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giovedì 16 maggio 2024

Difesa della Messa Tradizionale: 138ª settimana. Nuove manifestazioni di preghiera davanti agli uffici dell'Arcidiocesi di Parigi #traditioniscustodes

Riceviamo e pubblichiamo.
Luigi C.

138ª SETTIMANA: LE SENTINELLE CONTINUANO LA LORO PREGHIERA PER LA DIFESA DELLA MESSA TRADIZIONALE DAVANTI ALL'ARCIDIOCESI DI PARIGI

Anche i fedeli tradizionali di Quimper, come quelli di Washington e quelli di Parigi, stanno organizzando una “veglia”: si raduneranno ogni martedì alle 19 sui marciapiedi dell’episcopio, al numero 3 di rue de Rosmadec, per farsi finalmente ascoltare da Mons. Dognin e dai suoi collaboratori, che finora non si sono degnati di riceverli. Sarà forse un problema dell’odore delle pecore, per usare l’espressione del Santo Padre, alcune pecore forse puzzano troppo nei bei saloni dei palazzi vescovili... Può sembrare che io stia scherzando, ma è la pura verità: c'è un vero e proprio disprezzo da parte dei leader ecclesiastici, così come dei leader politici, nei confronti di chi non è del partito unico.

Durante l'importante manifestazione svoltasi domenica 5 maggio, festa di San Pio V, davanti agli uffici della diocesi di Quimper per difendere le comunità tradizionali di Morlaix e Quimper, oggi minacciate, così come le loro attività pastorali, poiché la diocesi ha deciso lo scorso dicembre di espellere la FSSP e spostare le celebrazioni che si svolgevano nel centro città alla chiesa di Saint-Mathieu (vedi Lettera Paix Liturgique n. 1034 del 7 maggio 2024 – Paix Liturgique France), si è visto fiorire delle strisce chiedendo LIBERTÀ per la Messa e la liturgia tradizionale, le stesse strisce che ormai stanno spuntando ovunque manifestando la forte esigenza dei fedeli legati a questa liturgia: che sia accessibile a tutti i fedeli senza eccezione e che possa essere celebrata da tutti i sacerdoti senza distinzione!

È terribile dirlo, ma in questo aumento febbrile della persecuzione episcopale, che raggiunge ormai estremi mai visti dopo il Concilio, gioca la sua parte anche la gelosia: a loro, risulta insopportabile che in questa o quella città di Francia, la celebrazione domenicale tradizionale attira più persone che la messa nella cattedrale accanto, e anche che alla messa tradizionale si aggiungano naturalmente il catechismo, la formazione e le opere giovanili. «La nostra comunità – spiega a Paix Liturgique un fedele di Quimper – attira sempre più fedeli, e questo forse irrita alcuni. Da 50 nel 2016 a più di 200 a Quimper e più di 300 durante le vacanze. E ciò che attrae non è solo la messa in rito tridentino, ma anche il catechismo, i gruppi di preghiera, i gruppi per giovani professionisti... A San Matthieu, dal 2018, vi sono stati 11 i battesimi. Ciò che attrae sono le pedagogie tradizionali della fede, la dottrina cattolica, le devozioni tradizionali come l'adorazione del Santissimo Sacramento o la recita del rosario, le visite dei sacerdoti agli anziani o la possibilità di accedere alla comunione tutti i giorni della settimana. Questo è ciò che attrae i fedeli. Si sentono accompagnati, nutriti nella loro fede. Tutto questo è ciò di cui il vescovo vuole privarci… Qual è la logica in ciò? Ci rifiutiamo di essere fedeli di second'ordine perché siamo attaccati alla liturgia tradizionale. Chiediamo libertà liturgica. Vogliamo mantenere i nostri sacerdoti e il nostro posto nella diocesi. Esprimeremo con calma la nostra preoccupazione e la nostra incomprensione al vescovo e al suo consiglio, in un clima amichevole e rispettoso.»

Un clima amichevole e rispettoso: questo è quello che abbiamo instaurato a Parigi da più di due anni e mezzo, per 138 settimane, un clima di “gilet gialli” (quelli degli inizi del movimento), gilet gialli della fede, pacifici ma inamovibili.

La nostra forza è calma perché sappiamo che a lungo termine, probabilmente in un futuro non troppo lontano, le misure che ancora vengono prese per ridurci, per spostarci alle periferie geografiche e morali, per trasformarci in ghetti, diventeranno obsolete.

È di ciò che diamo testimonianza e continueremo instancabilmente a farlo con le nostre “veglie” recitando i nostri rosari al 10 di rue du Cloître-Notre-Dame, Parigi, dal lunedì al venerdì, dalle 13 alle 13,30, nella chiesa di Saint-Georges de La Villette, mercoledì alle 17, davanti alla chiesa Notre-Dame du Travail, domenica alle 18