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lunedì 13 maggio 2024

La Messa non è un concerto. Ma nemmeno un party. Aurelio Porfiri.

Grazie a Marco Tosatti e al Maestro Aurelio Porfiri per queste riflessioni sulla musica nella liturgia.
Luigi C.

6 Maggio 2024 

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione questo articolo pubblicato dal maestro Aurelio Porfiri sul suo canale, che vi suggeriamo di visitare. Buona lettura e condivisione.
§§§

Vi è mai capitato di sentire dire dal vostro parroco che “la Messa non è un concerto”?
Forse avrete sentito questa frase decine di volte, perché oramai viene usata come se fosse un mantra. Come tante frasi simili, il contenuto è vero, ma le premesse sono false.

È naturalmente corrispondente a verità che la Messa non è un concerto, infatti è una Messa. Quello che però si intende dire con questa frase, è che non si deve far cantare solo il coro facendo in modo che la messa divenga una mera esibizione. Ma dire queste cose è completamente falso. Ma non si dice sempre dai liturgisti moderni che il coro è parte dell’assemblea? Se questo è vero, è anche vero che è parte dell’assemblea anche quando canta dei brani musicali più elaborati “per la gloria di Dio e per l’edificazione dei fedeli”.

Dire che la Messa non è un concerto dovrebbe significare che la musica sacra ivi eseguita dovrebbe avere una dimensione liturgica e non puramente estetica, come può essere per un concerto. Ma non significa che si debba escludere la grande musica nella liturgia e che si debba concedere che nella Messa vengano eseguite composizioni musicali più adatte all’intrattenimento che alla preghiera.

La natura liturgica della musica sacra non è un impedimento alla grande arte, anzi è una connotazione ancora più alta ed esigente. Non ci si faccia ingannare da coloro che usano le parole per i loro scopi che nulla hanno a che vedere con quello che la Messa è e deve essere. Il fatto che la musica eseguita per la celebrazione non deve essere una mera esibizione deve far sentire ancora più fortemente l’esigenza che essa sia manifestazione delle aspirazioni spirituali più alte dell’uomo, che si elevano a volte anche alle grandezze dell’arte.

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