Domenica scorsa abbiamo ricordato il grande santo S. Filippo Neri.
Venerdì scorso, per la nostra rubrica sugli Echi Tridentini, abbiamo ricordato il film "State buoni se potete" (con J. Dorelli).
Oggi indichiamo ai nostri lettori un altro celeberrimo film sulla vita del santo dell'Oratorio: "Preferisco il Paradiso" da vedere qui al link di G. Campiotti (2010, Lux video), con un magistrale Gigi Proietti e le commoventi musiche di Mons. Marco Frisina (dal cui sito è tratta la foto).
Il titolo è ripreso dalla frase detta da don Filippo Neri con cui rifiutò la berretta cardinalizia che papa Clemente VIII decise di dargli.
Nel film di Campiotti, che consigliamo di guardare per scoprire altri aspetti di uno dei Pilastri della Controriforma Cattolica, ci sono ovviamente molti riferimenti alla liturgia e al protocollo ecclesiastico dell'epoca (non senza ahinoi qualche errore - a volte anche grossolano - e qualche svista, che non intaccano però le forti emozioni che questo film sa suscitare nello spettatore).
Il titolo è ripreso dalla frase detta da don Filippo Neri con cui rifiutò la berretta cardinalizia che papa Clemente VIII decise di dargli.
Nel film di Campiotti, che consigliamo di guardare per scoprire altri aspetti di uno dei Pilastri della Controriforma Cattolica, ci sono ovviamente molti riferimenti alla liturgia e al protocollo ecclesiastico dell'epoca (non senza ahinoi qualche errore - a volte anche grossolano - e qualche svista, che non intaccano però le forti emozioni che questo film sa suscitare nello spettatore).
Roberto
Film e colonna sonora ben più che gradevoli, anche se il cast di contorno non è sempre all'altezza di un Gigi Proietti come sempre istrionico e, la cosa era meno ovvia, ispirato come in poche altre occasioni. A mio giudizio la pellicola però perde il confronto, anche sul pian della ricostruzione d'epoca (sia pure ripensata artisticamente) con il film di State Buoni se potete. Con qualche concessione al proprio consueto indirizzo politico/polemico Gigi Magni dirige da par suo un cast notevolissimo (Dorelli, Montagnani, Leroy) mostrando un profondo e affettuoso rispetto per il santo fiorentino con momenti di sincera commozione. Memorabili, e a loro modo quasi manzoniane, la scena del conforto al condannato a morte, il dialogo con Pio V dopo Lepanto e il viaggio notturno con Sisto V sotto le mentite spoglie di un frate.
RispondiEliminafilm veramente bello e commovente
RispondiEliminaA me non ha suscitato alcuna forte emozione, se non fastidio per la solita riproposizione di luoghi comuni sinistrorsi (il prete "di strada" malvisto da curia e papi, che poi alla fine si ricredono). La vera vita di san Filippo Neri fu ben altro. Ed era molto più significativo, pur coi suoi limiti, il film con Dorelli, che una volta piacque di più ai miei alunni di scuola media rispetto a quest'altro.
RispondiElimina