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giovedì 12 ottobre 2023

Padre cattolico sfida il Vescovo per aver negato la Comunione alla sua famiglia in ginocchio

Vi proponiamo – in nostra traduzione – l’articolo del giornalista Louis Knuffke, pubblicato il 7 ottobre sul sito LifeSiteNews, in cui si parla della vicenda di mons. Peter Forsyth Christensen, Vescovo di Boise (Idaho), noto per aver dato istruzioni ai sacerdoti della sua Diocesi di scoraggiare la ricezione della Comunione in ginocchio, il quale ha respinto la richiesta di spiegazione di un padre di famiglia.

L.V.


A una famiglia cattolica di otto persone è stata recentemente negata la Comunione in ginocchio mentre partecipava alla Messa in una chiesa della Diocesi di Boise (Idaho). Sia il sacerdote locale che il Vescovo si sono rifiutati di riconoscere che la negazione del sacramento è una grave violazione del diritto canonico.

Scott Smith, avvocato, autore, teologo e padre di sei figli cattolici, era in vacanza con la famiglia in Idaho ad agosto e si è recato alla Messa domenicale nella Chiesa di San Carlo Borromeo ad Hailey (Idaho). «Dopo aver guidato per due ore fuori dalle montagne per partecipare alla Santa Messa, il Parroco ha negato a tutti noi, ai miei figli e ai miei suoceri, la Santa Comunione perché ci eravamo inginocchiati per ricevere l’Eucaristia», ha raccontato Smith in un blog che descrive l’accaduto.

«È stato così triste vedere i miei figli piccoli, inginocchiati con riverenza per ricevere l’Eucaristia, e poi vedere il sacerdote che li guardava con il dito medio», ha scritto. «Ironia della sorte, prima di negare la Santa Comunione a tutta la mia famiglia, il sacerdote aveva appena predicato un’omelia sull’inclusione, mettendo in guardia dall’esclusività».

Dopo aver parlato con il Parroco dopo la Messa, Smith gli ha inviato un’e-mail, citando la United States Conference of Catholic Bishops (USCCB), che si basa sulle istruzioni del Messale Romano, sul Codice di Diritto Canonico e sulle norme della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.

Per quanto riguarda la ricezione della Santa Comunione, l’USCCB ha scritto:

L’Ordinamento generale del Messale romano chiede alla Conferenza episcopale di ogni Paese di determinare la postura da usare per la ricezione della Comunione e l’atto di riverenza che ogni persona deve compiere mentre riceve la Comunione. Negli Stati Uniti, il corpo episcopale ha stabilito che «la norma… è che la Santa Comunione sia ricevuta in piedi, a meno che un singolo fedele non desideri ricevere la Comunione in ginocchio» e che l’inchino sia l’atto di riverenza di chi riceve (Ordinamento generale del Messale romano, n. 160). Questa norma è sostenuta da un’istruzione della Santa Sede sull’Eucaristia: «Nella distribuzione della santa Comunione è da ricordare che “i ministri sacri non possono negare i sacramenti a coloro che li chiedano opportunamente, siano disposti nel debito modo e non abbiano dal diritto la proibizione di riceverli” [Codice di Diritto Canonico, can. 843 § 1; cf. can. 915]. Pertanto, ogni cattolico battezzato, che non sia impedito dal diritto, deve essere ammesso alla sacra comunione. Non è lecito, quindi, negare a un fedele la santa Comunione, per la semplice ragione, ad esempio, che egli vuole ricevere l’Eucaristia in ginocchio oppure in piedi» (istruzione Redemptionis Sacramentum su alcune cose che si devono evitare circa la Santissima Eucarestia, n. 91).

Quando Smith non ha ricevuto risposta dal sacerdote locale, ha scritto a mons. Peter Forsyth Christensen, Vescovo di Boise (Idaho), noto per aver istruito i sacerdoti della sua Diocesi a scoraggiare la ricezione della Comunione in ginocchio.

Rispondendo a Smith, il Vescovo ha scritto: «Come insegna la nostra Chiesa, quando riceviamo la comunione siamo incoraggiati ad avere una postura e dei gesti uniformi. Forse in Louisiana la posizione generale quando si riceve è in ginocchio, ma non è così nella Diocesi di Boise».

Commentando la risposta apparentemente accondiscendente del Vescovo, Smith ha notato sul suo blog che «il Vescovo non risponde alla violazione della legge della Chiesa». «Sembra anche che parli in modo dispregiativo della Louisiana», ha scritto Smith.

Scrivendo di nuovo al Vescovo, Smith ha dichiarato: «L’unità della Chiesa deriva dalla sua universalità, dalla sua legge universale, dalla sua storia, dalla sua origine – in una parola, dalla sua cattolicità. I protestanti hanno un’uniformità locale nei gesti ecc.; la Chiesa cattolica offre un’unità molto più grande».

Parlando della legge universale della Chiesa, l’Ordinamento generale del Messale romano (n. 160) e il diritto canonico (Codice di Diritto Canonico, can. 843 § 1; cfr. can. 915) affermano che la Conferenza dei Vescovi decide le norme per le posture durante la ricezione della Santa Comunione. Di conseguenza, la United States Conference of Catholic Bishops afferma… «Non è lecito, quindi, negare a un fedele la santa Comunione, per la semplice ragione, ad esempio, che egli vuole ricevere l’Eucaristia in ginocchio oppure in piedi» (istruzione Redemptionis Sacramentum su alcune cose che si devono evitare circa la Santissima Eucarestia, n. 91).

Smith ha quindi sfidato il Vescovo: «Può per favore fornirmi una base legale per questa violazione del diritto canonico e delle norme stabilite dalla United States Conference of Catholic Bishops? Le è stato concesso un indulto o una dispensa da questa norma? Se è così, vorrei solo chiedere che ai comunicanti correttamente disposti sia permesso di mostrare riverenza davanti all’Eucaristia inginocchiandosi per ricevere la Santa Comunione».

Il padre cattolico di sei figli ha sottolineato sul suo blog che la posta in gioco è la capacità di un padre di insegnare ai propri figli la riverenza dovuta a Gesù Cristo, che è realmente presente nella Santa Eucaristia.

«Perché è importante?», ha chiesto. «Perché il linguaggio del corpo è il più grande catechismo della Presenza Reale di Cristo nell’Eucaristia. Se il padre di famiglia non può insegnare ai suoi figli inginocchiandosi davanti a Gesù, siamo in guai seri».

«Considerate in preghiera se non sia giunto il momento di inginocchiarsi in modo riverente e rispettoso per proteggere i nostri diritti civili cattolici!». Ha scritto Smith.

Nel 2020, mons. Peter Forsyth Christensen ha proibito ai sacerdoti della sua Diocesi di celebrare la Messa rivolti verso il tabernacolo (ad orientem) e di utilizzare i balaustre per i fedeli cattolici che preferiscono inginocchiarsi per ricevere la Comunione. Inoltre, il Vescovo voleva essere informato di tutte le Sante Messe tradizionali che si svolgevano nella sua Diocesi.

In un promemoria inviato ai sacerdoti della Diocesi di Boise con l’ordine di far rispettare le sue preferenze liturgiche il 28 febbraio, mons. Peter Forsyth Christensen ha preso di mira la pratica di ricevere la Santa Comunione in ginocchio. Pur riconoscendo che i fedeli hanno il diritto di ricevere l’Eucaristia in questo modo e non possono vedersi rifiutare la Comunione perché si inginocchiano, ha ordinato che non vengano assistiti nel farlo.

«Sebbene sia diritto dei fedeli inginocchiarsi per ricevere la Comunione, né a nessun comunicante può essere negata la Comunione in base alla postura, dato che la norma stabilita in questo Paese è quella di stare in piedi, sto dando istruzioni affinché i sacerdoti non usino mobili o oggetti come prie-dieu [inginocchiatoi: N.d.T.] o balaustre, in quanto potrebbero sembrare minare la norma o implicare una preferenza per l’inginocchiarsi per ricevere», ha scritto.

Peter Kwasniewski ha dichiarato al sito LifeSiteNews che «è sempre un brutto segno per un vescovo voler scoraggiare i fedeli dall’inginocchiarsi davanti al loro Signore e Dio».

Peter Kwasniewski ha dichiarato che il divieto di prie-dieu è «vendicativo».

«Equivale a dire: “Voi zucconi potete inginocchiarvi se lo volete davvero, ma non se siete anziani”. Che sfortuna per i vostri amici. Nessun aiuto dalla Chiesa», ha scritto.

Non è sorprendente anche la rigidità con cui alcuni vescovi vogliono escludere l’inginocchiarsi davanti al FIGLIO DI DIO? «Ehi tu, dacci un taglio, qui non ci si inginocchia davanti al Verbo fatto carne! Non lo facciamo più. Va bene per i Re Magi, per i contadini medievali e così via, ma non in quest’epoca democratica. Inoltre, la United States Conference of Catholic Bishops ha parlato e ha più autorità di un millennio di pratica cattolica».

Se da un lato è diventata una tendenza tra i Vescovi e i sacerdoti liberali quella di negare la Santa Comunione ai fedeli cattolici tradizionali che desiderano mostrare riverenza a Cristo nell’Eucaristia inginocchiandosi, dall’altro lato, l’ammissione alla ricezione della Santa Comunione per coloro che violano apertamente i Comandamenti di Dio e dissentono dagli insegnamenti della Chiesa sulla moralità sessuale è aggressivamente spinta da cardinali e vescovi con il pretesto dell’«inclusione», «accoglienza» e «accompagnamento».

Lo stesso papa Francesco ha recentemente firmato un documento che afferma che i divorziati e i «risposati» che hanno rapporti sessuali tra loro – commettendo così il peccato di adulterio – possono essere ammessi alla Santa Comunione.

Tuttavia, Vescovi fedeli come mons. Joseph Edward Strickland, Vescovo di Tyler (Texas) hanno affermato che, come insegna San Paolo, adulteri, fornicatori e omosessuali impenitenti non possono ricevere l’Eucaristia.

23 commenti:

  1. E questo vescovo sarebbe quindi un "custode della tradizione" secondo le ideologie di qualcuno in Vaticano?!?!?!?....
    Piena solidarietà a questo grandissimo padre di famiglia.

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  2. Provo profonda vergogna per quel vescovo e per chi lo induce a comportarsi in questo modo, fosse anche il vescovo di Roma.

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  3. Quindi se uno va alla messa tridentina e vuole ricevere la comunione in piedi e sulla mano, non può essergli rifiutata, giusto?🙂 Perché in Redempionis Sacramentum non c'è scritto che la possibilità di scelta vale solo per il Novus Ordo, si parla di celebrazione eucaristica in generale senza specificare il rito: e una regola fondamentale di ogni ordinamento giuridico è che ciò che non è esplicitamente vietato è permesso, dunque non vietando Redempionis Sacramentum di prendere la comunione in mano al vetus ordo, si suppone che il fedele abbia tale diritto: perché le leggi della Santa Sede o valgono sempre o non valgono mai, non una volta sì e una no a seconda di come fa comodo a voi🙂

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    1. Anonimo12 ottobre 2023 alle ore 14:13
      Caro anonimo, mi spiace ma è male informato (e peggio documentato).
      1) la Redemptionis Sacramentum è del 2005, il Summorum Pontificum del 2007. Quindi la REdemptionis ovviamente parte solo di "celebrazione" in generale, perchè all'epoca (salvo eccezioni personali) era l'unica forma diffusa nella Chiesa Cattolica e non poteva prevedere il vetus ordo (che all'epoca era solo autorizzato a pochissimi istituti religiosi).
      2) il Summorum Pontificum e l'Universae Ecclesiae specificamente ribadiscono che: a) si applicano tutte le norme previste dai libri liturgici in vigore nel 1962 b) vieta l'applicazione al vetus ordo delle legge liturgiche successive che siano in contrasto con quanto previsto al punto a).
      3) La Pontificia Ecclesia Dei, dal combinato disposto di quanto sopra, ha espressamente risposto che nel rito antico la S. Comunione si deve ricevere (come era previsto nel 1962) in ginocchio e in bocca.
      Questo suo commento dimostra come i nostri lettori critici e che ci sono contrari, non sono informati e spesso parlano per pregiudizi e amano la polemica fine a se stessa.
      lei compreso.

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    2. Vedo che i ragionamenti da gesuiti à la page specie dopo le finte risposta ai dubia prolificano.
      Un po’ di chiarezza.
      Il divieto di comunione in ginocchio e/o sulla lingua ha chiare finalità anticristiche.
      La regola della comunione in ginocchio e sulla lingua ha chiare finalità cristocentriche, ma l’ho sempre vista applicata con ragionevolezza.
      Nella parrocchia della SS Trinità dei Pellegrini di Roma ho visto più di una persona anziana ricevere la comunione in piedi, anche mio padre (che non è particolarmente anziano) una volta aveva un po’ di sciatica e faceva fatica a inginocchiarsi ma il sacerdote gli ha dato la comunione senza alcun problema.
      Quindi certe argomentazioni oltre che dal retrogusto luciferino sono anche infondate.
      Eviterei invece di inneggiare alla caccia all’omosessuale e al fornicatore, c’è quasi un gusto a veder perseguitato il peccato altrui (o forse quello che si vorrebbe tanto commettere, chissà…). E poi occhio che questa caccia, se portata fino in fondo, ridurrebbe di molto celebranti, ministranti e fedeli vetus ordo…

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    3. Bravo Robertus!!! Ben detto. Aggiungo poi che la comunione in mano è un indulto "concesso" a seguito di abusi liturgici in alcune zone del Nord Europa e solo per loro. Poi, paradossalmente, abusivamente è stato "concesso" ad altri Paesi dalla Santa Sede in violazione delle stesse norme della Santa Sede stessa (i dettagli documentati li trovate nei libri di Mons. Laise e Don Bortoli).

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  4. Mons Peter Forsyth Cristensen si vergogni per l'accaduto, un'altro che ha perso la fede! Vada alla chiesa protestante!

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  5. A le Forna isola di Ponza Parrocchia Santa Maria Assunta,non è consentito nemmeno riceverla in bocca ma solo sulla mano.Sono stato tre mesi senza Eucaristia.Non ha voluto sapere niente, anche sia turisti che fedeli del luogo hanno ricevuto lo stesso trattamento come me.Un dittatore.Ma la colpa più grave è del vescovo.La pandemia è finita ma per alcuni continua.Dio Trinità ci aiuti.La nostra Santa Chiesa la stanno distruggendo dal di dentro.

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  6. Uno scandalo. Che si vergognino parroco e vescovo.

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  7. Sono un sacerdote parroco di una Cattedrale in una città famosa italiana. Vi giungono persone da tutto il mondo che, pur non comprendendo l’italiano vengono per il precetto o anche nelle Messe feriali. Per me è sempre una grande emozione vedere la riverenza di molti: s’inginocchiano, altri fanno la genuflessione, inchino…e ricevono la Santa Comunione in bocca. Non capisco il problema teologico di negare come si voglia ricevere l’Eucaristia! Mi sfugge! Negare la Comunione a chi si inginocchia quando noi stessi preti forse non siamo in Grazia di Dio o a molti che sappiamo vivono o convivono? Fatemi capire perché uno non sia libero di ricevere Gesù in ginocchio!!! Siamo non solo ridicoli ma violentatori di anime. Tuttavia non è più bravo chi la riceve in ginocchio…ma se si parla tanto di libertà di espressione, inclusione, misericordia, fratellanza e salvare il mondo dall’inquinamento, allora siamo fuori di testa!

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    1. Le ribalto la domanda: perché impuntarsi a scrivere lettere ed email di protesta perché si preferisce il proprio gusto personale alle indicazioni date dal sacerdote? Potrebbe avere mille motivi per voler distribuire la comunione solo in mano. Motivi che il fedele ovviamente non conosce, ma che, di primo acchitto, etichetta come malvagi. Contestare un sacerdote mentre si sta ricevendo l’Eucaristia le pare una buona disposizione interiore?

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    2. Non penso che si tratti di gusto ma piuttosto di formazione. Quali motivi potrebbero indurmi, come sacerdote, a distribuire la Comunione solo sulle mani? Personalmente io distribuisco la Comunione a tutti, così come la loro coscienza gli detta…questo eviterebbe scenate non solo da parte dei laici ma anche dei preti. Tuttavia la cosa più importante è ricevere Gesù in Grazia di Dio, il resto sono accidenti. Buon cammino

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    3. Anonimo delle ore 12:03 del 15 ottobre 2023. Non è che lei sta ribaltando la domanda... lei ha proprio ribaltato il significato della ricezione della comunione, dimostrando di non conoscere l'argomento!!! Le consiglio di leggere i libri di Mons. Laise e di Don Bortoli, poi le sarà più chiaro.

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  8. Un cattolico che sfida il vescovo…proprio una cosa di cui vantarsi!

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    1. il vescovo ha commesso una violazione del diritto: non può vietare o negare la Comunione in ginocchio (a chi non sia impedito di riceverla). I documenti della S. Sede sul punto, lei li conosce?
      E quando i vescovi sfidavano Benedetto XVI, lei dov'era?

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    2. Se il mio vescovo dicesse che non solo non è obbligatorio confessarsi almeno una volta all'anno, ma anzi sconsigliasse o vietasse di farlo, considererei un DOVERE farlo. Del resto anche un certo Paolo di Tarso, ex persecutore di cristiani, sfidò apertamente Pietro.
      Dov'è il problema? Tutti sbagliamo, inclusi i sacerdoti e pure i successori degli Apostoli.

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  9. Atteggiamenti che continuano ad insinuare che ricevere la comunione in mano sia essenzialmente diverso che riceverla direttamente sulla lingua!
    Siamo sicuri di voler continuare su questa strada? Fatte salve le preferenze personali, siamo sicuri che sia opportuno andare in guerra per questioni come questa?

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  10. Io sono solito ricevere la comunione in mano. Recentemente, sono capitato per caso lontano da casa ad una messa che, solo entrando in chiesa, ho scoperto essere quella tridentina. Al momento della comunione, come tutti gli altri, mi sono inginocchiato e ho preso la comunione sulla lingua.
    Non è difficile, basta un po’ di serenità e spirito di adattamento. Chi si impunta con gesti plateali credo debba lavorare un po’ sulla sua rabbia repressa.

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    1. Anonimo delle ore 07:56 del 16 ottobre 2023. Guardi che la ricezione della comunione non è una questione di "serenità e spirito spirito adattamento". Coloro che devono lavorare sulla "rabbia repressa", sono coloro che vogliono rivoluzionare e distruggere secoli di Tradizione.

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    2. Anonimo delle 7.28 del 18 ottobre 2023. Non sono d’accordo.

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    3. Anonimo delle ore 14:15 del 18 ottobre 2023. Nemmeno io sono d'accordo con lei. Sono d'accordo con l'anonimo delle ore 07:28 del 18 ottobre 2023.

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    4. Anonimo delle ore 06:43 del 19 ottobre 2023. Io invece sono d’accordo con l’anonimo delle 07:56 del 16 ottobre 2023 e in pieno disaccordo con lei.

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    5. Anonimo delle ore 06:43 del 19 ottobre 2023. È tornato il maleducato che gioca ad impersonare gli altri! L’anonimo delle ore 07:28 del 18 ottobre 2023 sono io! Non si permetta! Qui c’è chi vuole discutere seriamente ed approfondire: la smetta con le sue sciocchezze, che ha stufato da tempo! Vada a divertirsi su di un’altra piattaforma, ché abbondano.

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