Menzogne contro la Chiesa al Festival di Cannes. Il film "Rapito" racconta una "leggenda nera" contro la Chiesa cattolica (tanto per cambiare...).
Come andarono in realtà in fatti però fu raccontato dallo stesso Edoardo Mortara (qui il memoriale conservato in Spagna).
Ma fa più clamore (e profitto) raccontare (per l'ennesima volta) una Chiesa cattiva e un clero crudele.
L'articolo qui sotto invece spiega come un adulto Mortara (37nne) visse con gratitudine i fatti realmente accaduti e che non fu mai rapito.
L'articolo qui sotto invece spiega come un adulto Mortara (37nne) visse con gratitudine i fatti realmente accaduti e che non fu mai rapito.
Luigi
Aggiornamento 27-5-23: QUI la recensione della Bussola del FILM e QUI sempre la Bussola sui commenti sconsiderati di certi politici "cattolici". QUI Rino Cammilleri.
Il caso Mortara, le verità taciute
per colpire la Chiesa
Ermes Dovico, La Nuova Bussola Quotidiana, 23-05-2023
A Cannes è il giorno del film di Bellocchio (Rapito) sul caso Mortara, il bambino ebreo battezzato in articulo mortis e poi separato dai genitori. Già nel trailer è chiara la mistificazione dei fatti. Fatti che lo stesso Edgardo Mortara, morto in odore di santità, ricostruì efficacemente in un memoriale indigesto ai nemici della verità.
Al Festival di Cannes oggi [23 maggio n.d.r.] è il giorno di Rapito, il film di Marco Bellocchio incentrato sul caso Mortara, ovvero il bambino che nel 1858 fu separato dalla sua famiglia d’origine, ebrea, a seguito di un battesimo avvenuto in circostanze eccezionali. La pellicola si ispira liberamente a un libro di Daniele Scalise (Il caso Mortara, Mondadori, 1996), che ha contribuito a rilanciare la leggenda nera contro la Chiesa cattolica. Al di là del titolo del film, già dal trailer si capisce il genere di mistificazioni che saranno proiettate sugli schermi.
Nel trailer si vede un messo ecclesiastico che si reca in piena notte, accompagnato da alcune guardie, in casa dei Mortara per comunicare loro per la prima volta che il loro piccolo Edgardo è stato battezzato e che c’è l’ordine di «portarlo via». Si vede quindi il padre prendere di scatto il bambino tra le braccia e dirigersi verso la finestra, urlando: «Vogliono portarcelo via!». Si dirà che è una versione romanzata, ma la distorsione clamorosa dei fatti – per un film che comunque dice di fare riferimento a una storia vera – rimane. Così come rimarrà il condizionamento nelle menti di quanti vedranno scene simili, ignorando appunto le tante verità taciute, a danno della Chiesa.
Eppure, basterebbe leggere l’esaustivo memoriale che il protagonista della vicenda, Edgardo Mortara, scrisse nella sua piena maturità, nel 1888, quando aveva 37 anni. Un memoriale scritto in castigliano durante il suo apostolato in Spagna e poi custodito negli archivi romani dei Canonici Regolari del Santissimo Salvatore Lateranense, l’ordine in cui don Pio Maria Mortara, il suo nome in religione, volle liberamente e fortemente entrare non appena l’età glielo consentì. Tradotto in italiano, il memoriale è stato pubblicato integralmente nel 2005 in un libro introdotto da Vittorio Messori («Io, il bambino ebreo rapito da Pio IX». Il memoriale inedito del protagonista del «caso Mortara», Mondadori), che smonta pezzo per pezzo la leggenda nera e dà conto, in modo esemplare, delle ragioni della fede. È quindi curioso che certe élite culturali continuino a preferire ricostruzioni parziali, pur di propagare la propria ideologia. Guardiamo dunque i fatti.
Siamo a Bologna, allora nello Stato Pontificio. Edgardo, nono dei 12 figli di Marianna e Salomone Mortara, ha poco più di un anno quando viene colpito da una terribile malattia con violente febbri. Il male progredisce con sintomi tali che nel giro di alcuni giorni i medici lo danno per spacciato. La morte appare imminente. È in queste circostanze che la giovane Anna Morisi, la domestica cattolica dei Mortara, si ricorda quanto insegna la Chiesa a proposito del battesimo di necessità, cioè in articulo mortis. Di nascosto, con in mano un bicchiere d’acqua, battezza il bambino per aspersione, pensando che quel gesto avrebbe donato – di lì a breve – il Paradiso al piccolo Edgardo. Solo che l’attesa morte non sopraggiunge. A poco a poco, infatti, il bambino si ristabilisce completamente. Anna entra nel panico, comprendendo le possibili conseguenze di una sua rivelazione. E decide di tacere.
Passano circa cinque anni. Stavolta, ad ammalarsi è un fratellino di Edgardo, Aristide. Anche lui è in pericolo di morte. Le amiche di Anna la supplicano di battezzarlo, ma lei rifiuta, e confida infine quanto avvenuto cinque anni prima con Edgardo. Intanto, il piccolo Aristide muore, non battezzato. Su consiglio delle amiche, Anna rivela la vicenda di Edgardo al proprio confessore e da lì a breve la catena di comunicazioni, con il consenso della giovane, arriva fino al papa. Il beato Pio IX non perde tempo. Dà ordine che si mettano in atto tutti i tentativi possibili di conciliazione, per far capire ai genitori che la Chiesa ha il dovere – in quanto Edgardo è stato eccezionalmente ma validamente battezzato – di dare al bambino un’educazione cristiana. Lo stesso papa assicurava che avrebbe mantenuto a sue spese il bambino in un collegio cattolico di Bologna, dove sarebbe rimasto fino alla maggiore età e dove i genitori avrebbero potuto visitarlo a loro piacimento.
C’è da aggiungere che nei territori pontifici c’erano allora delle leggi che proibivano agli ebrei di avere al loro servizio domestiche cristiane: leggi che erano intese a tutelare la stessa comunità ebraica, evitando all’origine situazioni complicate, come già era avvenuto sotto altri papi. I genitori di Edgardo sapevano insomma a quale “rischio”, nella loro prospettiva, andavano incontro prendendo in casa una cattolica.
Ma nonostante tutto i Mortara, presi da un dolore misto a rabbia, respinsero i vari tentativi di conciliazione susseguitisi nel tempo e ciò anche quando furono informati dal buon padre Pier Gaetano Feletti (incaricato di gestire il caso) che la Chiesa, seppur con dispiacere, sarebbe stata costretta – in caso di nuovo rifiuto – a procedere al sequestro forzato del bambino. Cosa che avvenne, dopo un’ulteriore preparazione, il 24 giugno 1858. Il “rapimento” improvviso messo in scena da Bellocchio è dunque un falso storico.
Il sequestro si rendeva peraltro necessario per il pericolo che Edgardo fosse spinto a una forzata apostasia e per il clima rovente che l’ampia fazione avversa alla Chiesa aveva creato, fino alla minaccia di scontri a sangue. Sul caso, con il pretesto di voler difendere la comunità ebraica ma in realtà di umiliare la Chiesa, si fiondarono i governi, la stampa, le logge massoniche e i politici di mezzo mondo. In testa all’opposizione, come spiega lo stesso don Pio Mortara, c’era Napoleone III, manovrato dalle suddette logge e infastidito da un atteggiamento ecclesiale che giudicava anacronistico. Seguivano a ruota Cavour e altri, che vedevano nella vicenda di quel bambino – come emerge dalle lettere di quegli stessi personaggi – un’occasione unica per porre fine al potere temporale della Chiesa. Difatti, il caso Mortara contribuì ad accelerare la «questione romana» che culminò nella breccia di Porta Pia. Ma soprattutto quell’attacco era diretto alla missione spirituale della Chiesa.
Quello che i laicisti e anche i cattolici liberali dell’epoca rifiutavano di accettare era il significato del sacramento del Battesimo, che era invece ben noto a Pio IX e sarebbe stato poi spiegato con straordinaria efficacia dal nostro Edgardo. Nonostante per i suoi primi sette anni di vita fosse stato educato nella più stretta osservanza dell’ebraismo e non avesse mai sentito parlare di Gesù, don Pio Mortara testimonia, con diversi esempi, come l’azione invisibile della Grazia operasse in lui fin da prima del sequestro, suscitando in lui, bambino, un’attrazione soprannaturale verso chiese e funzioni cristiane.
Anche la docilità che manifestò fin dalle prime ore dopo il sequestro, seppur in mezzo a qualche comprensibile moto di ribellione per la separazione dai genitori, risulta inspiegabile a una logica meramente umana. Nel viaggio verso Roma gli erano stati insegnati il Padre Nostro e l’Ave Maria, con i primi rudimenti di fede cristiana. L’operare della Grazia nell’animo del piccolo Mortara fu tale che quando i genitori, poco tempo dopo, giunsero a Roma – andandolo a visitare per almeno un mese di seguito, nella speranza di riportarlo a casa – fu lo stesso bambino a guardare con orrore a quella prospettiva. E ciò nonostante provasse e avrebbe continuato a provare per tutta la vita un grande amore per i suoi genitori. Ma già da allora, bambino di sette anni, pregava perché accogliessero Gesù. Edgardo era e si sentiva già in tutto e per tutto cristiano e, da lì in poi, fino alla fine della sua vita terrena, a 88 anni e mezzo, avrebbe cercato di conquistare anime a Cristo, morendo in odore di santità.
Il tutto dopo una vita vissuta in una profonda gratitudine verso gli uomini e le donne che lo avevano reso un figlio della Chiesa, da Anna Morisi a Pio IX. Un papa che – per citare uno dei tanti elogi contenuti nel memoriale di Mortara - «rimanda tutto, dimentica tutto, per occuparsi del futuro di un povero bambino che una giovane domestica ha reso figlio di Dio, fratello di Cristo, erede della gloria eterna in seno a una famiglia israelita. Per salvare l’anima di questo bambino, il grande pontefice sopporta tutto, si espone a tutto, sacrifica tutto, mette a rischio persino i suoi Stati, davanti al furore, all’infernale accanimento dei nemici di Dio». Un papa, dunque, che era mosso da un’unica consapevolezza: nemmeno il mondo intero vale una sola anima.
Ho dovuto riscontrare che troppi film ci successo, italiani per la precisione, presentati come 'storici' e interpretati anche da attori sia italiani che stranieri di grande pregio, sono stati artatamente programmati per denigrare la Chiesa e non solo quella del periodo storico cui facevano riferimento , ma anche quella del momento in cui vennero proposti . L'intento era chiaro! Imporre al grande pubblico il disprezzo verso ogni forma di religiosità e di morale utilizzando l'irrisione e con lo scopo di voler imporre come verità scelte politiche ed ideologiche ben precise. Purtroppo molti laici cattolici e anche molti del clero hanno aderito a questa idea e l'hanno fatta propria senza neppure fare una seppur minimo tentativo di di indagare su quanto veniva presentato. E' proprio vero : "Il cinema è l'arma più forte!"
RispondiEliminala vera fede non toglie figli ai propri genitori non fa guerre non corrompe vive in povertà e purezza di spirito le sette fanatiche sono quelle di cui il demonio si serve per distruggere la vera fede.
EliminaIl Papa rapisce i bambini ebrei ? Vogliamo parlare di San Simonino di Trento ? Vogliamo rileggere Pasque di Sangue scritto da Ariel Toaff ? Vogliamo parlare dei bambini palestinesi di Gaza che si vedono arrestare e ammazzare i genitori sotto i loro occhi, e che sono essi stessi detenuti a migliaia nelle carceri israeliane ? Vogliamo parlare delle reti pedofile, del commercio di organi da trapiantare (previo esplanto criminale), dei "tessuti umani da ricerca" provenienti da aborti ? Il tutto sotto l'egida del Libero Occidente che Difende i Nostri (di chi?) Valori ?
RispondiEliminaLa ricostruzione di Messori è stata criticata da altri studiosi che hanno avuto accesso alle memorie del Mortara
RispondiEliminahttp://web.archive.org/web/20210303100151/https://www.theatlantic.com/international/archive/2018/04/edgardo-mortara-doctored-memoir/554948/
per esempio gli atti processuali dicono che il rapimento improvviso vi fu, e solo dopo si offrì un compromesso ai genitori: farsi battezzare insieme al resto della prole.
oppure non si dice che quando il giovane a 7 anni incontrò i genitori chiedeva di tornare da loro
Non ho capito una cosa: per il battesimo dell'infante, non è necessaria l'adesione del catecumeno alla religione, ma per quello degli adulti si: si proponeva ai genitori di Mortara di "farsi comandare il cuore"? 🤔
EliminaSono quello di prima.
EliminaAddendum, per la redazione: io sono un sincero simpatizzante della messa in latino, comunque, con questo articolo non le state rendendo un buon servizio.
A mio avviso, vi state dando la zappa sui piedi. 🙂
Ma il memoriale non è pubblicato e accessibile a tutti?
Eliminahttps://www.ibs.it/silenzio-di-edgardo-mortara-sue-ebook-simonetta-villoresi/e/9788831604642
Al di là della narrazione cinematografica, voi stessi confermate il fatto nel vostro articolo:
RispondiElimina“Ma nonostante tutto i Mortara, presi da un dolore misto a rabbia, respinsero i vari tentativi di conciliazione susseguitisi nel tempo e ciò anche quando furono informati dal buon padre Pier Gaetano Feletti (incaricato di gestire il caso) che la Chiesa, seppur con dispiacere, sarebbe stata costretta – in caso di nuovo rifiuto – a procedere al sequestro forzato del bambino. Cosa che avvenne”
La leggenda nerissima è che esistano “cattolici” che, oggi, difendono quel gesto ripugnante.
Il fatto che poi, da adulto, quel pover’uomo fosse felice del suo stato non giustifica certo tale azione indecente.
Grazie a Dio, quei tempi sono passati.
Guardi che anche il codice di diritto canonico attuale, se non sbaglio, prevede le stesse modalità di battesimo
EliminaE che c’entra il battesimo? Il codice attuale prevede l’allontanamento coatto dalle famiglie?
EliminaReitero il commento:
EliminaNel CCC attuale si contempla l’allontanamento forzoso di un bambino dalla famiglia in casi simili?
Se non si fosse capito, è quello il problema, mica che sia stato battezzato dalla balia!
I commenti che fanno delle domande non meritano una riposta?
EliminaIl signor Luigi C è solertissimo quando si tratta di attaccare.
Mi unisco alla petizione delle 11.09: in quale canone si contempla l’allontanamento della famiglia per un bambino battezzato in un contesto non credente?
Film che butta fango sulla Chiesa , raccontando una vicenda storica in modo romanzato e smaccatamente falso . Fanno i gradassi con giornali, libri e spettacoli di intrattenimento vari perchè sanno che nessuno protesterà.
RispondiEliminaRimando al chiaro commento di Gsimy delle 17.26.
EliminaQua la Chiesa s’è buttata addosso il fango da sola.
EliminaE pensare che la persona dietro questo capolavoro è stato pure beatificato!
E' stato canonozzato pure Paolo VI, potrà essere beatificato pure Pio IX.. per quel che vale oggi..
EliminaPaolo VI portava via i bambini dalle famiglie?
EliminaComunque mi rincuora se tu mi dici che oggi le canonizzazioni valgono quel che valgono: se non festeggio papa Mastai non faccio peccato.
Rapire un bambino è sempre rapire un bambino.
RispondiEliminasoprattutto un bambino che aveva già vissuto con i suoi genitori per i primi anni della sua vita
EliminaRapire? Allora allontanare un bambino da una situazione familiare pessima per la sua salute fisica e psichica e da parte delle Autorità giudiziarie e mandarlo a vivere in maniera decente in una 'casa famiglia' per lei si tratta di rapimento ? Consideri che il caso Mortara è avvenuto nell'Ottocento e nello Stato della Chiesa . Mi permetto suggerirle di documentarsi sulla rete vagliando tute le ipotesi, cosa che ho fatto anche io.
Eliminapeccato che il piccolo Mortara non si trovasse in una situazione disagiata, e gli stessi fatti del pericolo di morte e del battesimo d'emergenza erano perlomeno dubbi
EliminaAh, una situazione familiare difficile è paragonabile a portar via un bambino ai genitori perché della religione “sbagliata”?
EliminaPer carità, se “documentarsi” come te vuol dire scrivere ‘ste robe è meglio lasciar perdere.
Fermo restando che un bambino non si sottrae alla propria famiglia e che farlo è CRIMINALE (crimine ancor più odioso se subito dallo Stato), se si vuole raccontare il caso in modo obiettivo non si può prescindere né da ciò che Mortara ha scritto di sé e delle proprie vicende, né dal contesto sociale Ottocentesco (sempre brillanti i Supereroi del secolo dopo, i Partigiani del '46).
RispondiEliminaQuesto film, fatto in questo modo, serve solo per fomentare e diffondere un odio cieco e furioso contro la Chiesa, il solo "hate speech" ad essere non solo tollerato, ma cosa buona, giusta, doverosa fonte di salvezza della Nuova Religione Transumana.
Odio contro la Chiesa, che poi molto concretamente diventa odio contro il prete che si vede alla stazione prendere il treno, la suora da insultare per strada, la "parola buona" da zittire coperta di vergogna, l'edificio da imbrattare, la ProLife da ostracizzare, la scuola cattolica non paritaria da chiudere e perseguire, i fedeli da colpire con minacce e molestie quando non con lancio di vernice o altri oggetti.
Mentre film come "Cristiada" sui Cristeros o "Vaincre ou mourir" sulla Vandea vengono sistematicamente boicottati sin da prima che si comincino le riprese e stentano a trovare diffusori a lavoro finito; mentre film che solo osassero trattare di fatti altrettanto dolorosi e scandalosi avvenuti in altri contesti socio-religiosi più "sensibili" finirebbero immediatamente bollati come "propaganda fascista, razzista, antisemita, omostransfobica, negazionista" ecc ecc; questi film che prendono di mira la Chiesa trovano tappeti rossi, palme d'oro e licenza di infamare oltre ogni decenza imposta dai fatti.
Un'ultima chiosa: chissà che bei film che farà l'ateo comunista, marxista-leninista e maoista Bellocchio quando scoprirà delle decine di migliaia di bambini Spagnoli sottratti e deportati dai comunisti rivoluzionari su ordine di Stalin a Guerra Civile Spagnola finita, piazzati in campi-orfanotrofi in URSS con l'obiettivo di farne dei comunisti da reinviare in Spagna da grandi (peccato che tra chi è morto di fame, di stenti e di malattie, quelli sopravvissuti a Stalin siano rimasti in URSS perché il progetto non era più d'attualità..)
E chissà quando farà dei film più in generale sui bambini fatti direttamente orfani sotto i sistemi comunisti durante tutto il XX secolo: genitori inviati ai campi o ammazzati, bambini affidati a "buone famiglie socialiste" nel migiore dei casi o parcheggiati in orfanotrofi-stalle di regime in tutti gli altri casi, orfanotrofi in cui spesso dovevano subire ogni genere di violenze.
magari per farla semplice semplice potrebbe accontentarsi di fare un bel film su Bibbiano.
EliminaIl "caso" Mortara è stato accuratamente vagliato in tutti i suoi aspetti durante il lunghissimo processo di beatificazione che nell' Anno santo 2000 ha portato alla venerazione dei fedeli il Papa di allora, il beato Pio IX. Lunghissimo processo di beatificazione dicevo, che si è svolto durante l'arco temporale di ben 9 pontificati ( incluso anche quello brevissimo dello sfortunato Luciani). L' iter è giunto a conclusione 23 anni nor sono, con la beatificazione fatta da San Giovanni Paolo II. Gigante della Cristianità, assieme a tutti i suoi predecessori e al suo immediato successore. Quindi i soliti leccacalzini che difendono a spada tratta solo l'attuale corso e le sue "tendenze"...si mettano l'animo in pace. Il "caso" Mortara è l' ennesima fare news divulgata da stampa e TV spazzatura e relativi turiferari che evidentemente ci guadagnano enormi profitti. Forse, lor signori compresi 😀
RispondiEliminaQuindi tutto a posto? Il fatto non si è mai verificato?
EliminaIn questo blog vi è un distacco dalla realtà e dall'amore di verità che non è sopportabile. Intriso di ideologie che rendono schiave le persone dividendole in branchi, si normalizza o si tace ( vedi Shalom) tutto ciò che è controproducente, esaltando invece ciò che serve. Si censurano, poi, commenti anche non offensivi. Vi è un regime di propaganda che con la libertà dei figli di Dio e di Cristo non so cosa c'entri. Perché qui la libertà deve essere per forza liberismo da attaccare. Si respira aria satura di guerra e di passione
RispondiEliminaMa ha anche dei difetti, tipo consentire commenti come il tuo
EliminaComunque, con scorno di tutti i benpensanti progressisti e di sinistra italiani, il film a Cannes è andato molto male e il compagno Bellocchio è rimasto a bocca asciutta. Amen
RispondiEliminaCan. 868 - §1. Per battezzare lecitamente un bambino si esige:
RispondiElimina1) che i genitori o almeno uno di essi o chi tiene legittimamente il loro posto, vi consentano;
2)n che vi sia la fondata speranza che sarà educato nella religione cattolica fermo restando il §3; se tale speranza manca del tutto, il battesimo venga differito, secondo le disposizioni del diritto particolare, dandone ragione ai genitori.
§2. Il bambino di genitori cattolici e persino di non cattolici, in pericolo di morte è battezzato lecitamente anche contro la volontà dei genitori.
Comma 2. E de hoc satis