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venerdì 28 luglio 2023

Papa Benedetto XVI è stato il katéchon dell’Anticristo? #benedettoxvi

Vi proponiamo – in nostra traduzione – questo interessante articolo di Timothy S. Flanders, caporedattore, pubblicato sul sito OnePeterFive il 24 luglio.
In esso l’autore – sollecitato da alcuni recenti articoli apparsi su autorevoli siti internazionali ed alla luce delle Sacre Scritture e del Magistero – analizza la figura di Papa Benedetto XVI nell’ottica apocalittica di «frenatore» dell’Anticristo, che «il Signore Gesù stesso viene alla fine per distruggerlo».
E se così è, prendiamo ad esempio i santi, che «hanno combattuto per la Fede e sono morti per tramandarla a noi», perché «i nostri pronipoti ci chiederanno di questo tempo e di cosa abbiamo fatto durante questa crisi. Diamo ora un esempio alle generazioni future».

L.V.


La scorsa settimana sono apparsi diversi commenti interessanti da ambienti inaspettati. Due in particolare hanno notato la velocità con cui Sua Santità sembra stia praticamente percorrendo l’allegra via scismatica con le ultime nomine, in particolare quella di Tucho «Guariscimi con la
tua bocca» Fernández [mons. Víctor Manuel Fernández, Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede: N.d.T.] e di Slim Jim «Ponte per l’Inferno» Martin [padre James Martin S.I., partecipante per nomina pontificia alla XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi: N.d.T.].

Il katéchon

Questi due commentari hanno entrambi menzionato il famigerato termine greco katéchon, riferendosi alla Seconda Lettera ai Tessalonicesi, in cui il Beato Apostolo parla del prossimo regno dell’Anticristo e del katéchon, il «frenatore» che lo trattiene.

Il primo a usare questo termine fu il vaticanista Sandro Magister nella sua analisi:

La morte del suo predecessore Benedetto XVI, alla fine del 2022, è stata per papa Francesco come la scomparsa del «katéchon», dell’argine che lo tratteneva dal rivelare pienamente se stesso.

«Rivelare» è un altro riferimento alla Seconda Lettera ai Tessalonicesi, dove il katéchon frena la rivelazione dell’Anticristo.

Le nomine del Concistoro, dice il vaticanista Sandro Magister, sono coerenti con la tendenza di Sua Santità a promuovere la sua agenda progressista e a snobbare tutti i suoi nemici.

La nomina, però, che più ha fatto colpo non è quella, scontatissima, dell’argentino Víctor Manuel Fernández a cardinale, ma il precedente affidamento a lui della carica di prefetto del dicastero per la dottrina della fede.

Qui infatti Francesco ha compiuto ciò che mai aveva osato con Joseph Ratzinger in vita. Cioè la nomina nel ruolo chiave che fu del grande teologo e poi papa tedesco di un personaggio che ne è il totale rovescio.

Nel frattempo Peter Seewald, biografo di Papa Benedetto XVI, ha detto questo al sito kath.net [QUI nella traduzione di MiL: N.d.T]:

Peter Seewald: Gli ultimi sviluppi indicano una vera e propria rottura della diga. E visto il drammatico declino del Cristianesimo in Europa, questo potrebbe trasformarsi in un’inondazione che distrugge ciò che ancora resisteva.

Kath.net: Una parola forte.

Peter Seewald: Le ultime notizie dal Vaticano mi hanno ricordato un saggio di Giorgio Agamben che è diventato famoso. Nel suo testo su Il mistero del male. Benedetto XVI e la fine dei tempi [Roma-Bari, 2013: N.d.T.], il filosofo più discusso del nostro tempo tira in ballo Papa Benedetto XVI. Da giovane teologo, don Joseph Aloisius Ratzinger una volta distingueva tra una Chiesa dei malvagi e una Chiesa dei giusti in un’interpretazione di Sant’Agostino. Fin dall’inizio, la Chiesa è stata inestricabilmente mista. È sia la Chiesa di Cristo che la Chiesa dell’Anticristo. Tuttavia, secondo Giorgio Agamben, esiste anche l’idea del Katéchon

Kath.net: Come dice?

Peter Seewald: Per quanto riguarda la seconda lettera dell’apostolo Paolo ai Tessalonicesi, questo significa il principio dell’arresto. Un termine che viene interpretato anche come «ostacolo», per qualcosa o per qualcuno che ferma la fine dei tempi. Papa Benedetto XVI era qualcosa di simile a un «frenatore», secondo Giorgio Agamben. Su questo sfondo, le sue dimissioni hanno inevitabilmente evocato una separazione della Chiesa «bella» da quella «nera», quell’arco in cui il grano viene separato dalla pula. Una tesi ripida. Ma il Papa emerito la vedeva ovviamente in modo simile. Doveva rimanere, ha risposto alla mia domanda sul perché non poteva morire. Come memoriale dell’autentico messaggio di Gesù, come luce sulla montagna. «Alla fine, Cristo sarà vittorioso», ha aggiunto.

Quindi, secondo Peter Seewald, l’emerito Papa Benedetto XVI si è visto come una sorta di katéchon che trattiene una marea di male, il che implica l’Anticristo per l’uso stesso del termine.

Che cosa significa tutto questo? Non temete, fratelli. Non dimentichiamo come finisce la storia: il katéchon viene rimosso, aprendo la strada all’Anticristo. Ma questo empio è colui che «il Signore Gesù lo distruggerà con il soffio della sua bocca e lo annienterà all'apparire della sua venuta» (2 Tess. 2, 8). Il regno di Satana si rivela nell’Anticristo affinché «così siano condannati tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma hanno acconsentito all'iniquità» (2 Tess. 2, 12). Ma il Signore Gesù stesso viene alla fine per distruggerlo.

Questa è la gloriosa storia dei tempi finali, che Dio ci ha rivelato solo per darci speranza in tempi come i nostri.

La consolazione delle Scritture

Prima che qualcuno dei nostri critici ci accusi di essere pazzi, citiamo il paragrafo 675 del Catechismo della Chiesa Cattolica:

Prima della venuta di Cristo, la Chiesa deve passare attraverso una prova finale che scuoterà la fede di molti credenti […] sotto la forma di una impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell'apostasia dalla verità. […] uno pseudo-messianismo in cui l’uomo glorifica se stesso al posto di Dio e del suo Messia venuto nella carne.

Possiamo vedere che questo tipo di cose sta già accadendo in abbondanza sotto papa Francesco. È la fine dei tempi? Continuate a leggere.

Innanzitutto, voglio sottolineare l’importanza di questo dogma per i Cattolici di tutti i tempi. La cosa più importante è che Dio stesso ha rivelato parte del mysterium iniquitatis nel Nuovo Testamento, in particolare nel libro dell’Apocalisse. La tradizione esegetica della Chiesa vede questo libro come una triplice profezia: profetizza alla Chiesa primitiva su ciò che stava vivendo in quel momento (il famoso «Numero della Bestia» ad esempio, è un codice per Cesare Nerone), ma profetizza anche l’intera storia della Chiesa (la distruzione di Babilonia può rappresentare ogni città infedele punita da Dio dopo l’apostasia) e infine anche i tempi finali.

Incoraggio quindi tutti i lettori del nostro tempo a meditare su questo libro di profezie tristemente trascurato, perché lo Spirito Santo vi ha soffiato le sue parole a nostro beneficio, affinché possiamo avere la consolazione delle Scritture (Rm. 15, 4) nel nostro tempo. Utilizzate un buon commentario cattolico (come il Taylor Marshall o la Ignatius Hahn/Mitch Study Bible) e immergetevi nella lettura.

La prova della nostra fede

Il secondo aspetto dell’importanza di questo dogma deriva dalle parole di Nostro Signore: «Il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?» (Lc. 18, 8). Come afferma il Catechismo della Chiesa Cattolica, il tempo dell’Anticristo «scuoterà la fede di molti credenti». Quindi, se non ci troviamo attualmente nei tempi della fine, è certo che la situazione peggiorerà. Se la vostra fede è in difficoltà ora, cosa farete al tempo dell’Anticristo? O se il nostro tempo è davvero l’inizio della fine, cosa farete quando verrà il Figlio dell’uomo e avrete perso la vostra fede?

Se i dogmi romani del Papato sono veri, allora senza dubbio l’Anticristo prenderà di mira il Papato in qualche modo, e sarà in modo da scuotere la fede dei credenti. Quindi, se siamo forti delle Scritture, nessuno di noi dovrebbe sorprendersi se Papa Benedetto XVI è davvero il katéchon che ha frenato l’Anticristo.

Tuttavia, questo non è certo. È difficile stabilire se siamo di fronte all’inizio della fine, ma sappiamo che in molti momenti della storia i santi hanno creduto che queste cose stessero accadendo nel loro tempo. Durante l’orrore delle prime due pornocrazie del Papato, o durante altri periodi di «follia papale» (come il Grande Scisma d’Occidente), sembrava certamente che l’Anticristo avesse preso il controllo del Vaticano.

E cosa fecero i santi? Hanno combattuto per la Fede e sono morti per tramandarla a noi.

Ciò che è certo, tuttavia, è che il tempo dell’Anticristo sarà la peggiore crisi della fede – la crisi finale – e la fede di tutti sarà scossa.

Non temete, fratelli, ma combattete «la buona battaglia della fede» (1 Tim. 6, 12).

Se la vostra fede vacilla, lasciate internet e pregate. Leggete le Scritture come ho detto. Unitevi al nostro sodalizio di digiuno (c'è un digiuno in arrivo per l’Assunzione!).

Se la vostra fede è forte, andate su internet e lamentatevi su Twitter.

Aspettate, in realtà non fatelo.

Andate su internet e fate le opere di misericordia spirituale: incoraggiate i dubbiosi, istruite gli ignoranti.

Ma prima di passare del tempo su internet, formate un capitolo del nostro sodalizio laicale nella vostra Parrocchia per offrire riparazione a Nostro Signore Eucaristico. Impegnatevi nella vostra Parrocchia locale.


Ringraziate Dio che vi ha ritenuto degni di vivere in un tempo come questo, un tempo glorioso per essere Cattolici! I nostri pronipoti ci chiederanno di questo tempo e di cosa abbiamo fatto durante questa crisi. Diamo ora un esempio alle generazioni future.

11 commenti:

  1. Siete troppo divertenti, voi siete dei geni😄 Dovreste proporvi alle tv per una programma comico, siete meglio di Striscia la Notizia e Fratelli di Crozza😄

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    1. Ride bene chi ride ultimo...28 luglio 2023 alle ore 21:04

      Sulla questione di Papa Benedetto XVI come possibile Katechon io non farei tanto sarcasmo...

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    2. Si può rispondere che «risus abundat in ore stultorum», ma l'attenzione costante (e malevola) con cui ci legge dimostra tutt'altra serietà. Un semplice fedele

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  2. O. T. ma non tanto...
    Il vescovo di Sulmona riconferma la sospensione di madrina e padrino nei battesimi e cresima.
    Altri lo seguiranno?

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    1. Anonimo del 28 luglio 2023 ore 10:56... purtroppo si! La scelta migliore l'ha fatta S.E.R. Mons. Tasca, Arcivescovo Metropolita di Genova, che non ha sospeso il ruolo di madrina e padrino ma ha stabilito che per loro ci fosse un corso di formazione.

      Ma qui questo non si dice perchè è un Vescovo scelto da Papa Francesco e allora appare solo in caso di critica.

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    2. Un orologio guasto una volta ogni 12 ore segna l'ora giusta.

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    3. Semel in anno licet insanire.......

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  3. L'Anonimo del primo commento dà l'idea di essere un guardiano del cancello, diversamente, da quello che scrive non dovrebbe avere interesse a frequentare un blog come questo. Nessuno fa tanto senza ricompensa, cioè "aggratis" perché si annoia.

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  4. bergoglio è il frutto più maturo del concilio ; chi vede Giovanni Paolo II e Benedetto XVI difensori della fede e Francesco come distruttore dell'istituzione del papato,è molto confuso:ricordiamo che negli ultimi decenni i papi hanno tollerato e spesso supportato implicitamente le eresie di Martini , Ranher, von Balthasar(Cardinale),Walter Kasper(cardinale) ,Marx(cardinale con Benedetto) e potrei andare avanti a lungo. In compenso Paolo VI e Giovanni Paolo hanno attivamente perseguitato il povero mons Lefebvre che aveva la sola responsabilità di continuare a sostenere la dottrina di sempre.

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  5. Non è la fine! È il tempo del trionfo del cuore immacolato di Maria. Medjugorje è la chiave! Preghiamo e digiuniamo perché ciò avvenga. Viva Gesù e Maria

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  6. Nessuna fine, non fatevi ingannare! Siamo vicini al trionfo del cuore immacolato di Maria!

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