"L’enciclica Fratelli tutti capovolge il senso del principio di sussidiarietà: per papa Francesco sarebbero infatti le società naturali e i corpi intermedi ad essere sussidiari dello Stato e non viceversa, come invece si dice nella versione corretta della sussidiarietà".
Mala tempora currunt.
Luigi C.
Stefano Fontana, DOTTRINA SOCIALE, 27-11-2023
Nell’enciclica di Francesco, Fratelli tutti (2020), si fa riferimento al principio di sussidiarietà. Si tratta di un principio fondamentale della Dottrina sociale della Chiesa che viene però spesso frainteso. Questo è anche il caso di questo passo dell’enciclica: «Grazie a Dio tante aggregazioni e organizzazioni della società civile aiutano a compensare le debolezze della Comunità internazionale, la sua mancanza di coordinamento in situazioni complesse, la sua carenza di attenzione rispetto a diritti umani fondamentali e a situazioni molto critiche di alcuni gruppi. Così acquista un’espressione concreta il principio di sussidiarietà, che garantisce la partecipazione e l’azione delle comunità e organizzazioni di livello minore, le quali integrano in modo complementare l’azione dello Stato. Molte volte esse portano avanti sforzi lodevoli pensando al bene comune e alcuni dei loro membri arrivano a compiere gesti davvero eroici, che mostrano di quanta bellezza è ancora capace la nostra umanità».
Leggendo questi passaggi, si intende che l’attività centrale e fondamentale sarebbe quella della comunità internazionale, nel primo caso, e quella dello Stato, nel secondo caso. Invece, l’attività delle “organizzazioni della società civile”, nel primo caso, e quella delle “comunità e organizzazioni di livello minore”, nel secondo caso, sarebbero di “compensare” e “integrare” le prime. È evidente che così viene capovolto il senso del principio di sussidiarietà: sarebbero infatti le società naturali e i corpi intermedi ad essere sussidiari dello Stato e non viceversa, come invece si dice nella versione corretta della sussidiarietà.
Questo principio sostiene che “prima” vengono le società naturali, dalla famiglia alla nazione, e poi, eventualmente, viene lo Stato. Dico “eventualmente” perché lo Stato come lo si intende oggi non è sempre esistito e non è un fatto naturale ma strumentale. Le società naturali precedono quindi lo Stato, sono società vere, anche se piccole, e dotate di doveri e diritti propri che lo Stato come qualunque società superiore non può togliere loro. Qui si parte dalle società naturali e non dallo Stato, la Fratelli tutti, invece, parte dallo Stato e quindi rovescia il castello. Lo Stato non può intervenire sostituendo le società naturali nei compiti loro propri, semmai le deve aiutare (ossia essere ad esse sussidiario) affinché possano al meglio fare da sé. Nella Fratelli tutti si sostiene il contrario: le società naturali dovrebbero aiutare lo Stato a fare da sé nel miglior modo.
Data questa visione errata del principio di sussidiarietà, non stupisce che il Vaticano appoggi in modo acritico tutte le iniziative che vengono attuate sotto l’etichetta del nuovo globalismo da un lato e che applichi fedelmente le decisioni dei governi statali come è accaduto nel triennio del Covid. (Stefano Fontana)
Imbarazzante che un papa non sappia cosa sia realmente il principio di sussidiarietà della dottrina sociale della Chiesa e che in un'enciclica commetta un errore madornale in tale ambito, dando la priorità allo Stato (fa bene Fontana a ricordare il triennio del totalitarismo sanitario) e non le società naturali. Mala tempora..
RispondiEliminaFontana Papa!
EliminaSecondo il mio modesto parere, il Papa non e' ignorante in materia ma ha una formazione mentale socialista, e' un seguace della teologia della liberazione.
RispondiEliminaGz