Dal Blog di Edward Pentin alcuni stralci di un'utile intervista a don Nicola Bux su Fiducia Supplicans.
Ad oggi molti vescovi hanno già dichiarato che non applicheranno il documento vaticano, lo vietano ai loro sacerdoti e rifiutano di impartire le benedizioni indicate dalla Fiducia Supplicans:
Luigi C.
25-1-24
– Intervista a don Nicola Bux, teologo: Fiducia Supplicans non appartiene al magistero autentico e il cardinale Fernández dovrebbe rinunciare: “[…]Di sicuro, la Fiducia Supplicans non appartiene al "Magistero autentico" e quindi non è vincolante perché quanto in essa affermato non è contenuto nella Parola di Dio scritta o trasmessa e che la Chiesa, il Romano Pontefice o il Collegio episcopale, sia definitivamente, cioè con sentenza solenne, sia con Magistero ordinario e universale, propone di credere come divinamente rivelata. Non si può nemmeno aderire ad essa con l'assenso religioso della volontà e dell'intelletto. (...) (Ci si domanda se) continua ad essere valido l'insegnamento sostenuto dal magistero ordinario universale, secondo cui ogni atto sessuale al di fuori del matrimonio, e in particolare gli atti omosessuali, costituisce un peccato oggettivamente grave contro la legge di Dio, indipendentemente dalle circostanze in cui avviene e dall'intenzione con cui viene compiuto? (...) Benedetto XVI, nelle sue Note dell'11 aprile 2019, ha descritto l'origine dello sfacelo della morale cattolica, e quindi anche delle divisioni tra i cattolici, a causa del ritenere non peccaminosa la convivenza di una coppia sia eterosessuale che omosessuale. La divisione o scisma, prima sommersa, è ora emersa. Vedremo se sarà dichiarata formalmente in un prossimo evento ecclesiale, come un sinodo o un conclave. Di certo, il prossimo Papa dovrà fare i conti e decidere se approfondire la divisione o sanarla convocando un concilio.
Chiunque sia candidato a Papa dovrà essere chiamato nelle congregazioni pre-conclave a rispondere ai dubia accumulati dal 2015, altrimenti la divisione della Chiesa si approfondirà.
(...) Spiegare che non c'è pastorale senza "pasto" (cibo), perché "la dottrina è in realtà come il cibo, il cui possessore è colui che lo distribuisce" (San Gregorio Nazianzeno). La dottrina, quindi, è pastorale, ma se il pastore non la possiede, non può fare pastorale. Il dramma della Chiesa di oggi è la separazione della pastorale dalla dottrina, cioè dell'amore dalla verità. E la stiamo pagando cara, come aveva previsto Giovanni Paolo II.
Papa Francesco dovrebbe cancellare la Fiducia Supplicans e sostituire il prefetto con un uomo di "dottrina sicura, sana e pura", per usare le parole dell'Apostolo a Tito.
(...) Sicuramente il prossimo Papa, se non vuole essere uno solo per una parte della Chiesa, dovrà porsi la domanda: qual è la missione della Chiesa? Quella di conformarsi al mondo o di salvarlo? L'unità della Chiesa cattolica è compromessa dalla Fiducia Supplicans perché, su una verità morale così essenziale, accetta, in pratica, opinioni opposte tra le Chiese sparse nel mondo.
Un esempio: Il nuovo vescovo di Foggia ha detto che la sua Chiesa sarà la "Chiesa di Francesco che benedice tutti". Ma la Chiesa non è forse quella di Gesù Cristo?
Fernandez si è screditato pubblicando un documento che è l'opposto di quello del suo predecessore, [il cardinale Luis] Ladaria, nel 2021. Si tratterebbe di uno "sviluppo" o piuttosto di un'eterogenesi della dottrina? Il Dicastero e la Santa Sede si sono umiliati. Qualcuno ha già ribattezzato il Dicastero "per la distruzione della fede". Il sospetto di ignoranza e malafede peserà su Fernandez in qualsiasi documento che firmerà in seguito.
Dovrebbe dimettersi.”