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giovedì 2 marzo 2023

Difesa della Messa tradizionale: 74ª settimana. Nuove manifestazioni di preghiera davanti agli uffici dell'Arcidiocesi di Parigi #traditioniscustodes

Riceviamo e pubblichiamo.
Luigi

74a SETTIMANA: LE SENTINELLE CONTINUANO LA PREGHIERA PER LA DIFESA DELLA MESSA TRADIZIONALE DAVANTI AGLI UFFICI DELL'ARCIDIOCESI DI PARIGI

Chiediamo libertà per la liturgia tradizionale!
Negli ultimi giorni sono stati inviati due segnali forti a coloro che vorrebbero limitarla o vederla scomparire:
- Uno viene dai rappresentanti dei fedeli. Il 21 febbraio Philippe Darantière e Marie-Amélie Brocard, dell'associazione Lex orandi, sono stati ricevuti da Mons. Jordy, vicepresidente della Conferenza Episcopale francese, da Mons. Lebrun, membro del Consiglio Permanente, e da Bernadette Mélois, direttrice del Ufficio Nazionale per la Pastorale Liturgica, e hanno potuto esprimere la loro sofferenza e la loro incomprensione per l'attuale politica nei confronti della liturgia tradizionale, che hanno definito come una "politica di apartheid". Hanno anche fatto notare che su meno del 2% dei battezzati che vanno a Messa ogni domenica, un quarto dei minori di 40 anni si è unito alle comunità di rito tradizionale. E hanno chiesto, tra l'altro, che i fedeli abbiano accesso a tutti i sacramenti dell'iniziazione cristiana (battesimo, cresima, eucaristia) e che sia possibile celebrare matrimoni e funerali secondo il rito tradizionale in tutte le diocesi ( Communiqué de presse (lex-orandi.org) ).

- L'altro segnale è arrivato da un vescovo americano, Mons. Thomas Paprocki di Spingfield, Illinois, che ha protestato pubblicamente contro il rescritto ottenuto dal Cardinale Roche, reso pubblico il 21 febbraio scorso, il quale ribadisce le misure discriminatorie nei confronti della liturgia tradizionale e, inoltre, riserva alla Sede Apostolica le dispense dalle leggi disciplinari a favore di questa Messa tradizionale che i vescovi potrebbero benissimo concedere in base al canone 87 del Codice di Diritto Canonico. Monsignor Paprocki ha difeso tutti quanti partecipano a queste liturgie: "Sono cattolici molto fedeli", e ha inoltre denunciato queste disposizioni del rescritto in nome del principio di sussidiarietà, che implica che le decisioni devono essere applicate a livello locale sempre che tale sia possibile. In una parola, ha ricordato che, secondo la costituzione divina della Chiesa, i vescovi non sono semplici funzionari degli uffici romani, ma rimangono i successori degli apostoli ( États-Unis: Mgr Paprocki met en cause l'autorité du rescrit du cardinal Roche et défend les catholiques traditionnels - Riposte-catholique ).

Anche noi continuiamo a chiedere la libertà della liturgia romana tradizionale, con urgenza, pazientement, devotamente, recitando il santo rosario a Saint-Georges de La Villette, in chiesa, ogni mercoledì alle 17.00, davanti a Notre-Dame du Travail, con il collettivo Paris Tradition 14, ogni domenica alle 18.15, e ancora facendo celebrare la santa messa a Saint-Germain-en-Laye, ogni domenica alle 11, davanti alla cappella dell'ospedale, al 20 di rue Armagis, e recitando il rosario davanti agli uffici dell'arcidiocesi, al 10 di rue du Cloître-Notre-Dame, dal lunedì al venerdì, dalle 13 alle 13.30.