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lunedì 8 maggio 2023

Per Francesco, anche Benedetto XVI e Giovanni Paolo II sono "infiltrati" (in tema di omosessualità)?

Grazie a Marco Tosatti per questa utile traduzione.
Ad ogni intervista del S. Padre Francesco...parole senza senno.
Luigi

21 Aprile 2023 

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, José Arturo Quarracino, che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione queste riflessioni sulla frase pronunciata dal Pontefice regnante in materia di LGBT. Buona lettura e diffusione.

Il cardinale Joseph Ratzinger e San Giovanni Paolo II: altri infiltrati nella “chiesa” di Bergoglio?

INFILTRATI?

In un precedente articolo, San Paolo: un infiltrato nella “chiesa” di Bergoglio, abbiamo fatto riferimento alla definizione data da Papa Bergoglio nell’intervista-incontro trasmessa da Disney+ il 4 aprile, a proposito degli “infiltrati” nella Chiesa che, sulla base della Bibbia e del magistero ecclesiastico – fonti della Rivelazione di Dio nel mondo, insieme alla Tradizione ecclesiastica – criticano la promozione dell’omosessualità e dell’omosessualismo e il tentativo di naturalizzarli nella vita della Chiesa.
Secondo il pontefice, coloro che criticano l’omosessualità e la sua pratica “sono degli infiltrati, che approfittano della scuola della Chiesa per le loro passioni personali, per le loro ristrettezze personali, è una delle corruzioni della Chiesa […], ideologie chiuse, in fondo tutte queste persone hanno un dramma interiore, un dramma di grandissima incoerenza interiore, che vivono per condannare gli altri perché non sanno chiedere perdono per le proprie colpe. In generale, una di queste persone che condanna è incoerente, ha qualcosa dentro, quindi si libera condannando gli altri, mentre dovrebbe chinare la testa e guardare le proprie colpe”.

Abbiamo detto che colpisce il fatto che il vescovo di Roma qualifichi come infiltrati coloro che fanno parte della Chiesa perché affermano l’ortodossia dottrinale, il che è una contraddizione assoluta.

Questi infiltrati, nell’interpretazione bergogliana, non sono solo persone “grette” che hanno un “dramma interiore”, ma sono anche persone enormemente incoerenti che vivono per “condannare gli altri”, persone incoerenti che hanno “qualcosa dentro” che si liberano “condannando gli altri”, quando in realtà “dovrebbero essere più umili”.

Seguendo questo “ragionamento” bergogliano, si deduce che San Paolo, l’Apostolo delle Genti, si è infiltrato nella Chiesa già nei primi tempi della sua esistenza, perché in alcune sue Lettere o Epistole – ai cristiani di Roma, Corinto, Efeso e Timoteo – condanna i comportamenti omosessuali e coloro che li praticano, dichiarando che non erediteranno il Regno di Dio. Dalle parole di condanna di Bergoglio, si conclude quindi che San Paolo era un incoerente infiltrato nella Chiesa (????).

Certo, né Martin Lutero né alcun avversario della Chiesa cattolica hanno osato farlo.

Purtroppo, stando alle parole di don Jorge Bergoglio, anche Papa Benedetto XVI risulta essere un infiltrato conflittuale e incoerente che ha vissuto per condannare gli altri non sapendo chiedere perdono per le proprie colpe, da quando, come cardinale prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha promulgato le Considerazioni sui progetti di riconoscimento giuridico delle unioni tra persone omosessuali (Roma, 3 giugno 2003), secondo cui “le relazioni omosessuali sono in contrasto con la legge morale naturale”, poiché “chiudono l’atto sessuale al dono della vita. Non procedono da una vera complementarietà affettiva e sessuale. Non possono essere approvati in nessun caso” [1]. In altre parole, sono atti intrinsecamente disordinati [2], un criterio condiviso da molti scrittori ecclesiastici dei primi segni. Ma se gli atti sono condannabili, “gli uomini e le donne con tendenze omosessuali “devono essere accolti con rispetto, compassione e sensibilità”, motivo per cui “si deve evitare ogni segno di ingiusta discriminazione nei loro confronti” [3]. Ma la carità non cancella né nega la verità: l’inclinazione omosessuale è “oggettivamente disordinata”[4], e le pratiche omosessuali “sono peccati gravemente contrari alla castità”[5].

Inoltre, le Considerazioni affermano che nelle unioni omosessuali “sono del tutto assenti gli elementi biologici e antropologici del matrimonio e della famiglia che potrebbero ragionevolmente costituire una base per il riconoscimento giuridico di tali unioni”, e anche “la dimensione coniugale, che rappresenta la forma umana e ordinata delle relazioni sessuali, è del tutto assente”. Non solo: anche se le persone omosessuali devono essere pienamente rispettate, tale rispetto “non può in alcun modo portare all’approvazione del comportamento omosessuale o alla legalizzazione delle unioni omosessuali”, poiché “il bene comune esige che le leggi riconoscano, favoriscano e proteggano l’unione coniugale come base della famiglia, la “cellula primaria della società”, la “cellula primaria della società”, per questo “riconoscere giuridicamente le unioni omosessuali o equipararle al matrimonio significherebbe non solo approvare comportamenti devianti e farne un modello per la società di oggi, ma anche offuscare valori fondamentali che appartengono al patrimonio comune dell’umanità”.

Secondo il vescovo di Roma, l’allora cardinale Joseph Ratzinger si rivelò un infiltrato che dal 1981 si occupava nientemeno che della custodia e della difesa della dottrina cattolica in Vaticano. Un “insider” per il quale don Jorge ebbe solo parole di elogio e di riconoscimento (????).

Ora, il suddetto documento è stato approvato da Papa Giovanni Paolo II, che ne ha anche ordinato la pubblicazione, il che significa che il pontefice polacco è un altro infiltrato, avendo avallato il suo contenuto.

Insomma, seguendo la “logica” bergogliana (se così si può dire), GIOVANNI PAOLO II e BENEDETTO XVI sono Pontefici infiltrati nella Chiesa di Cristo, la Chiesa cattolica (?????????). Non è troppo farneticante?

Non ci sono prelati nel collegio cardinalizio che, come collaboratori del Papa nell’esercizio della sua missione, lo consigliano e lo correggono di fronte a queste sciocchezze? O sono semplicemente dei cardellini travestiti da cardinali? In sostanza, i cardinali devono essere preparati per versare il loro sangue, se necessario, nel loro servizio e accompagnamento del Vicario di Cristo, quindi perché non osano correggerlo e riportarlo sulla strada della sana e vera dottrina? Hanno così paura?

José Arturo Quarracino

21 aprile 2023


[1] Catecismo de la Iglesia Católica, n. 2357.

[2] Congregación para la Doctrina de la Fe, Declaración Persona humana, 29 de diciembre de 1975, n. 8.

[3] Catecismo de la Iglesia Católica, n. 2358; Congregación para la Doctrina de la Fe, Carta sobre la atención pastoral a las personas homosexuales, 1 de octubre de 1986, n. 12.

[4] Catecismo de la Iglesia Católica, n. 2358.

[5] Cf. Ibid., n. 2396.