Ahinoi, l’ANSA conferma (con dati scientifici di SettimanaNews, testata dehoniana) un dato che MiL ha da tempo dolorosamente evidenziato, ma - si sa - col medesimo destino di Cassandra. (In ultimo proprio ieri, qui).
Purtroppo i cattolici praticanti in Italia negli ultimi 20 anni si sono dimezzati. Con un crollo maggiore dal 2019 al 2022. E così pure i sacramenti.
Per il trend in picchiata della pratica religiosa abbiamo spesso suonato, invano, l’allarme ma siamo sempre stati tacciati di pessimismo, di non conoscere la realtà delle cose o, peggio ancora, di voler “oscurare” le chiese ricolme di fedeli per le Messe in novus ordo.
“Non so quali chiese vuote frequentiate voi, ma nella mia parrocchia c’è sempre tanta gente, ché non riesco nemmeno a sedermi”; “ma basta con questo “chiese vuote” solo voi le vedete vuote, le chiese” ecc; questo era il tenore dei commenti che “ingenui” lettori (forse troll?) scrivevano con inspiegabili toni entusiastici.
Ecco: ora dovremo tutti fare i conti con la tristissima realtà, nuda e cruda riportata da un’agenzia seria (la stessa che per prima colse il messaggio di Papa Benedetto sulle proprie dimissioni) che non ha motivo di creare allarmismi o riportare dati manipolati ad uso di tradizionalisti pessimisti (Settimana News non si muove certo nella blogosfera conservatrice).
La Chiesa in Italia (come ahimè in tutto l’Occidente) é in caduta libera! Dobbiamo prenderne atto al più presto per poter correre ai ripari. Noi, visti i numeri e la giovane età dei Pellegrinaggi a Roma, a Chartres e a Covadonga (nonché degli Istituti Ecclesia Dei in genere) un’idea ce l’avremmo… il rito tradizionale!
Sappiamo che non praevalebunt, ma la gerarchia deve fare un serio esame di coscienza: a forza di aprirsi al mondo, ha perso tantissime anime. Troppe. E molte, per salvarsi, stanno infoltendo le fila tra le panche delle chiese dove si celebra il vetus ordo - persino dei Lefebvriani -). Ma se le Messe antiche diocesane sono un bene, la Fraternità San Pio X (se pur non più ostracizzata - ma non ancora regolarizzata canonicamente - dal Papa regnante) non può essere la soluzione, come ben dice La Nuova Bussola Quotidiana (L. Scrostati, 17/08/2023). Ubi Petrus ibi Ecclesia: una cum Papa et sub Papa.
E che i giovani praticanti il rito antico stiano crescendo, con una forte identità conservatrice, se ne sono accorti anche in Francia dove il fenomeno é molto più massiccio che da noi in Italia. É di qualche giorno fa infatti l’ammissione in tal senso (ma con accezione negativa…) del Magnifico Rettore dell’Università di Notre Dame di Parigi
Tutto torna!
Speriamo che a Roma qualcuno si svegli dal torpore “accondiscendente” e troppo secolarizzato e rinvigorisca il sensum Fidei dei cattolici italiani.
Grassetto e sottolineato nostri
Roberto
ANSA di M. Rulli, 17/8/23
Chiese sempre più vuote in Italia: nel 2022 è stato toccato il minimo storico con il 18,8 per cento delle persone che almeno una volta a settimana partecipano ad un rito religioso.
Sono molto più numerosi, il 31%, coloro che lo scorso anno non hanno mai messo piede in un luogo di culto, se non per un evento particolare, come un matrimonio o un funerale.
In vent'anni la pratica religiosa in Italia ha subito un costante calo fino a dimezzarsi: si è passati dal 36,4% della popolazione nel 2001, che affermava di essere un 'praticante', a meno del 19% dello scorso anno. Il calo è stato progressivo negli anni ma lo 'scalino' più ampio si è registrato dal 2019 al 2020 con la perdita del 4% delle persone che andavano a messa.
E' l'anno del Covid in cui furono sospese le celebrazioni in presenza, anche se era comunque consentito recarsi in chiesa.
Con la fine della pandemia la situazione non è tornata ai livelli precedenti e, anzi, è ulteriormente peggiorata. Negli ultimi vent'anni la fetta dei "mai praticanti" è invece raddoppiata, passando dal 16% del 2001 al 31% del 2022.
I dati Istat - rielaborati dal portale di informazione religiosa 'Settimana News' - emergono da una indagine a campione. Non è indicata specificatamente la religione cattolica (domande sulla fede non sono possibili per ragioni di privacy) ma è evidente che in un Paese in cui la maggior parte si dichiara comunque appartenente alla tradizione cattolica, la questione riguarda essenzialmente questa fede, piuttosto che le altre ancora minoritarie in Italia.
Il dossier statistico conferma quanto emerge da anni nelle diocesi italiane. Secondo gli ultimi dati diffusi dalla diocesi di Milano, che resta tra le più grandi al mondo, i battesimi sono calati dai 37-38 mila degli anni 2000 ai 20mila attuali.
Anche valutando la denatalità, la cifra è comunque molto bassa.
Per i matrimoni in diocesi, dai 18mila annui degli anni Novanta siamo passati agli attuali 4000.
Le chiese hanno visto un progressivo svuotamento per tutte le classi di età ma la riduzione più evidente è quella dei giovani (18-24 anni) e degli adolescenti (14-17 anni).
Se complessivamente la pratica religiosa è diminuita negli ultimi vent'anni del 50%, per le prime classi di età il calo è di due terzi. Di qui la grande attenzione della Chiesa italiana per la recente Giornata Mondiale della Gioventù che si è celebrata a Lisbona e alla quale hanno preso parte circa 70mila giovani italiani. Ad accompagnarli oltre cento vescovi, per guidarli ma verosimilmente anche per valutare come favorire una inversione di tendenza.
Se la chiesa fosse un' azienda sarebbe saltata più di una testa, invece si continua sulla scia del Vaticano II, e non si vuole ammettere che è un fallimento sotto tutti i punti di vista.
RispondiEliminaVado a messa e vedo solo teste molto bianche. Tra qualche anno nemmeno quelle. A quel punto penso che qualcuno aprirà gli occhi. O no?
Chissà dove vai a Messa tu! Io vedo gente di ogni età. E le chiese, specie di domenica, sono piene.
EliminaTogliete gli occhiali della vostra ideologia e vedrete il mondo.
No, perché l'allontanamento dei fedeli dai sacramenti è coscientemente voluta dagli attuali vertici della Chiesa cattolica. Anzi sono dispiaciuti che avvenga troppo a rilento.
RispondiEliminaA me nessuno ha mai allontanato dai sacramenti! Anzi, in qualunque chiesa del mondo in cui mi sono recato, mi sono trovato accolto ed ho incontrato preti e fedeli che vivono la fede con serenità e semplicità.
EliminaPerché continuate con queste bugie?
Preoccupatevi invece di chi scappa nelle sette tipo la FSSPX.
Evidentemente abbiamo esperienze diverse, per esempio alla FSSPX i confessori li trovi sempre, invece nelle parrocchie diocesane devi cercarli col lanternino e se per miracolo li trovi disponibili, ti confessano dando l'impressione di non crederci nemmeno al sacramento, come se fosse una semplice chiacchierata.
Elimina19.42, anche qui c’è molto da smitizzare.
EliminaPrima di tutto, i confessori sspx li trovi “sempre” dove? Forse nei loro priorati, ma moltissimi centri di messa, anche in Italia, sono serviti una volta a settimana, alcuni una volta al mese…per non parlare di alcune zone di missione che vengono visitate, se va bene, due volte l’anno! Certo, quando ci sono sono sempre disponibili, esattamente come i preti delle parrocchie. Di solito nelle ci sono gli orari per le confessioni e basta andare in quelli…io non ho mai avuto problemi. Al limite, si può andare in un santuario o in un convento dove di solito è più facile trovare confessori a disposizione. A volte mi è anche capitato di piombare in una chiesa a caso e suonare in canonica chiedendo di confessarmi e, se il prete era presente, non mi ha mai mandato via. Non riesco proprio a trovare nessuna differenza onestamente.
Di preti che danno l’impressione di non credere al sacramento non ne ho mai trovati, ma senz’altro ce ne saranno, così come ho trovato diversi pessimi confessori della sspx, incapaci di dare qualche consiglio utile, soprattutto su tematiche di morale sessuale, matrimonio, cura dei figli…sono fermi a idee di almeno un secolo fa.
Insomma, ti può andare bene o male coi confessori ovunque, visto che nessuno è perfetto, ma bisogna finirla con questa idea che un prete, se dice la messa tridentina e porta la talare, automaticamente è meglio di tutti gli altri, che non è assolutamente vero.
Certo, a loro piace farlo credere, così la gente diventa sempre più dipendente e si cementa l’effetto settario in cui vanno bene solo loro e se vai da un altro hai già un piede nell’inferno. E questa mentalità, in sspx, è prevalente, tanto che, non solo impongono nero su bianco di non partecipare a messe in forma ordinaria, ma anche sulle messe “motupropriste” storcono il naso, a meno che il prete non sia uno dei cosiddetti “preti amici”, cioè che è stato in qualche misura “approvato” dalla sspx perché affine al loro pensiero pur non facendone ufficialmente parte.
Un prete che porta la talare ha qualcosa in più dei preti che non la portano. Inutile cercare di spiegare il come ed il perchè è un sentimento spontaneo che nasce nelle persone quando incontrano un sacerdote.Di questi tempi per indossare in pubblico la talare ci vuole tanto coraggio.
Elimina22.15, in base a cosa un prete che porta la talare ha “qualcosa in più”? C’è un cambiamento ontologico? Forse che quando tutti i preti portavano la talare erano tutti perfetti e santi?
EliminaSuvvia, cerchiamo di non sprofondare ancora di più nel ridicolo.
Quel qualcosa in più è la talare.Poi perfezione e santità sono di pochi ma già indossando la talare si dimostra di aspirare alla santità .,o quantomeno di crederci.
EliminaSiamo al fanatismo conclamato: adesso la talare è la tuta di Superman!
EliminaMa per favore. Sono preti come gli altri, moltissimi non meglio di altri. Alcuni sono anche stati al centro di scandali osceni, ovviamente ben taciuti dalle testate sempre pronte a sbeffeggiare un vescovo in maglietta o a piedi nudi!
Blog messa in latino perché fate il gioco del diavolo e fate gettare discredito sulla San Pio X? Mi meraviglio di voi
RispondiEliminaSe non fosse stato per monsignor Lefebvre voi la messa in latino non la vedevate neppure con binocolo . Non è vero ?
Infatti mi sono stupito anch'io del commento negativo sulla FSSPX nell' articolo!
EliminaMi sa che il discredito se lo buttino addosso da soli.
EliminaSono una setta fatta e finita, che rovina le persone e le famiglie.
Uscirne è costato fatica e “riprogrammazione” ad una vita normale, ma la mia vita relazionale e spirituale ne hanno tratto enorme giovamento. Non tornerei mai indietro.
O sei pro lefebvriani, o sei con il demonio…è questo ciò che vorrebbe implicare il commento delle 19.15?
EliminaE poi negate che sia una setta?
Allucinante che si dia spazio a deliranti prese di posizione su questo sito.
Gentile blog messa in latino,perché non suggerite alla dottoressa Scrosati che ha dato del suo meglio per cercare i peli nell'uovo riguardo la San PioX, di usare lo stesso zelo per demolire Comunione e liberazione che a quanto mi è dato di conoscere è inzuppata di modernismo all'ennesima potenza? Magari il direttore Cascioli lo può fare no?
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