Una giusta richiesta di chiarimenti per una situazione intollerabile.
Grazie a Michelangelo per la segnalazione e la traduzione.
Luigi
Carlos Esteban, 01 giugno, 2023, Infovaticana
Possono i laici svolgere un ruolo lecito nei compiti sacramentali già affidati loro nelle diocesi di Basilea, Coira e San Gallo? È quanto vuole sapere Vera Fides, un gruppo di fedeli svizzeri che ha inviato una lettera aperta al cardinale Arthur Roche, prefetto per la Liturgia.
Nelle diocesi svizzere di Basilea, Coira e San Gallo, i vescovi permettono generalmente ai laici di tenere l'omelia durante la celebrazione dell'Eucaristia e di amministrare il battesimo. A Basilea e San Gallo, in molti casi i vescovi concedono una delega straordinaria per l'assistenza al matrimonio.
Secondo il diritto canonico, questi compiti sono riservati ai sacerdoti e ai diaconi, ma, affermano i laici svizzeri nella lettera, "in molte parrocchie si è instaurata una prassi per cui l'amministrazione dei sacramenti da parte dei laici è diventata una situazione normale".
Nella metà delle parrocchie di Basilea, la celebrazione eucaristica domenicale è sostituita da una liturgia della parola presieduta da laici, con distribuzione della comunione. In molte celebrazioni eucaristiche, il ruolo del sacerdote si riduce alla recita delle parole di consacrazione.
Molti cattolici rifiutano questi abusi e hanno già consultato i vescovi su questo tema. Ma allo stesso tempo, a causa di una scarsa conoscenza della fede, un gran numero di cattolici non distingue più tra una celebrazione eucaristica e una liturgia della parola con distribuzione della comunione.
Vera Fides chiede al dicastero se la riduzione del numero di sacerdoti sia così allarmante, visto il calo proporzionale del numero di fedeli nelle diocesi citate, e se queste pratiche siano conformi alle disposizioni della Chiesa. La "clericalizzazione dei laici" porta a una crescente confusione tra i cattolici. Per Vera Fides è chiaro che "l'indebolimento della sacramentalità della Chiesa non implica una rivitalizzazione della Chiesa". Vera Fides auspica una correzione della situazione nelle tre diocesi.
La liturgia della parola andrebbe semplicemente abolita
RispondiEliminaSu quali basi? E perché? Non ci si può ritrovare per leggere le scritture?
EliminaDite la verità però: non sono “laici”, ma la solita associazione dal nome in latino legata all’ambiente tradizionalista.
RispondiEliminaLa mancanza di amore per Cristo e per Cristo presente nell'Eucaristia è la causa del disastro attuale a livello ecclesiale... il sacerdozio viene ridicolizzato, la Messa disertata o ridotta a palcoscenico... tra poco Cristo sarà costretto a purgarci, per salvare il salvabile... forse mi sbaglio... ma il piano si fa sempre più inclinato!
RispondiEliminaSe al Papa noi preti facciamo così schifo come sacri ministri, non c’è problema: andiamo in aspettativa, in attesa del successore che amerà i preti; io, che sono un prete “normale”, parroco di diverse parrocchie e direttore di un ufficio diocesano, mi sento molto triste per i suoi discorsi impietosi ai preti, senza stima o incoraggiamento; lui chiede preghiere per sé, ed è bello e giusto, ma la sua preghiera per me non la sento proprio. Gli abusi svizzeri di cui sopra si collocano nella cornice che il Papa ha fatto: in disparte i preti col loro ministero ordinato e avanti i laici senza alcuna preparazione, imbevuti di teorie pseudo-cattoliche. In ogni caso, passa tutto, anche i papi e i cardinali. E anche certi laici post 68ini. Sursum corda!
RispondiEliminaSe lei è un prete, dia pubblicamente le sue generalità. Io da un prete che si esprime in questo modo sul Santo Padre non voglio nemmeno prendere una benedizione.
EliminaCon rispetto per entrambi, una benedizione vale ex opere operato. 😁
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