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martedì 30 gennaio 2024

Dichiarazione «Fiducia supplicans»: i Vescovi tedeschi tagliano gli aiuti alla Chiesa in Malawi per costringere i suoi Vescovi a benedire le coppie irregolari #fiduciasupplicans

Vi proponiamo – in nostra traduzione – la lettera numero 1001 pubblicata da Paix Liturgique il 25 gennaio, in cui si racconta la deriva «finanziaria-colonialista» di molte Diocesi tedesche – in declino ed affogate in un fiume infinito di scandali morali – nei confronti  delle Diocesi africane che intendono rimanere cattoliche e non vogliono rinunciare all’insegnamento secolare e alla morale della Chiesa.

QUI l’elenco aggiornato dei Vescovi e delle Conferenze episcopali che hanno dichiarato che non intendono applicare la dichiarazione «Fiducia supplicans», rifiutano di impartire le benedizioni e le vietano ai loro sacerdoti; QUI la rassegna aggiornata di tutti i post su MiL.

L.V.


Con il passare dei giorni cresce l’opposizione alla dichiarazione «Fiducia supplicans» sul senso pastorale delle benedizioni del Dicastero per la Dottrina della Fede: tutti i Vescovi dell’Africa hanno firmato un testo comune in cui ricordano il Magistero e la loro opposizione alla benedizione delle coppie irregolari. Anche i promotori di questo testo si stanno rivelando, non risparmiando sforzi per punire le Diocesi africane – forti nella fede, ma povere – e spingerle ad accettare l’inaccettabile.

Ad esempio, il blog Riposte Catholique [QUI: N.d.T.] riporta un articolo del sito Infovaticana [QUI: N.d.T.] che cita una dichiarazione di mons. Thomas Luke Msusa, Arcivescovo di Blantyre in Malawi. Quest’ultimo afferma che i Vescovi del Malawi, uno dei primi Paesi i cui Vescovi hanno rifiutato la benedizione delle coppie LGBT prevista dalla dichiarazione «Fiducia supplicans», non si pentono della loro decisione, anche se questa ha portato a un netto deterioramento dei rapporti con le Diocesi tedesche, molte delle quali sono favorevoli alla lobby LGBT, e che distribuiscono molti soldi alle Diocesi dei Paesi più poveri, non senza interferenze teologiche.

I nostri sacerdoti non dovrebbero benedire gay e lesbiche perché è contrario all’insegnamento biblico. Come vescovi della Conferenza episcopale del Malawi, siamo stati i primi al mondo a rispondere condannando questo ordine. Ciò che sorprende è che la dichiarazione non cita alcun versetto della Bibbia o precedenti dichiarazioni di altri Papi, come è accaduto in precedenza.
Noi diciamo no a questo e le nostre relazioni con alcuni dei nostri benefattori, per esempio in Germania, si sono deteriorate. Avevamo un buon rapporto con i nostri benefattori in Germania, che ci davano soldi per comprare auto per i nostri sacerdoti. Ma vorrei dire: lavoriamo sodo per conto nostro invece di accettare denaro perché vogliono che facciamo qualcosa di contrario al’'insegnamento biblico.

I siti web di varie Diocesi tedesche mostrano che molti progetti in Malawi sono sostenuti con fondi stanziati: 10.000 euro concessi da una fondazione delle Suore francescane di Salzkotten (Diocesi di Paderborn), per l’apertura di una comunità di due suore, una indonesiana e una tedesca, a Dowa, che si occuperanno di attività educative e sociali; lo stesso ordine sostiene da anni le scuole per gli orfani dell’AIDS; anche la Parrocchia di Visbek, in Bassa Sassonia, lavora per gli orfani dell’AIDS in Malawi, dopo aver accolto uno studente di diritto canonico di questo Paese negli anni 1997-2000; nelle Diocesi di Karonga, Zomba e Blantyre, la Diocesi di Colonia finanzia la costruzione di conventi per le suore dell’ospizio e di un centro pastorale – senza dimenticare di menzionare il rispetto degli «obiettivi della lettera enciclica Laudato si’» nella sua relazione sul sito web della Diocesi tedesca; una Parrocchia di Monaco finanzia scuole e missioni educative in Malawi, e così via.

Tutti questi progetti sono ovviamente cristiani e caritatevoli. Tuttavia, cercare di costringere i Vescovi e i Cristiani del Malawi a rinunciare all’insegnamento secolare e alla morale della Chiesa – tagliando i finanziamenti – non è più cristiano, ma eminentemente finanziario e colonialista. Non sorprende che gli Africani, che intendono rimanere cattolici, la rifiutino a priori, insieme alla cosiddetta «morale inclusiva» dei prelati occidentali, le cui Diocesi in declino, affogate in un fiume infinito di scandali morali, sopravvivono solo grazie al contributo dei sacerdoti africani – in Francia oggi un sacerdote attivo su tre è straniero (fidei donum), e l’80 per cento di loro è africano.

Di fronte alle eresie messe in atto da anni da alcune Diocesi tedesche, che non esitano a fare pressione su Roma affinché avalli le loro derive morali e teologiche presentate dal «cammino sinodale tedesco», apertamente eretico, Roma «procede con cautela», ricorda Loup Besmond de Senneville al quotidiano La Croix, di fronte all’immenso peso finanziario delle diocesi tedesche, che nell’anno 2021 riceveranno 6,7 miliardi di euro tramite le tasse ecclesiastiche. 7 miliardi di euro attraverso la tassa ecclesiastica, ovvero dal 6 al 10 per cento del reddito dei fedeli… Tanto più che il Vaticano ha certamente ridotto il suo deficit, ma è costretto a vendere immobili per 20-25 milioni di euro per «finanziare la missione del Papa». Una somma per il Vaticano, una pagliuzza per le Diocesi tedesche…

Nel frattempo, i fedeli tedeschi votano con i piedi, lasciando la Chiesa in numero sempre maggiore per sfuggire alle tasse… e ad altri flagelli; più di 220 mila l’hanno fatto nell’anno 2020, 350 mila nell’anno 2021, 520 mila nell’anno 2022… Non è detto che il Vaticano sia obbligato a vendere immobili per un valore di 20-25 milioni di euro per «finanziare la missione del Papa». Non meno del 61 per cento di coloro che se ne sono andati ha parlato di «spreco» di risorse raccolte dalle Diocesi, e il 30 per cento ha criticato le Diocesi tedesche per essere troppo asservite al mondo – in altre parole, alle derive inclusive, di sinistra, ambientaliste punitive, LGBT e altre.

Viene da chiedersi se la dichiarazione «Fiducia supplicans» non sia solo un caso di grandi guadagni per Roma. Per «finanziare la missione del Papa», le sue conferenze stampa in aereo e i suoi viaggi dall’altra parte del mondo, dalla Mongolia all’Argentina, dal Brasile allo Sri Lanka, dalla Repubblica Centrafricana alla Birmania, passando per gli Emirati e Marsiglia, la morale e l’insegnamento della Chiesa sulla famiglia e sul matrimonio potrebbero essere messi in secondo piano…

6 commenti:

  1. Azione malvagia quella del ricatto ad opera degli opulenti vescovi tedeschi, vocati indubbiamente alla perdizione seguendo le orme del loro beniamino don Martin Lutero.

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  2. La ricchezza esagerata della Chiesa Cattolica in Germania è causa della sua rovina... dirigere la Chiesa, la Caritas, in Germania è questione di manager, operatori laici, super pagati... non vengono assunti in base alle loro convinzioni e vita morale... con zero vocazioni sacerdotali e religiose... la Chiesa diventa una ONG, una SpA... senza cuore.

    Fa molto pensare anche alla nostra situazione di Chiesa in Italia... speriamo di restare sempre abbastanza poveri...

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    1. Ci citi le fonti che hai per queste gravissime accuse?

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  3. La Germania e' la principale responsabile del decadimento dell'Europa, con i suoi venti di eresia pura che spirano sin dai tempi di Lutero per giungere a Marx e poi a Hitler. C'è un filo rosso maligno che lega la storia europea degli ultimi secoli ed ha la sua radice nel suolo teutonico. La Chiesa cattolica tedesca, come autorevolmente affermato da un noto studioso, non si distingue più da quella protestante. E le deviazioni ereticali del CVII portano il timbro tedesco e nordeuropeo.

    Gz

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  4. L'articolo è molto interessante.
    Noto tuttavia due cose: la prima: dovrebbe essere scritto meglio sotto il profilo della lingua italiana.
    La seconda: si parla dell'Argentina, ma è noto che Jorge Mario Bergoglio non sia mai andato in Argentina. E secondo me non vi andrà.
    Lì infatti la sua personalità è troppo nota e il viaggio, per un uomo abituato ai plausi e fortemente mediatico, sarebbe un fiasco.

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  5. Che sedicenti cristiani adottino le stesse tecniche infami delle sanzioni affamatrici, tipiche del diavolo e dei suoi servi - ultimo esempio il taglio degli aiuti ai profughi palestinesi - è assolutamente ributtante.

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