Cari lettori,
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Si tratta di un discorso tratto dagli Atti di Fedele II, successore di Fedele I che ha retto per breve tempo il Pontificato, dopo Francesco.
In esso, rivolto ai padri sinodali, viene fatta paterna sollecitudine a tutti i Vescovi di generosamente concedere in ogni chiesa (anche parrocchiale) la celebrazione della S. Messa N. O. secondo il Messale del 2003, e ciò a giovamento dei fedeli più anziani.
Qui gli altri Atti di Papa Fedele II
Roberto
Ex Actis P.P. Fidelis II
Allocutio ad Padres Synodales
Venerabiles Fratres,
Cum colloquia Synodalia iam finem ceperint, Nobis liceat paucis Vestram Sapientiamalloqui.
Laetamur summopere in Domino quod, auditis plurimis Christifidelibus ex toto orbe terrarum, Ecclesiae Pastoribus, oves vero olentibus, compertum est Missam oblandam iuxta Ritum Romanum antiquiorem cordi esse multis fidelibus et sacerdotibus, potissimum iunioribus. Ex quo intellegitur quam multum illi, sacris operantes, res divinas sitiant ut nutriant res humanas ad aedificandam hominum societatem in pace et iustitia compositam, secundum aeternas leges insculptas in hominum animabus. Quare animo quidem grato vertimus ad memoriam illius Antecessoris nostri qui per Litteras M.P. datas c.i. “Traditionis custodes” constituit normas antea evulgatas a Benedicto XVI, Ecclesiae Doctore, per Litteras M.P. datas c.i. “Summorum Pontificum” brevi tempore intermitti quo praecepta Concilii Oecumenici Vaticani II altius explorarentur eiusque adhortationes. Quo facto omnibus patuit Patres Conciliares voluisse adamussim servare Ritum Romanumperennem, paucis adaptatis. Votis ergo exoptamos Episcopos, quibus plena potestas est iure remittenda in rebus sacris moderandis, aperto animo et munificenti, concessuros esse omnibus in aedibus sacris cum paroecialibus tum alius generis facultatem celebrandi Sacramenta etiam iuxta Ritum qui Novus Ordo est appellatus, adhibendo Libro Missali anno MMIII edito, quique vigeat, potissimum ad usum beneficiumque fidelium seniorum, nec secus ac Ritus Romanus antiquior.
Quod ad maiorem Dei gloriam fiat et animarum salutem.
Singulis et omnibus Apostolicam impertimur benedictionem.
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Dagli Atti di Fedele II, Padre dei Padri
Allocuzione ai Padri sinodali
Venerabili Fratelli,
quando i colloqui sinodali sono oramai giunti alla loro conclusione, Ci sia concesso rivolgerci a Voi uomini saggi.
Siamo oltremodo lieti perché, dopo la consultazione tra moltissimi fedeli di tutto il mondo, i Pastori della Chiesa, che hanno l’odore delle pecore, hanno compreso che il Rito Romano più antico e importante sta a cuore a molti fedeli e sacerdoti, soprattutto ai più giovani. Da ciò si deduce quanto questi fedeli, partecipando alla sacra Liturgia, abbiamo sete dei misteri divini per alimentare tutto ciò che è umano allo scopo di edificare una società pacifica e giusta, secondo le eterne leggi scolpite nell’animo umano. Pertanto pensiamo con gratitudine a quel nostro Predecessore che, attraverso il M.P. intitolato “Traditionis Custodes” stabilì che l’attuazione delle norme già emanate da Benedetto XVI, Dottore della Chiesa, attraverso il M.P. “Summorum Pontificum” fossero momentaneamente sospese perché si potesse procedere a una più profonda conoscenza delle disposizioni e dello spirito del Concilio Ecumenico II. Lo si è fatto. E a tutti è apparso evidente che i Padri Conciliari vollero che si conservasse con grande cura la perennità del Rito Romano, pur con pochi aggiustamenti. Per questo auspico che i Vescovi, ai quali viene restituita pienà autorità nella moderazione della liturgia, secondo quanto stabilito dal diritto, vogliano concedere con apertura e generosità d’animo, che in tutte le chiese, sia parrocchiali sia di altro titolo, sia concessa la facoltà di celebrare i Sacramenti anche con il cosiddetto Novus Ordo, facendo uso del Messale dell’anno 2003. Il Novus Ordo, soprattutto a beneficio dei fedeli più anziani, potrà godere degli stessi diritti del Rito Romano più importante.
Ciò avvenga per la maggior gloria di Dio e la salvezza delle anime.
Ai singoli e a tutti impartiamo la benedizione apostolica.