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giovedì 10 agosto 2023

Campione tedesco di kickboxing: «La ricerca della verità finisce quando si scopre il Tabernacolo»

Gesù riesce entrare nei cuori di chiunque di noi, anche il più (apparentemente) lontano dalla fede.
Luigi

Il Timone, 22 Giugno 2023, Giuliano Guzzo 

«The German Barbarian». Basta leggere il suo nome da combattimento per immaginare il tedesco Gordon Haupt, classe 1992, quanto di più lontano dalla devozione. In effetti, il giovane si presenta alto e muscoloso come vuole il ruolo che l’ha reso noto. Stiamo infatti parlando di un campione di kickboxing, che pratica le arti marziali da quando aveva 16 anni e che, come mostrano i suoi video facilmente reperibili in rete, sul ring sa scatenarsi come pochi. Eppure, nonostante questo profilo apparentemente lontano, lo si ripete, dalla devozione, «The German Barbarian» è un convertito al cattolicesimo.
Lo racconta lui stesso in una bella intervista rilasciata al sito Religion en Libertad: «Pensare a Dio, credere in Dio è qualcosa che ha sempre fatto parte della mia vita. Tuttavia, non ero mai stato in grado di sperimentare questa fede in Dio. Da bambino sono stato battezzato nella chiesa protestante; ma non avevo vita una religiosa. Tanto che sì, mi era stata data una Bibbia, che ha sempre avuto un posto speciale nella mia libreria, anche se non ho mai avuto modo di leggerla. Dio mi però attraeva già allora. Sebbene continuassi a resistere, sapevo che un giorno mi sarei arreso a lui».

Haupt, che ha avuto la sua ascesa nello sport come professionista in particolare negli anni 2016 e 2018, ha avuto la sua svolta di fede grazie ad un incontro che gli ha cambiato la vita: quello con la donna che ha sposato. «Quando ho incontrato la mia attuale moglie», ricorda, «lei mi ha fatto una domanda spiazzato: ‘Credi in Dio?’ Ero perplesso, anche se cercavo di non darlo a vedere. Cosa voleva dire con quella domanda? L’avrei spaventata con la mia risposta? Credevo in Dio, ma non avevo idea di Lui. Alla fine ho risposto: “Sì, io credo in Dio! E tu?”. Le è piaciuta questa risposta e da lì è nata una conversazione interessante. Quando ci siamo visti, ho sentito come il bisogno interiore di parlargli del Vangelo».

Da quella conversazione è nato un percorso che ha portato lo sportivo prima ad avvicinarsi ad una chiesa evangelica, quindi a leggere autori protestanti, infine a seguire su Internet dei dibattiti teologici di cui spesso abbiamo parlato anche sulla nostra rivista (qui per abbonarsi). «Ho seguito alcuni dibattiti tra teologi protestanti e cattolici, in cui i cattolici hanno sempre avuto la meglio», spiega, «anche se le loro posizioni all’epoca non mi convincevano». Di qui un primo avvicinamento, dunque, di Haupt al cattolicesimo. Una fede che ha abbracciato in modo definitivo attraverso lo studio dell’ardore del credo delle prime comunità cristiane. Un credere totalizzante, che ha rapito l’atleta.

«Ho scoperto che i primi cristiani credevano che l’Eucaristia fosse davvero la carne e il sangue di Cristo», racconta, «i primi cristiani erano cattolici fino al midollo. Era ora che anche noi diventassimo cattolici». Oggi «The German Barbarian», da tedesco, è molto preoccupato per il cammino sinodale in atto – i cui rischi abbiamo evidenziato anche ieri sul Timone -, tuttavia c’è un pensiero che lo sostiene e che non può non sostenere chiunque venga a conoscere la sua bella storia di conversione: «Nonostante tutto, nella Chiesa cattolica ci sono tanti grandi sacerdoti e comunità che possono guidare ogni ricercatore della verità verso la meta. La ricerca finisce quando si scopre il tabernacolo, la comunione, l’incontro assoluto con Dio». (Fonte foto: FacebookPexels).

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