A seguito della «Messa della notte presieduta dal Santo Padre Francesco» con la Cappella papale nella Basilica di San Pietro ed iniziata nel tardo pomeriggio, alle ore 19:30, di domenica 24 dicembre (QUI), vi proponiamo questa interessante analisi pubblicata sulla pagina Facebook di Mons. Eleuterio Favella.
L.V.
Il Messale Romano nella sua versione N.O. ed in italiano – quella che usa l’Augusto Pontefice i.r., che evidentemente rigetta l’idea di essere pastore universale e di dover celebrare in una lingua uguale per tutti, ma viceversa, nella sua confusissima ecclesiologia, «soltanto» Vescovo di Roma e quindi di una cittadina che presiede alla sola Italia come circoscrizione ecclesiastica – riporta una rubrica nella quale ricorda che «secondo la tradizione costante delle Chiese in Italia, la Messa della notte di Natale si celebri a mezzanotte, a meno che ragioni pastorali, valutate dall’Ordinario del luogo, non consiglino di anticiparne l’ora».
Le Diocesi italiche (quasi tutte pressoché lontane da ogni retaggio di indietrismo e tradizionalismo) negli ultimi anni hanno ribadito che in nessuna maniera potrebbe essere ritenuta opportunità pastorale la sostituzione della Messa vespertina nella vigilia con la Messa della notte, senza compromettere il significato teologico-liturgico e la radicale differenza delle due Celebrazioni.
La suddetta indicazione del Messale Romano, lascia facilmente intendere la necessità di non anticipare in alcun modo nelle prime ore serali l’inizio della Messa della notte.
La Messa papale nella notte di Natale, trasmessa in diretta TV, è eredità del post-Concilio Vaticano II, ma San Paolo VI, San Giovanni Paolo II e Papa Benedetto XVI, nella loro tarda età o malattia, omisero sempre di celebrarla, per non violentare le rubriche del Messale (beninteso N.O.!), onde rendere comoda a se stessi la cerimonia e compiacere il mezzo televisivo, anche perché essa non è obbligatoria per nessun sacerdote, men che mai per il Pontefice, vieppiù quando anziano o malato.
Negli ultimi anni abbiamo assistito alla progressiva anticipazione della Messa papale della notte di Natale, fin quasi alla grottesca collocazione al pomeriggio ormai del 24 dicembre, ed è lecito domandarci: per quali ragioni pastorali?
La domanda fatica molto a trovare risposta, ma ci soccorre l’aureo brocardo di Papa Pio XI secondo cui a pensare male si commette peccato, ma quasi sempre si indovina.
Si tratta infatti, con amplissima probabilità, del solo narcisismo mediatico dell’Augusto Pontefice i.r. che, ad onta dell’età, non vuole abbandonare gli spazi mediatici che ha conquistato capovolgendo la sua precedente personalità pubblica e quindi a caro prezzo.
Il Santo Padre, anche in queste scelte di basso cabotaggio, dimostra, oltre che il profondo disprezzo per tutto quanto sia «romano» (come il Messale), di cui ben sanno gli Argentini, altresì la pervicace volontà di fare strame, fin dai primordi, di tanto sublime pontificato, di tutte le norme: dalla morale alla dottrina, dal diritto alla liturgia.
Forse pure mons. Annibale Bugnini C.M. sarebbe basito di tanta improntitudine.
La verità è che dopo ce stava il cenone col Tucho e tirapiedi vari con una bella magnata de carne argentina..
RispondiEliminaPuò darsi che quando avrete voi 87 anni (se ci arriverete) in sedia a rotelle coi polmoni malati, la sera avrete voglia di andare a letto presto🤷
RispondiEliminaMa non potrebbe celebrare qualcuno al suo posto visto che è in sedia a rotelle coi polmoni malati??
EliminaGiovanni Paolo II nei suoi ultimi anni era anche messo peggio eppure non aveva così voglia di andare a letto presto…
EliminaMa infatti non celebra: assiste in piviale… da quel dì che non celebra…
EliminaSan Giovanni Paolo ll mai aveva rinunciato a celebrare la Santa Messa di mezzanotte o anticiparla in orari più comodi. Negli ultimi anni del pontificato vista la sua salute celebrava solo la messa di mezzanotte mentre delegava la celebrazione del mattino di Natale ad un cardinale e poi lui presiedeva invece la benedizione Urbi et orbi.
EliminaE' stato con il pontificato di Benedetto XVI che si è anticipato l'orario della celebrazione della messa della notte alle 22 però. Si sa il vaticano nel bene e nel male fa scuola e ormai in diverse parti le mondo la Santa Messa di mezzanotte si anticipa per comodità del celebrante e dei fedeli. Stranamente però nessuno si azzarderebbe ad anticipare alle 19.30 o alle 22 il conto alla rovescia, il brindisi, lo scoppio dei petardi ecc per salutare il nuovo anno, li anziani e bambini possono stare svegli fino all'alba senza nessun problema.
In effetti date le sue condizioni di salute e l età non si può essere così maldicenti .certo per rispettare la tradizione visto che Roma dovrebbe essere L'esempio all ecumene l avrebbe potuta celebrare qualcun altro . Però conoscendo i preti che non mollano agli altri il loro ruolo annoveriamo questo comportamento tra le debolezze umane con l eccezione del santo padre benedetto xvi
EliminaOgni persona è diversa. Come si può dire “Tizio faceva così, quindi anche Caio deve fare così”?
EliminaSono due le scelte che potrebbe fare, o prende l'esempio di papa Woytylia, oppure come ha fatto papa Benedetto 😅
RispondiEliminaPuò darsi che a 87 anni, a quell'ora non vi reggiate in piedi. Penso sia un grande sacrificio per S.S. Papa Francesco felicemente regnante presiedere una messa solenne anche alle ore 19. Prima di giudicare gli altri bisogna guardarsi allo specchio e dire: io che farei al suo posto. Pace e bene a tutti
RispondiEliminaChe poi neanche sanno che non esiste la "messa di mezzanotte" (che è una tradizione) ma semplicemente "la messa della notte". Nel nuovo messale (scaricabile anche online) è persino sparita la voce che consigliava di celebrare a mezzanotte. Quindi bo.
EliminaInfatti anche prima si chiamava semplicemente “In nocte”.
EliminaOltretutto, una polemica montata da chi esalta la veglia pasquale celebrata alla mattina del sabato santo sotto il sole.
Proprio il gusto della polemica, sempre e comunque…come se l’orario della Messa influisse sulla sua efficacia.
Figuratevi che, prima del Concilio, i carmelitani avevano il privilegio di celebrare la Messa di Pasqua ogni domenica. Ma tutto quello che succedeva prima del Concilio era santo, tutto ciò che è successo dopo, tutto dannato.
La messa del sabato celebrata al mattino ha senso, perché non si tratta di una veglia pasquale (accezione data solo dal Bugnini in poi), ma di una vigilia, e come tutte le vigilie aveva il suo ufficio da mattutino a nona. Anche perché quello che si celebra con grande gioia il Sabato Santo (con tanto di canto dell'Inno Angelico) non è la resurrezione di Cristo ma la sua discesa agli inferi per salvare i Santi Progenitori e i Giusti.
EliminaFelicemente regnante....dal volto perennemente corrucciato e minaccioso non sembrerebbe ...
RispondiEliminaCredo che nella sua vita attuale di motivi per non essere corrucciato non abbia alcuno. Ma sicuramente regna e regnerà fino all'ultimo momento della sua vita. Bisogna farsene una ragione
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