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giovedì 28 dicembre 2023

La sedizione è sempre un peccato mortale? Risponde san Tommaso d’Aquino #fiduciasupplicans

Utrum seditio semper sit peccatum mortale: la sedizione è sempre un peccato mortale?
Non casualmente ci poniamo la domanda oggi  dopo la pubblicazione della dichiarazione «Fiducia supplicans» sul senso pastorale delle benedizioni del Dicastero per la Dottrina della Fede, approvata da papa Francesco ex Audientia del giorno 18 dicembre 2023, che prevede «la possibilità di benedizioni di coppie in situazioni irregolari e di coppie dello stesso sesso» (QUIQUI su MiL; QUI l’elenco aggiornato dei Vescovi che, ad oggi, hanno dichiarato che non applicheranno la dichiarazione, la vietano ai loro sacerdoti o rifiutano di impartire le benedizioni; QUI la rassegna aggiornata di tutti i post su MiL e rinviamo alla risposta data da san Tommaso d’Aquino nella Summa Theologiae, II-II, q. 42 (De seditione), a. 2.
Da leggere (soprattutto) fino alla fine, a buon intenditor…

L.V.

Articolo2

La sedizione è sempre un peccato mortale?

[…]
Risposta: come si è detto, la sedizione si contrappone all’unione di una collettività, cioè di un popolo, di una città, o di un regno. Ora, Agostino fa notare che i sapienti considerano popolo «non tutto l’insieme di una collettività, ma il gruppo organizzato che nasce dal consenso a un’unica legge e a una comune utilità». È quindi evidente che l’unione contrastante con la sedizione è l’unione nella legge e nella comune utilità. Per cui risulta chiaro che la sedizione si contrappone alla giustizia e al bene comune. Essa quindi nel suo genere è un peccato mortale: e tanto più grave quanto più il bene comune, compromesso dalla sedizione, è superiore al bene provato, compromesso dalla rissa. – Però il peccato di sedizione va attribuito principalmente a coloro che promuovono la sommossa, i quali peccano in maniera gravissima. In secondo luogo va poi attribuito a quelli che li seguono, turbando il bene comune. Coloro che invece fanno loro resistenza, per difendere il bene comune, non devono essere chiamati sediziosi: come neppure sono detti rissosi quelli che difendono se stessi, come già si è notato.
Soluzione delle difficoltà: 1. Il combattimento è lecito quando è affrontato per il bene comune, come sopra si è spiegato. Invece la sedizione è contro il bene del popolo. Perciò è un peccato mortale.
2. La discordia su cose che non sono buone in modo evidente può anche essere senza peccato, ma non può esserlo se si tratta di cose evidentemente buone. Ora, la sedizione è una discordia di questo genere, in quanto si oppone al benessere del popolo, che è bene evidente.
3. Il regime tirannico non è giusto: poiché non è ordinato al bene comune, ma al bene personale di chi governa, come spiega il Filosofo. Perciò scuotere tale regime non ha natura di sedizione; a meno che non si turbi talmente tale regime da procurare al popolo un danno maggiore di quello sofferto per il regime tirannico. È invece piuttosto il tiranno che è sedizioso, provocando nel popolo sottoposto discordie e sedizioni per dominare con più sicurezza. Infatti questo è un modo di agire tirannico, essendo ordinato al bene di chi comanda, con danno del popolo.

(trascritto da La Somma Teologica. Seconda Parte. Seconda Sezione, Bologna, 2014, trad. italiana a cura dei Frati Domenicani)

2 commenti:

  1. C entra poco mio avviso con FS visto che si parla di un aspetto politico per così dire. Piuttosto è da valutare la frammentazione che introduce nel corpo della Chiesa. Frammentazione ovvero scisma ed eresia. Ben più grave di spedizione. E se JB avesse da dire la risposta sarebbe" che fai? Ci scomunichi tutti? "Quanto a quelli che non obbediscono ci sarà don Paroline che e edotto sul " metodo cinese" e provvederà.

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  2. Se ad essere sediziosi sono i tradizionalisti è addirittura una virtù! Ahahahah

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