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domenica 18 giugno 2023

LE MAGNIFFICHE CRONICHE DI ROMA di mons. Eleuterio Favella: sull’aperitivo allestito nell’atrio di San Pietro in occasione del Meeting sulla Fraternità Umana

Per tramite del suo segretario diacono Ambrogio Fidato abbiamo ricevuto la seguente segnalazione cronichistica da S.E.R. Mons. Eleuterio Favella.
La «magniffica cronica di Roma» segue al Meeting sulla Fraternità Umana #notalone organizzato dalla Fondazione Fratelli tutti, svoltosi sabato 10 giugno in piazza San Pietro e rivelatosi un autentico insuccesso di pubblico, in particolare l’aperitivo allestito nell’atrio dell’Arcibasilica di San Pietro in Vaticano per i (pochissimi) presenti (QUI e QUIQUI e QUI su MiL).
Grati a Sua Eccellenza Reverendissima per il rinnovato privilegio della sua considerazione nel volerci segnalare le «magniffiche croniche di Roma, de’ fratelli Beretta, Felice e mons. Mario», ed inginocchiati al bacio dell’anello, ci professiamo imperituramente suoi servitori umilissimi.

L.V.

«Sibben fervea guerra dell’Introibbo et apostolicha lotta sine quartiere contra li riggidi & pelagiani & indietristi et tucti color che sospiraan de’ tempi passati, siccome d’inconcussa fede catholica et splendor della Chiessa di Cristo, i sapienti riflessi di Sua Beatitudine in signor Papa voller dar segno di lor appostolecha prudentia et respecto delle sante traditioni del Sommo Pomteffichato romano sicché imperò il Ss.mo Segnore de imbandir tavola suntuosissima nella piazza nanti la bassilica vaticana pro populo romano et pellegrini et nel pronao de ditta bassilica pelli parochi & abbati & prelati palatini mentre se saria dignato benignamente ospitar li Em.mi cardenali in fastoso desinare nella loggia supperiore donde, auspicava il Sagro Colleggio, appresa ch’ebbe l’augusta volontà de repristinar l’antiqua usanza delli pontefichi nella Feria V della Semana majore epperò a date di piacimento augustissimo, la Santità Sua lanciasse sulla piazza dalla sagra loggia una copia in fiamme della Bolla che principia colle verba “In coena Domini” del santo pomtiffice Pio, di felicissima memoria, pella riprovatione dell’eretichi et scismatichi, la cattura delli pirati, la condanna de’ briganti sorti contra li pellegrini che vengon in Urbe, la supperior giurisditione del pontifice romano sulli sovrani, etiam in materia di tasse & gabelle & tribbuti et aliae cosse, epperò disse il Beatissimo che prefferiva passar il tempo della publication della ditta bolla a desinar sulla loggia et che, laonde non turbar la regia giurisditione delli sovrani, s’era accordato con essi a non reppristinar tale uso et avea auuto promissione dal re catholico de centoquarantaquattromila gamboni serrani, a simigliantia dei salvati della Pocalisse di Santo Giovanni, dal re christianissimo sette botti mensuali di vino di sciampagna, a simigliantia dei gradi del trono appostolecho, dalla maestà fedelissima quattrocentonovanta botticelle annuali del soave vino del Porto, a simiglianza dell’evangelico settanta volte sette, dal rege appostolecho d’Ungharia duodeci carri del celebre gulascio, a simiglianza del colleggio appostolecho, dal re ortodoxo de Pollonia quarenta botti de aquavite de prune, ditta sliwovica, pella digestione apostolecha, a simigliantia delli quaranta anni nel desserto del popolo giudio, oltre che quattro armenti di fassoni giovani a carcho del Duca di Savoja, a signification delli 4 fiumi dell’Eden, et etiam circa tremila orcioli de oca in onto ognuno a caricho delli magnici membri del Maggior Consiglio e trenta cassette di granceole qual donativo del Ser.mo Doge et ciò tutto a gravame della Reppublica di Vinegia, et etiam duodecimila pregiutti di Grottaminarda a divotione del rege di Napoli lo qual, ut sovrano di Sicilia deve ancho triginta sacchi di pistacchji & nocelle & mandorle di primissima qualitade, et ultra tremila mortazze & salumi & culatelli a peso delli lustri.mi duchi di Parma & Modena & Mantua che son associati in apposita Lega laonde sfamar gli apostolichi appetiti, et etiam duodecimila carriaggi de carne salata di primissimo taglio a carcho della Maestà Cesarea del Sagro Romano Imperadore, ancho qual rege di Boemia, et infin duo papere & duo natrelle che deve il prence d’Albania et duodeci gozzi di pesce da brodo che mena al Ss.mo la Repubblica di Cattaro, pella devolutione della primatia dell’arhcippiscopo barense su quelle terre, et altro ben di Dio & vettigalia & dolzure & carni al dettaglio che debbon le città todesche, la Lega anseatica, il principe vescovo di Bressanone e quello di Trento nonché tremila merluzzi sotto sale che li devoti pescatori d’Hibernia umiglian al Sagro Sollio onde puoter anchor piscar le balene nel mare oceano con permissione della Santità Sua, di talché a mostrantia de’ sua benignitate ordenavit il signor Papa che tutto il mentovato ben di Dio saria stato usato pella refetione publicha in santo Petro e che etiam quel dì le fontane della piazza avrian dato vino in vece dell’aqua e pricissamente una vin de Montefiascone, che l’eppiscopo di quella dist.ta cittade mena alla Santa Sedia qual cathedratico, et l’altra cannellino di prima scelta che il cardenal de Tuscolo deve alla rev.da Camera pella devolutione di certi censi sul casal de Monte Portio ove tiene puro la bagliva, et etiam, per bon peso della munificentia appostolicha d’esso Papa che nell’octava della ditta refetione in S. petro sieno abbolite & suppresse in tucta Roma et diocesse subburbicarie messe & divotioni & pricissioni & benedictioni laonde omnes restar rinfranchati et beneficati di tanta sovrana satollatione et a piacimento far festationi et alie cozzoviglie in publica platea et praserte nelle basiliche romane & monisterji & luoghi pii & cappelle & fabriche religiuose & stituti di monache et pinzochere, et quando se udiva in Roma tali cosse ogn’uom dicea “Che gran papa tenemo!” opur “Quanta maestà pontifficia!” opur “Che strucchion de pomtiffice…!” et alia che qui se ometton per brevitate et decentia etc.».

da «Le magniffiche croniche di Roma sotto l’augustissimo ponteficato del Ss.mo Signor Nostro papa Francesco» de’ fratelli Beretta, Felice e mons. Mario, appresso la stamperia Medicea, con privileggio - Libro VI


3 commenti:

  1. Ottime iniziative, rilevanti per gli uomini di oggi.
    Dovreste andare a vivere in qualche grotta contemplando le vostre pianete.
    E pensano di essere pure spiritosi.

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  2. Ma Gsimy è stato fatto fuori? Era uno dei pochissimi con sale in zucca…ovviamente dava fastidio.

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    1. Anche quello che scriveva sempre con le faccine, non era mica uno stupido, chissà che fine hanno fatto...

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