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sabato 15 luglio 2023

Benedizione delle unioni gay, e l’idiozia di certi cattolici. The Catholic Thing. #Fernández

Dagli...Atti degli Apostati.
Ancora sulle dichiarazioni di apertura alla benedizione di coppie di sodomiti.
QUI altri post sulla nomina di mons. Fernández Prefetto del DDF.
Luigi

10 Luglio 2023, Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, Vincenzo Fedele, che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione questo articolo apparso su The Catholic Thing. Buona lettura e condivisione.

Benedizione delle unioni gay
Davide Carlin

La Chiesa d’Inghilterra ha deciso alcuni mesi fa di adottare quella che molti considerano una posizione di compromesso sulle “unioni tra persone dello stesso sesso”. Pur mantenendo il divieto del matrimonio tra persone dello stesso sesso, consentirà ai suoi sacerdoti/ministri di “benedire” le unioni tra persone dello stesso sesso. Allo stesso tempo, tuttavia, non imporrà tali benedizioni; la scelta se benedire o meno tali unioni sarà lasciata al singolo sacerdote/ministro.
Justin Welby, l’arcivescovo di Canterbury – che in virtù di tale carica è il leader non solo della Chiesa d’Inghilterra ma anche dell’intera Comunione anglicana mondiale – ha annunciato che, pur approvando questo compromesso, personalmente non benedirà nessuna di queste unioni .

Questo potrebbe essere citato come un esempio dello storico talento inglese del “fare confusione”, che spesso comporta l’assunzione di posizioni praticamente percorribili anche se teoreticamente incoerenti. Questa disposizione è un compromesso teoreticamente insensato tra, da un lato, quasi venti secoli di tradizione cristiana e, dall’altro, lo spirito anticristiano (o ateo) dell’epoca. È un compromesso di cui solo un inglese può andare fiero.

Tuttavia, e purtroppo per la Chiesa d’Inghilterra, al giorno d’oggi la grande maggioranza dei membri della Comunione anglicana non vive in Inghilterra. Vive nei territori che facevano parte dell’Impero Britannico. Si trovano soprattutto in Africa. Mentre portavano “il fardello dell’uomo bianco” nel 19° secolo e la prima metà del 20° secolo, gli inglesi introdussero molti africani ai benefici del cristianesimo protestante, in stile anglicano.

Ma non è la varietà liberale del cristianesimo quella che fiorisce oggi nella Chiesa d’Inghilterra. No, è il cristianesimo all’antica, quello basato sulla Bibbia e su secoli di tradizione. Di conseguenza, gli anglicani africani – che vivono ancora, a quanto pare, nel cuore dell’oscurità religiosa, e non possiedono l’innato dono inglese di arrabbattarsi – non sono ancora persuasi della bontà dell’omosessualità o della legittimità cristiana di benedire unioni tra persone dello stesso sesso.

Di conseguenza, non molto tempo fa un gruppo di arcivescovi anglicani africani si è riunito e ha denunciato la decisione della Chiesa d’Inghilterra di consentire la benedizione delle unioni omosessuali. Hanno accusato la Chiesa d’Inghilterra di allontanarsi dagli insegnamenti del vero anglicanesimo. In effetti dicevano: “Noi africani siamo ora i veri anglicani; voi inglesi non lo siete. È come George Washington che afferma di essere un inglese migliore di re Giorgio.

Mi chiedo se qualche gruppo di vescovi cattolici africani , essendo ortodossi, rilascerà presto una dichiarazione in cui si denunciano i vescovi cattolici tedeschi che hanno deciso che i loro sacerdoti dovrebbero essere autorizzati a benedire le unioni dello stesso sesso. E papa Francesco ha appena nominato a capo del Dicastero per la dottrina della fede il suo amico argentino, l’arcivescovo Victor Manuel “Tucho” Fernández. Lo stesso Fernández che ha anche sostenuto che la benedizione delle “unioni tra persone dello stesso sesso” può anche essere possibile purché non causino “confusione”.

I vescovi cattolici africani, dopo aver castigato i tedeschi o Fernández, rilasceranno una dichiarazione simile nei confronti del cardinale McElroy di San Diego, che ha recentemente messo in discussione l’antica idea cristiana che il rapporto omosessuale è mortalmente peccaminoso, dicendoci che noi cattolici del 21° secolo sappiamo molto più sull’omosessualità di quanto non sapessero gli antichi maestri morali (ad esempio, San Paolo).

I circoli cattolici “liberali” o “progressisti” da qualche anno spingono per allentare le antiche regole riguardanti la condotta sessuale, in particolare la condotta omosessuale. Per lo più questa spinta è venuta da laici cattolici, a volte sostenuti da sacerdoti. Recentemente si sono uniti anche i vescovi.

Ci sono due ragioni, suggerisco io, per questa attenzione liberale sull’omosessualità. Per prima cosa, proviamo una umana e naturale simpatia per i cattolici che, forse non per colpa loro, sono fissati con un orientamento omosessuale, eppure la loro religione – la nostra religione – gli dice che devono vivere senza partenariato sessuale. Dall’altro, poiché il cattolicesimo ha sempre considerato l’omosessualità come un peccato sessuale particolarmente estremo – un peccato che non è solo un’offesa a Dio ma è un’offesa alla nostra stessa natura animale – una volta dato il via libera all’omosessualità, si dovrà dare luce verde anche ad altri peccati sessuali, per esempio, la contraccezione e altri “peccati” che i liberali non disapprovano.

Dopo aver dato l’approvazione alla benedizione delle unioni omosessuali, si dovrà permettere, secondo logica (cosa che a volte gli umani utilizzano), ai sacerdoti di benedire le unioni sessuali prematrimoniali e le unioni adultere.

Naturalmente, questo può portare ad alcune situazioni delicate. Ad esempio, supponiamo che una brava donna cattolica sposata decida che le piacerebbe avere una relazione con un uomo simpatico che ha incontrato in biblioteca l’altro giorno. E supponiamo che trovi un prete illuminato disposto a benedire la sua unione adultera. Ma supponiamo anche che suo marito cattolico non sia così illuminato come lei, come il suo partner designato o come il prete. La benedizione dovrà essere fatta a porte chiuse, con tutti i presenti che giurano di mantenere il segreto.

Quanta idiozia in tutto questo – in questo adattamento delle antiche regole sull’omosessualità! Gli aspiranti dominatori delle regole di solito hanno un cuore gentile e sanguinante, e credono (o fingono di credere) di agire sotto l’ispirazione dello Spirito Santo. (Ecco una buona regola empirica: non fidarti di chi ti dice di essere guidato dallo Spirito Santo).

Questi progressisti hanno davanti a loro la lunga e istruttiva storia del protestantesimo liberale, se solo si prendessero la briga di guardarla. Una volta che inizi, motivato dal desiderio di modernizzare la tua religione, abbandonando questa o quell’antica dottrina cristiana, presto l’intera struttura della fede e della morale cristiana inizia a crollare. E mentre crolla, molti membri della chiesa che aspirano al vero cristianesimo, o qualcosa di molto vicino ad esso, abbandonano la loro chiesa adesso divenuta eretica.

Perché un cattolico che non è un idiota dovrebbe voler ripetere la disastrosa storia del protestantesimo liberale?

E come diavolo siamo finiti con vescovi idioti in Germania, oltre a molti altri più vicini a casa?

Traduzione di Vincenzo Fedele