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sabato 22 luglio 2023

Dalla rivista 'Cardinalis': "Quale funzione hanno i cardinali?" (4) #cardinalis

Riceviamo e pubblichiamo ringraziando l'editore.
Abbiamo dato notizia di una rivista (dal felice nome in latino "Cardinalis") che è e sarà inviata ai cardinali di tutto il mondo (QUI e QUI).
Con molto piacere, riceviamo dalla redazione la traduzione autorizzata di alcuni interessanti articoli che possiamo proporre ai nostri lettori.
"Non potendo sempre svolgere il loro ruolo a priori, i cardinali contribuiscono in modo più sottile, attraverso canali meno formali. In questo numero potete leggere un'intervista al cardinale Arinze, che offre una visione molto chiara della dottrina cattolica sull'omosessualità, e al cardinale anonimo che ha pubblicato il manifesto "Perché sono ancora cardinali?"
Questo articolo è apparso sulla rivista Cardinalis numero 4.
QUI i numeri precedenti su MiL.
Luigi


Quale funzione hanno i cardinali?

"Perché sono ancora cardinali?". Questo è il titolo di un manifesto inviato al Cardinalis da un membro del Sacro Collegio.

Il ruolo attuale del cardinalato è discutibile. Sebbene il diritto canonico stabilisca che "i Cardinali assistono il Romano Pontefice […] nei diversi uffici ricoperti prestandogli la loro opera nella cura soprattutto quotidiana della Chiesa universale" (Can. 349), va detto che un certo numero di loro non svolgono più questa funzione, per volontà del Papa.

In primo luogo, ci sono pochissimi concistori, il che significa che i cardinali non si conoscono tra loro. Il cardinale Pell (sotto lo pseudonimo di "Demos") ha dichiarato già nel marzo 2022 che "il Collegio cardinalizio è stato indebolito da nomine eccentriche e non si è unito dopo il rifiuto delle opinioni del cardinale Kasper nel concistoro del 2014. Molti cardinali non si conoscono tra loro, il che aggiunge un'ulteriore dimensione di imprevedibilità al prossimo conclave". Un nuovo concistoro è stato convocato il 29 e 30 agosto 2022, ma è stato diviso, secondo la volontà del Santo Padre, in gruppi linguistici, il che ha impedito un dialogo diretto tra tutti loro, come era già accaduto nel concistoro del 2014. Di conseguenza, i cardinali sanno poco o nulla l'uno dell'altro.

Infatti, una delle ragioni d'essere di Cardinalis è quella di permettere ai cardinali di incontrarsi e scambiare idee.

L'attuale ruolo del Collegio cardinalizio è emerso con chiarezza anche nell'ultimo concistoro. Lo scopo del concistoro era quello di discutere il Praedicate Evangelium, la costituzione apostolica che riforma la curia, firmata da Papa Francesco ed entrata in vigore due mesi prima. Alcuni si sono sorpresi di dover dare il loro punto di vista quando questa riforma era già in atto, mettendo legittimamente in dubbio il ruolo di questo concistoro. Tuttavia, come membri del Sacro Collegio che servono umilmente la Chiesa, i cardinali si sono attenuti a ciò che è stato loro richiesto. È stato riferito che nel gruppo nordamericano il cardinale Cupich, stupito dalle polemiche, ha dichiarato: "Questo è ciò che vuole il Papa, non c'è nulla da discutere". Al che il cardinale DiNardo avrebbe risposto: "Siamo qui proprio perché il Papa vuole che ne discutiamo".

Il punto più ostinato sembra essere stato l'apparente contraddizione tra il Praedicate Evangelium, che afferma che "qualunque fedele può presiedere un Dicastero o un Organismo" della curia, se nominato dal papa, e il Concilio Vaticano II nella sua costituzione Lumen Gentium, che avrebbe radicato più saldamente i poteri di santificazione, insegnamento e governo nel seno del potere dell'ordine.

Due cardinali, e non sono gli ultimi, hanno espresso, anche pubblicamente, le loro riserve sul testo. Il primo è il noto teologo cardinale Walter Kasper, che ha fama di progressista. Egli sottolinea che "il Concilio Vaticano II ha cercato di conciliare questi due ambiti e di unirli in due poteri, l'ordo e la iurisdictio".

In secondo luogo, il prefetto del Dicastero per i Vescovi, cardinale Ouellet, in un articolo pubblicato su L'Osservatore Romano del 20 luglio 2022, ha sottolineato che "la Costituzione Praedicate Evangelium sceglie implicitamente di non considerare il sacramento dell'Ordine come l'origine della 'potestà di giurisdizione', ma la attribuisce esplicitamente alla missio canonica data dal Papa". Si legge poi che "alcuni giuristi hanno fatto notare che questa posizione rappresenta una rivoluzione copernicana nel governo della Chiesa, una rivoluzione che non costituirebbe una continuità, ma sarebbe anzi in contrasto con lo sviluppo ecclesiologico del Concilio Vaticano II".

Non potendo sempre svolgere il loro ruolo a priori, i cardinali contribuiscono in modo più sottile, attraverso canali meno formali. In questo numero potete leggere un'intervista al cardinale Arinze, che offre una visione molto chiara della dottrina cattolica sull'omosessualità, e al cardinale anonimo che ha pubblicato il manifesto "Perché sono ancora cardinali?

La rivista Cardinalis vi offre questo articolo ma abbiamo bisogno del vostro sostegno per informare i cardinali. Potete sostenerci qui: https://sostienici.cardinalis-magazine.com/