Carta di Dallas del 2002, che prevedeva procedure per i vescovi cattolici americani al fine di rispondere alle accuse di abusi sessuali da parte di chierici. Le procedure della Carta erano inefficaci, in quanto omettevano clamorosamente qualsiasi disposizione per affrontare le accuse contro i vescovi. Quando era vescovo di Belleville, nell’Illinois, Gregory è stato accusato di oltraggio alla corte per essersi rifiutato di trasmettere i documenti di un sacerdote accusato di crimini sessuali. Quando era arcivescovo di Atlanta, in Georgia, si è opposto con successo a una legge che avrebbe esteso i termini di prescrizione per le cause di risarcimento danni per abusi sessuali. Papa Francesco lo ha nominato arcivescovo di Washington nel 2019 e cardinale nel 2020. In tale veste ha tolto quasi tutte le Messe tradizionali nella sua diocesi.]

  • card. Robert McElroy [qui i nostri post; il card. McElroy è stato nominato vescovo di San Diego nel 2015. Anch'egli è stato uno stretto collaboratore dell’ex cardinale McCarrick. Nel 2014, Rachel Mastrogiacomo ha denunciato che don Jacob Bertrand, un sacerdote della diocesi di San Diego, l’aveva sottoposta ad abusi rituali satanici. Altre donne hanno presentato denunce simili. Bertrand ha ammesso la sua colpa alle autorità diocesane, ma in risposta a queste denunce fu semplicemente trasferito in un’altra parrocchia. Solo quando Mastrogiacomo si rivolse alla polizia, McElroy lo rimosse dal ministero. La diocesi di San Diego ha falsamente affermato di non avere alcun fascicolo sulle attività di Bertrand e ha aggiunto che, anche se ne avesse avuti, non li avrebbe forniti alle autorità. Nel 2018, Bertrand è stato condannato da un tribunale americano per cattiva condotta sessuale. In precedenza aveva confessato all’amministratore apostolico della diocesi di San Diego di aver violentato Mastrogiacomo mentre celebrava la Messa e di essersi dedicato a rituali perversi. Nel 2016 l’esperto di abusi sessuali clericali Richard Sipe informò McElroy che McCarrick era un abusatore seriale. Egli rimase in silenzio e non prese alcun provvedimento. Papa Francesco ha nominato McElroy, vescovo ausiliare di Los Angeles, poi vescovo di S. Diego e cardinale nel 2022].

  • card. Donald Wuerl [Wuerl ha permesso a padre George Zirwas di continuare a svolgere il suo ministero dopo aver appreso che aveva commesso numerosi abusi sessuali. Wuerl si è dimesso da arcivescovo di Washington dopo che le sue azioni in questo e in altri casi di abusi sessuali sono state rivelate da un rapporto del Gran Giurì della Pennsylvania. Quando Wuerl si è dimesso, Papa Francesco lo ha elogiato per la sua nobiltà, lo ha mantenuto a capo dell’arcidiocesi di Washington come amministratore apostolico, fino alla nomina di Gregory, e lo ha confermato come membro della Congregazione per i vescovi].

  • card. Francisco Javier Errazuriz Ossa 

  •  card. Ricardo Ezzati Andrello

  •  card. Luis Ladaria Ferrer SJ 

  • card. Oscar Cantoni  [Cantoni era vescovo di Crema quando, a partire dal 2010, furono presentate molteplici denunce di abusi sessuali contro don Mauro Inzoli, sacerdote della sua diocesi. Quando nel 2011 la Congregazione per la Dottrina della Fede ha avviato un procedimento contro Inzoli, Cantoni ha detto ai fedeli di Crema di non cedere ai giudizi di condanna nei confronti di Inzoli. Nel 2013 Cantoni chiese al cardinale Coccopalmerio di intervenire presso Papa Francesco per ottenere clemenza a favore del suo ex sacerdote don Inzoli. L’intervento ebbe successo. Cantoni è stato responsabile della copertura degli abusi sessuali perpetrati su ragazzi minorenni nel Seminario Minore San Pio X in Vaticano. Papa Francesco ha nominato Cantoni cardinale nel 2022].

  •  S. E. R. mons. Mario Enrico Delpini

  •  S.E.R. mons. Juan Barros Madrid

  • S.E.R. mons. Gustavo Óscar Zanchetta  [E' stato nominato da Papa Francesco vescovo di Orano in Argentina nel 2013. Durante il suo incarico di vescovo, Zanchetta si è reso protagonista di una cattiva condotta di carattere omosessuale, comprendente molestie sessuali nei confronti di seminaristi. Nel 2015 sono state presentate alla Santa Sede prove fotografiche. Zanchetta si è dimesso dalla diocesi nel 2017, dopo di che Papa Francesco lo ha nominato assessore all’Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica, l’Apsa. Questa carica non esisteva prima della nomina di Zanchetta. Nel 2022 Zanchetta è stato condannato a quattro anni e mezzo di carcere in Argentina per violenza sessuale su seminaristi. Per questi crimini, che sono stati puniti solo dai tribunali secolari, non c’è stata una sentenza da parte della Chiesa, né un processo].

  • rev. don Mauro Inzoli  

  • p. Julio Grassi [nel 2009 fu condannato dal tribunale argentino per abusi sessuali su bambini di strada accolti nelle case da lui fondate; l'arcivescovo Bergoglio lo protesse sempre]

  • p. Nicola Corradi  

  • don Marko Rupnik [qui i nostri tantissimi post sullo scandaloso caso dell'ex gesuita Rupnik, blasfemo predatore sessuale di suore a lui affidate, di cui stiamo ancora aspettando la conclusione del processo e la auspicata dismissione dallo stato clericale]
  • mons. Ricca  [qui i nostri numerosi post su Mons. Ricca, anche se non è nell'elenco originario di cui al post; attualmente prelato dello IOR e gestore del riservatissimo archivio dello stesso istituto]

1.1.B Partecipazione a un atto di culto idolatrico, profanazione della basilica di San Pietro e profanazione sacrilega della Messa

1.1.C  Rimozione di vescovi cattolici senza basi morali o legali

1.1.D  Soppressione della liturgia latina tradizionale

 1.1.E. Affermare che gli adulteri devono essere assolti e ricevere l’Eucaristia nelle circostanze in cui persistono consapevolmente e volontariamente nella pratica dell’adulterio

 1.1.F. Istituire benedizioni sacerdotali “non liturgiche” per relazioni adulterine e omosessuali (Fiducia Supplicans, QUI i moltissimi post di MiL)

2. Eresie di Papa Francesco

Papa Francesco ha contraddetto pubblicamente e con pertinacia una serie di insegnamenti centrali della fede cattolica. 

2.A. Gli atti che violano i comandamenti divini in materia grave possono tuttavia essere moralmente buoni e graditi a Dio (Nell’esortazione apostolica Amoris laetitia, Papa Francesco ha fatto affermazioni eretiche ai numeri 301, 303

2.B. Dio non solo permette, ma vuole positivamente il pluralismo e la diversità delle religioni, sia cristiane sia non cristiane (dichiarazione Fratelli Tutti firmata insieme  ad Ahmad Al-Tayyeb, il Grande Imam della Moschea di Al-Azhar, 4/2/2019)

2.C. Le relazioni adulterine possono essere moralmente buone Nell’esortazione apostolica Amoris laetitia, Papa Francesco afferma che in alcune circostanze gli adulteri non peccano commettendo adulterio. Cfr. Amoris laetitia 301 e 303, citati sopra.

2.D. L’adulterio, la fornicazione e le relazioni omosessuali possono essere moralmente buoni. La dichiarazione Fiducia supplicans, emanata dal Dicastero per la dottrina della fede con l’approvazione di Papa Francesco, afferma che i sacerdoti cattolici possono benedire le coppie quando alla base del rapporto tra i membri della coppia ci sono adulterio, fornicazione o relazioni omosessuali.

2.E. La pena di morte è sempre e ovunque moralmente sbagliata  lettera del 20 marzo 2015  Papa Francesco ha affermato che la pena di morte “è un’offesa all’inviolabilità della vita e alla dignità della persona umana che contraddice il disegno di Dio sull’uomo e sulla società e la sua giustizia misericordiosa, e non si conforma a nessun giusto scopo di punizione”. e  ha modificato il Catechismo della Chiesa cattolica, n. 2267, per dire che “la pena di morte è inammissibile perché è un attacco all’inviolabilità e alla dignità della persona”. Nella sua enciclica Fratelli tutti (n. 263 e 267), Francesco ha affermato che la pena di morte è “inammissibile”, il che equivale a dire intrinsecamente sbagliata. Lo ha affermato chiaramente nel discorso dell’11 ottobre 2017, che è l’unica fonte citata dal testo del Catechismo rivisto:

Lo stesso punto di vista viene ribadito ancora più apertamente nell’ultimo documento papale pubblicato (Dignitas Infinita, QUI i post di MiL), in cui si afferma che “la pena di morte… viola la dignità inalienabile di ogni persona, indipendentemente dalle circostanze” (n. 34). Questo punto di vista contraddice la dottrina stabilita nel precedente magistero solenne della Chiesa cattolica.

2.F. Alcuni dogmi cattolici possono essere rifiutati come falsi

Nella sua risposta ai dubia sottopostigli dai cardinali Brandmüller, Burke, Sandoval, Sarah e Zen il 10 luglio 2023, Papa Francesco ha affermato:

… sia i testi delle Scritture che le testimonianze della Tradizione necessitano di un’interpretazione che permetta di distinguere la loro sostanza perenne dai condizionamenti culturali. ... Lo stesso vale per alcune considerazioni del Nuovo Testamento sulle donne (1 Corinzi 11, 3-10; 1 Timoteo 2, 11-14) e per altri testi delle Scritture e testimonianze della Tradizione che oggi non possono essere ripetuti così come sono.

Le “testimonianze della Tradizione” includono tutti i dogmi cattolici, 

2.G. I passi delle Scritture possono essere rifiutati come falsi

Nell’ultimo documento pubblicato dalla Pontificia Accademia per la VitaLa gioia della vita, si afferma:

 dovrebbe essere impossibile per noi oggi trattare le Scritture come proposizioni e norme senza tempo, pretendendo di estrarre da esse verità immutabili (pp. 22-23).

 3. Contesto ed effetti dei crimini di Papa Francesco

Per comprendere i crimini di Papa Francesco e discernere come rispondere ad essi, è necessario comprendere che Papa Francesco è il prodotto di una crisi più ampia nella Chiesa.

Questa crisi si è manifestata per la prima volta con la crisi modernista della fine del XIX e dell’inizio del XX secolo. Pensatori modernisti come Alfred Loisy e George Tyrrell negavano non solo le principali dottrine della fede cattolica, ma anche l’esistenza stessa delle verità divinamente rivelate. Questa negazione ha attirato un notevole sostegno tra i sacerdoti. Papa san Pio X denunciò il modernismo come la sintesi di tutte le eresie e prese provvedimenti contro di esso. L’elemento visibile del movimento modernista fu quindi soppresso per un certo periodo, ma una versione modificata delle sue idee riemerse negli anni Trenta. L’essenza di questo neomodernismo era l’affermazione che né le Scritture né il dogma cattolico erano di per sé verità divinamente rivelate. Erano invece interpretazioni umane della rivelazione divina. Come tali, erano soggetti ai limiti culturali e personali dei loro autori e dii conseguenza erano aperti alla revisione alla luce di conoscenze successive che scoprivano e superavano tali limiti. Sebbene questa revisione comporti il rifiuto dei precedenti significati dei dogmi cattolici, secondo la posizione modernista non si tratta di un vero e proprio rifiuto dell’insegnamento cattolico, ma del raggiungimento di una comprensione più profonda della rivelazione divina. Le necessarie revisioni dei contenuti delle Scritture e dei dogmi cattolici possono essere elaborate dai teologi, per poi essere rese ufficiali e vincolanti dall’insegnamento magisteriale.

I neomodernisti non forniscono alcun criterio di principio per distinguere la vera rivelazione divina dal suo accompagnamento storicamente condizionato. Non è infatti possibile fornire tali criteri, poiché le Scritture e le formulazioni del dogma cattolico della Chiesa sono necessariamente sempre interamente espresse in una forma storica e culturale o in un’altra. Di conseguenza, la tesi neomodernista permette di negare qualsiasi insegnamento cattolico e di presentare come cattolica quasi ogni ideologia. Dottrine fondamentali come la Trinità, l’Incarnazione, il peccato originale, il sacrificio redentivo di Cristo, la Risurrezione e la necessità della fede cristiana per la salvezza sono state di conseguenza rifiutate da molti neomodernisti che si presentano come teologi cattolici.

[...] Il neomodernismo fu comunque condannato nel 1950 da Papa Pio XII nell’enciclica Humani generis:

… i misteri della fede, essi affermano, non possono mai esprimersi con concetti adeguatamente veri, ma solo con concetti approssimativi e sempre mutevoli, con i quali la verità viene in un certo qual modo manifestata, ma necessariamente anche deformata. Perciò ritengono non assurdo, ma del tutto necessario che la teologia, in conformità ai vari sistemi filosofici di cui essa nel corso dei tempi si serve come strumenti, sostituisca nuovi concetti agli antichi; cosicché in modi diversi, e sotto certi aspetti anche opposti, ma come essi dicono equivalenti, esponga al modo umano le medesime verità divine. Aggiungono poi che la storia dei dogmi consiste nell’esporre le varie forme di cui si è rivestita successivamente la verità rivelata, secondo le diverse dottrine e le diverse opinioni che sono sorte nel corso dei secoli.

 

Da quanto abbiamo detto è chiaro che queste tendenze non solo conducono al relativismo dogmatico, ma di fatto già lo contengono; questo relativismo e poi fin troppo favorito dal disprezzo verso la dottrina tradizionale e verso i termini con cui essa si esprime.

Questa condanna è stata comunque seguita da modeste misure disciplinari, sufficienti ad amareggiare i neomodernisti, ma non a interferire con la diffusione delle loro idee.

[...]

Durante quel complesso evento che fu il Concilio Vaticano II i neomodernisti raggiunsero una notevole influenza. Essi assicurarono ai prelati che alcuni insegnamenti cattolici difficili o impopolari potevano essere modificati o respinti senza cambiare la fede. I vescovi, pur essendo personalmente credenti, spesso accettavano queste rassicurazioni senza capire che si basavano su premesse eretiche. I teologi Karl Rahner, Hans Küng e Edward Schillebeeckx sono esempi di neomodernisti espliciti e influenti al Concilio. Non tutti i teologi che appartenevano al campo progressista del Concilio erano neomodernisti, ma le posizioni dei teologi neomodernisti venivano presentate come portatrici dell’insegnamento del Concilio. La costituzione dogmatica Dei Verbum è stata falsamente presentata come un insegnamento del neomodernismo e come un rifiuto e una sostituzione dell’insegnamento del Concilio Vaticano I sulla natura della fede cattolica e sull’immutabilità della dottrina cattolica. Sarebbe sbagliato spiegare questi sviluppi semplicemente come il risultato di una cospirazione. La convinzione ideologica neomodernista preesistente è nata prima tra il clero e i religiosi, e le alleanze e le associazioni sono state fatte sulla base di questo accordo ideologico precedente.

Dopo il Concilio Vaticano II, i neomodernisti sono riusciti a presentare la loro posizione come l’insegnamento del Concilio e a imporla in larga misura alla Chiesa. L’ampia e favorevole pubblicità ricevuta dai teologi e dai prelati neomodernisti al Concilio ha contribuito a rendere possibile tutto ciò. Nelle università e nei seminari cattolici i docenti ortodossi sono stati epurati o messi da parte, e una presentazione favorevole del neomodernismo è stata universalmente richiesta nelle scuole e negli istituti di istruzione superiore cattolici. Gli abusi liturgici, la soppressione delle abitudini e degli abiti religiosi, la soppressione delle devozioni tradizionali e la distruzione dell’architettura tradizionale delle chiese sono stati ampiamente utilizzati per far credere ai fedeli che le credenze cattoliche tradizionali fossero obsolete e dovessero essere rifiutate. Un attacco sistematico a tutti gli insegnamenti cattolici sulla fede e sulla morale fu portato avanti dall’interno della Chiesa da vescovi, sacerdoti e religiosi. Grazie a una sorta di disorientamento diabolico, l’attacco ebbe grande successo. L’eterodossia divenne obbligatoria in molti istituti teologici. Naturalmente, dopo che fu detto loro che la fede che avevano accettato in precedenza era sbagliata, una gran parte dei sacerdoti e dei religiosi rinnegò i propri voti e lasciò la vita religiosa, e una gran parte dei laici cessò di praticare la fede. Iniziò così un declino della pratica religiosa che è continuato fino ad oggi, con il risultato che la Chiesa in molti Paesi rischia l’estinzione.

Per contrastare questi attacchi sono stati fatti diversi interventi magisteriali. Papa Paolo VI ha affrontato diversi errori nelle encicliche Mysterium fideiSacerdotalis caelibatusHumanae vitae e nel Credo del popolo di Dio. Giovanni Paolo II ha fatto lo stesso nelle encicliche Evangelium vitaeRedemptoris missioEcclesia de EucharistiaVeritatis splendor e Fides et ratio, così come nella dichiarazione Dominus Iesus e nell’esortazione Reconciliatio et paenitentia. L’esistenza, il contenuto e il numero di questi interventi testimoniano la gravità della crisi di fede nella Chiesa. La posizione neomodernista all’origine di questa crisi, e i teologi che l’hanno sviluppata e portata avanti, non sono stati tuttavia chiaramente identificati e condannati. Non ci sono state serie conseguenze per i chierici e i teologi che hanno sostenuto e proclamato questi errori.

[...]

I seminari cattolici erano un settore chiave per coloro che cercavano di trasformare la Chiesa. Il controllo della selezione e della formazione dei seminaristi permetteva di controllare l’insegnamento ai fedeli. L’influenza sulla successiva generazione di sacerdoti era particolarmente importante a seguito dell’enorme esodo dal sacerdozio dopo il Concilio Vaticano II, che aveva lasciato un vuoto che poteva così essere colmato. Il controllo dei seminari e del loro corpo docente era quindi una priorità dei neomodernisti. Ai sacerdoti motivati principalmente da convinzioni neomoderniste si sono aggiunti, nel personale dei seminari, i membri delle reti pederastiche, il cui numero, la cui motivazione, la cui abilità politica e le cui connessioni erano necessarie per il successo del progetto neomodernista di trasformazione. Di conseguenza, in un’ampia percentuale di seminari venivano selezionati come seminaristi uomini impegnati in attività pederastiche omosessuali e criminali, mentre gli uomini che si opponevano a questa attività venivano espulsi o non ammessi. Le reti di predatori sessuali criminali hanno ottenuto l’immunità dalle interferenze in tutta la Chiesa e hanno assunto il controllo effettivo di vaste aree della Chiesa. La corruzione finanziaria era ed è una realtà che si affianca di frequente alle loro attività. Un certo numero di diocesi, ordini religiosi e istituzioni religiose sono diventati di fatto organizzazioni criminali che si presentavano come associazioni religiose. Quando queste attività sono state scoperte dalle autorità civili, le chiese locali sono spesso crollate. L’Irlanda, fino a non molto tempo fa Paese fortemente cattolico, ha rifiutato in modo schiacciante la fede e la Chiesa cattolica a causa della repulsione per le attività sessuali criminali del clero irlandese.

Alcuni singoli colpevoli sono stati rimossi dal ministero dai loro superiori ecclesiastici dopo essere stati condannati dalle autorità civili, o quando la massa di prove contro di loro è diventata troppo grande per essere negata, ma le autorità ecclesiastiche non hanno fatto alcun tentativo di sradicare queste reti, che mantengono un grande potere nella Chiesa. Continuano a operare impunemente e a intimidire gli altri chierici per costringerli al silenzio, a meno che non intervengano le autorità civili. La carriera dell’ex cardinale Theodore McCarrick esemplifica questo fenomeno. McCarrick era noto a Roma e nell’episcopato americano come predatore sessuale almeno dagli anni Novanta. Ciononostante è stato nominato arcivescovo di Washington D.C. e cardinale nel 2001, e nel 2002 è stato il principale redattore della Carta di Dallas dei vescovi cattolici statunitensi sulle procedure per affrontare gli abusi sessuali da parte dei sacerdoti. È stato rimosso dal ministero solo nel 2018, quando l’ampia eco mediatica dei suoi crimini ha reso impossibile continuare a proteggerlo.

Papa Francesco è un prodotto di questi sviluppi nella Chiesa. Egli sostiene e diffonde una concezione neomodernista della rivelazione, della fede e della teologia. Nel corso della sua carriera, ha protetto e promosso sia gli abusatori sessuali sia i vescovi che proteggono gli abusatori sessuali criminali.

Papa Francesco utilizza la tecnica ben consolidata di nominare dei subalterni personalmente compromessi, per essere sicuro della loro assoluta obbedienza e fedeltà. La sua protezione dei criminali ha, tuttavia, un obiettivo più ampio. Dimostra ai membri delle reti criminali del clero che li proteggerà se gli resteranno fedeli. Francesco ha seguito questa politica sia prima sia dopo la sua elezione al papato, e ci sono indicazioni che ciò lo abbia aiutato a diventare papa. L’ex cardinale Theodore McCarrick si è vantato nel 2013 di aver avuto un ruolo nell’elezione di Papa Francesco, che aveva conosciuto prima del conclave. Sostenitori cruciali di Bergoglio nel conclave che lo ha eletto sono stati i cardinali Cormac Murphy-O’Connor, Godfried Danneels, Óscar Maradiaga e Karl Lehmann, tutti attivi nel proteggere i criminali che hanno commesso abusi sessuali [34]. Questa politica spiega perché Francesco ha corso dei rischi e si è spinto all’estremo per proteggere Rupnik, sebbene Rupnik non sia uno dei suoi scagnozzi. Facendo tutto questo per Rupnik, Francesco dimostra agli importanti abusatori criminali del clero che li sosterrà totalmente se saranno dalla sua parte.

Papa Francesco vede anche il valore ideologico di assicurare il controllo di questi elementi criminali sulla Chiesa. Questi elementi sono impegnati, con la loro vita, a rifiutare la fede e la morale cattolica. Francesco sa che le tendenze ideologiche cambiano. Lo zelo per il neomodernismo presupponeva una stretta conoscenza della teologia e del culto cattolico tradizionale. Questa stretta conoscenza di una realtà aborrita era ciò che alimentava l’odio appassionato dei neomodernisti per il cattolicesimo. Lo stesso successo dei neomodernisti nel devastare il cattolicesimo ha quindi minato la forza della loro causa, che ora viene visibilmente sostituita dall’interesse e dalla nostalgia per i tesori del cattolicesimo che sono stati sepolti nel corso degli ultimi sessant’anni. Questo interesse è particolarmente marcato tra le giovani generazioni di cattolici, per i quali le passioni e le idiosincrasie del neomodernismo sono praticamente incomprensibili. L’ascesa di elementi criminali nella gerarchia della Chiesa cattolica romana fornisce la migliore garanzia disponibile per impedire una rinascita della fede e del culto cattolico tradizionale. Garantire questa ascendenza è uno degli obiettivi principali delle iniziative di Francesco con Amoris laetitia e Fiducia supplicans. Questi documenti non solo stabiliscono pratiche immorali e anticattoliche nella Chiesa, ma permettono a vescovi e superiori religiosi di eliminare seminaristi e postulanti fedeli alla fede cattolica, insistendo sulla partecipazione a queste pratiche come condizione per l’ordinazione o l’ammissione alla vita religiosa.

L’obiettivo fondamentale del pontificato di Francesco è quello di assicurare l’ascendente che il neomodernismo ha raggiunto sulla Chiesa dopo la metà del XX secolo, e di trasformare questo ascendente in una vittoria permanente che porterà allo sradicamento della fede, della morale e del culto cattolici una volta per tutte. I mezzi per raggiungere questo obiettivo sono stati abilmente pensati e attentamente perseguiti. Per esempio, se i fedeli cattolici di una determinata regione si rifiutano di accettare la regola e l’insegnamento di una cricca ecclesiastica sessualmente predatrice, il loro stesso rifiuto porterà alla vittoria del cattolicesimo come risultato dell’abbandono della Chiesa da parte dei fedeli di quella regione. Se invece accetteranno gli insegnamenti di questa cricca, abbandoneranno la loro fede.

[...]

3 commenti:

  1. Credo che a molti sfugga la reale portata storica degli eventi che stiamo vivendo e, soprattutto, che anche "teologi, filosofi, scrittori e giornalisti" non si rendano conto che questa pur temporanea vicenda non potrà essere risolta se non con l'intervento diretto di Dio.

    Non credo di esagerare se dico "diretto".

    Si rendono conto gli autori dell'appello alle “dimissioni” cosa accadrebbe alla cristianità se la verità: "Benedetto XVI costretto a dimettersi" si rivoltasse in menzogna, tipo: "Papa Francesco costretto a dimettersi"??

    Continenti interi (o "Gran Logge", fa lo stesso) urlerebbero al complotto, milioni di liberazionisti e modernisti a vario titolo scenderebbero in piazza impossessandosi delle Chiese ornate di bandiere arcobaleno ed accusando i tradizionalisti di aver crocifisso un altro innocente…..

    Ed anche accettando la "sconfitta" quanti, poi, sarebbero talmente onesti da ammettere di aver sbagliato? che Mons. Lebfevre forse lo aveva capito per primo? Chi avrebbe la forza morale per silenziare battimani, tamburelli e maracas? Chi ammetterebbe, in fondo, che da un po' di tempo siamo sotto il dominio di forze oscure?

    E allora cosa fare? Silere? No, certo. Verità in pugno e fermi sulla Fede dei nostri padri. Lottando più che mai... Senza dimenticare, però, di evitare ogni via che possa trasformarsi in una vittoria del nemico.

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  2. Le dimissioni sono una strada non percorribile. Inutile continuare su questa strada, si rischia di andare a sfracellarsi. Questa è una crisi che terminerà soltanto quando il Signore lo permetterà. Noi non possiamo far altro che pregare e attendere. Signore. aiutaci!.
    MAX 75

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  3. Il tempo passa inesorabile e quei giovani preti che sfasciarono allegramente la Chiesa nel post cv2 sono generalmente assai appassiti se non già passati a miglior(?) vita.Stare a rimestare le dimissioni di Benedetto o la validità dell'elezione di Francesco ormai conta poco.Guardiamo avanti....

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