Si muovono anche i politici, ma non il Vaticano.
Sulla vicenda del vescovo Rolando Alvarez e sui cattolici in Nicaragua QUI MiL.
QUI l'intervento dei vescovi USA.
QUI Avvenire: "La persecuzione. Un altro prete costretto all'esilio dal Nicaragua".
QUI La Bussola.
Luigi
Campari & de Maistre, 12-7-23
La situazione dei cristiani in Nicaragua è ormai critica, tanto da ricordare la vicenda dei Cristeros in Messico.
Il 14 giugno 2023 in Parlamento Europeo è stata depositata una proposta di risoluzione comune, per condannare i crimini e le discriminazioni del regime comunista. Ortega, il presidente-dittatore, sta mettendo in atto da anni una caccia all'uomo contro gli oppositori, aggiungendo la furia ideologia, tipica dei comunisti centroamericani, contro i cristiani.
La proposta di risoluzione è stata firmata da numerosi parlamentari europei dei gruppi principali, ma spicca a nostro parere l'assenza di nomi italiani per i gruppi del PPE e dei Socialisti Europei.
Per trovare un nome nostrano dobbiamo guardare all'ECR, con la firma di Carlo Fidanza, capo delegazione di Fratelli d'Italia, molto attivo nel tentativo di smuovere le istituzioni dell'Unione verso azioni volte a salvaguardare la libertà dei cristiani nel mondo.
"L'ultima notizia è di qualche giorno fa. Il regime, nella sua criminale crociata contro la Chiesa cattolica, ha bloccato i conti bancari delle diocesi. Pochi giorni prima erano state espulse delle suore che lavoravano in una casa di cura per anziani e arrestati altri tre sacerdoti. Sono vietate le processioni, vengono chiuse le scuole, le università e le radio di ispirazione cattolica", spiegava Fidanza il 13 giugno 2023, sottolineando poi che "La Chiesa in Nicaragua è per milioni di cittadini l'unica speranza di libertà in un paese dilaniato dalla povertà e dalla dittatura. L'Europa deve farsi sentire con maggiore forza. Chiediamo che vengano inasprite le sanzioni contro il regime di Ortega e che venga chiesto conto a Cuba del costante sostegno del regime castrista a Ortega e a molti altri dittatori dell'America Latina e di tutto il mondo".
Già il 14 settembre 2022, Fidanza interveniva denunciando l'arresto del vescovo Rolando Alvarez. "Dopo aver smantellato la stampa indipendente e l'opposizione politica, il regime sta concentrando la sua repressione sulla Chiesa cattolica, ultima realtà indipendente rimasta, considerata ostile per aver criticato il regime e per aver aperto le sue porte ai manifestanti feriti già nel 2018, durante le proteste represse nel sangue dalla polizia di Ortega. Quello del vescovo Álvarez è soltanto l'ultimo di una drammatica serie di arresti arbitrari ai danni di esponenti della Chiesa cattolica in Nicaragua, prelevati nelle loro abitazioni, malmenati, accusati senza prove di fomentare odio e violenza. Il regime sandinista ha messo al bando centinaia di ONG, le suore di Madre Teresa di Calcutta, il nunzio apostolico; ha chiuso le stazioni radio cristiane e i centri di assistenza per coloro che provano a lasciare il Paese per sfuggire alla repressione e ha fomentato, con la sua propaganda, le violenze anticattoliche. Ecco, noi possiamo più tacere e non possiamo più accettare il costante deterioramento della democrazia, dei diritti umani, della libertà di espressione e della libertà religiosa a cui stiamo assistendo ormai da anni in Nicaragua. Siamo chiamati quindi a rafforzare le sanzioni e a fare ogni sforzo per porre fine a questo scempio."
Alla risoluzione ha apposto la sua firma anche Fabio Massimo Castaldo, del Movimento 5 Stelle.