Vi proponiamo – in nostra traduzione – la lettera numero 916 pubblicata da Paix Liturgique il 30 gennaio 2023, in cui si conia un nuovo sostantivo per definire la tendenza di molti prelati (non solo) francesi: «Traditioniscustodismo».
A tale categoria si ascrive certamente mons. Philippe Ballot, Vescovo di Metz, del quale già ci occupammo QUI, in merito alla vicenda della Chiesa cattedrale trasformata in palestra per accogliere la serata di presentazione della squadra femminile di pallamano.
A tale atto di profanazione seguì una preghiera di riparazione organizzata dai fedeli di Metz, che però si pensò bene di fare cacciare dalla Chiesa cattedrale ad opera della polizia; una reazione spropositata che ebbe eco nazionale e che il Vescovo tentò poi di giustificare in modo ancor peggiore.
Non pago di ciò, l’articolo prosegue con la descrizione del triste rifiuto di rispettare l’ultima volontà di una fedele defunta, la quale chiese il proprio funerale con rito tradizionale.
Ma, nel pieno rispetto del montante «Traditioniscustodismo», ecco che – dopo la chiusura a tutto ciò che presenta parvenze anche lontane di Tradizione ed apertura a tutto ciò che sa di «nuovo» (se non profanatore) – non poteva mancare la giornata di accoglienza LGBT.
Il prototipo di prelato che farà una sfavillante e rapida carriera (a discapito dei propri fedeli)?
L.V.
Il Vescovo di Metz, mons. Philippe Ballot, si è aggiunto al Traditioniscustodismo. Quello che, appena arrivato, ha permesso di trasformare la sua Chiesa cattedrale in una palestra per presentare la squadra di pallamano femminile, condannando poi in un comunicato, tre settimane dopo, i fedeli che erano venuti a recitare un Rosario di riparazione e che sono stati allontanati, la prima volta, dalla polizia chiamata dal sacerdote, decano del capitolo della cattedrale, ha poi vietato i sacramenti tridentini in occasione di una riunione di sacerdoti il 15 novembre, questa volta ha fatto un bel regalo di Natale ai suoi fedeli tridentini, rifiutandosi di celebrare il funerale in rito antico di un parrocchiano, pilastro della tradizionale comunità Ecclesia Dei della diocesi di Metz, morto poco prima di Natale all’età di 94 anni. Sembrava di essere tornati agli anni ’70 del secolo scorso.
La Messa diocesana di pallamano
Come promemoria, il giorno dopo il suo insediamento nella Diocesi di Metz, il 5 settembre si è svolta la «Messa alta della pallamano». Riposte catholique ha riassunto la vicenda il 22 settembre:
«Ricordiamo i fatti: dopo la Messa alta di pallamano e la sfilata di sportive seminude vicino all’altare – difficilmente si può immaginare che possa avvenire nel luogo di culto di un’altra religione – le autorità civili e soprattutto la Diocesi hanno celebrato l’evento in un autocompiacimento che contrasta con la rabbia della gente di Metz sui social network e una preghiera di riparazione è stata decisa dai fedeli.
Invece di cercare di spiegare l’accaduto e di evitare una frattura con i fedeli, mons. Philippe Ballot, il nuovo Vescovo, rimane in silenzio – secondo le nostre informazioni, la sua unica reazione finora è stata quella di aver ordinato, tramite uno dei sacerdoti della parrocchia tridentina di Metz, che i fedeli non partecipassero alla preghiera di riparazione.
La preghiera ha avuto luogo, e nella Chiesa cattedrale. Invece di lasciar fare, il canonico Dominique Thiry ha prima chiesto che non si sentissero i fedeli pregare e poi ha fatto allontanare fisicamente dalla polizia i fedeli che stavano pregando sui gradini del coro. Prima dice che gli striscioni sono politici – ma sono religiosi – è stato lo striscione di San Michele a far arrabbiare il canonico Dominique Thiry?
Poi sostiene che è vietato sostare sugli accessi di emergenza – il canonico non ha certamente mai conosciuto il testo a cui si riferisce, il decreto del 25 giugno 1980, che vieta sì di ingombrare gli accessi di emergenza con arredi o attrezzature permanenti, ma non di sostarvi. Per sfortuna del canonico Dominique Thiry e di mons. Philippe Ballot, l’intervento della polizia è stato filmato e fotografato – tanto che la stampa locale, che non era presente, ha dovuto riprendere le stesse foto in mancanza di qualcosa di meglio […] Una delle tre persone evacuate era il leader locale di Civitas, Cassandre Fristot. Inoltre, l’intervento della polizia è avvenuto sotto gli occhi di molti estranei – la Chiesa cattedrale era aperta per le Giornate del Patrimonio di questo sabato e molti metzesi hanno potuto vedere il canonico Dominique Thiry che faceva scacciare dalla polizia i fedeli in preghiera, mentre un volontario della Diocesi che lo accompagnava augurava agli oranti di “andare al diavolo”.
Alla fine, invece di cercare di risolvere il problema, la Diocesi – quasi un’amministrazione in questo territorio concordatario – si è affidata a un’altra istituzione, la stampa locale, per cercare di demonizzare i fedeli che avevano pregato per compiere un atto di pubblica riparazione – erano terribili “fondamentalisti” che volevano “esorcizzare la Chiesa cattedrale”, l’intervento della polizia era legittimo, andate avanti, non c’è niente da vedere».
Quando il Vescovo ha finalmente comunicato il 12 ottobre – più di un mese dopo gli eventi – non ha fatto altro che aggiungere benzina al fuoco: «Durante e dopo l’evacuazione [dei manifestanti da parte della polizia], il sacerdote è stato insultato e chiamato “collaborazionista, talmudista, apostata…”. Gli fu detto che il suo sacerdozio non era valido perché era stato ordinato secondo il rito corrente della Chiesa cattolica e, naturalmente, che sarebbe andato all’inferno (si veda l’articolo pubblicato nel Républicain Lorrain).
Alla luce di questi eventi e del contenuto dei commenti, è urgente che i fedeli comprendano che certe reazioni irrispettose e odiose, anche di natura volgare, sono da condannare. Anche se è comprensibile che, nella Chiesa, ci siano opinioni divergenti sull’opportunità o meno di ospitare una cerimonia sportiva in un luogo di culto, è necessario che tutti entrino in un processo di riappacificazione e di ritrovata fratellanza».
Un Vescovo che cita la stampa locale, che racconta un evento in cui non era presente con un linguaggio fornito dall’Episcopato… non si preoccupi.
Rifiuto di un funerale tradizionale
Lo scorso 22 dicembre è morta una fedele di 94 anni. Si trattava di una donna che era uno dei pilastri della comunità Ecclesia Dei – insieme alla sorella – e che aveva chiesto in più occasioni di essere sepolta con il rito tridentino.
La sua famiglia ha presentato una richiesta legale al Vescovado e ha ricevuto un brusco rifiuto. La notizia è stata talmente scioccante in questo territorio piuttosto consensuale che è stata annunciata durante la Messa di domenica 25 dicembre a Saint-Bernard de Metz: si tratta del «regalo di Natale» di mons. Philippe Ballot ai fedeli tridentini.
Alla fine, la suddetta fedele è stata sepolta con il rito di Paolo VI, ma in latino, nella chiesa di Sablons – nonostante le suppliche della sua famiglia, il Vescovo è rimasto indifferente. Ma ha promesso di celebrare una Messa per il riposo dell’anima della suddetta fedele.
In realtà, mons. Philippe Ballot si era già distinto in un caso altrettanto affascinante di rifiuto della Messa, quando era Arcivescovo di Chambéry – dove aveva anche limitato l’unica Messa tridentina della Diocesi, proprio a Chambéry.
Si trattava della Messa funebre di Fernande Cerise, una parrocchiana della Fraternità sacerdotale San Pio X di Notre-Dame-des-Millières, vicino a Chambéry.
1. Nel suo testamento aveva indicato che desiderava che la Messa funebre in rito tridentino fosse celebrata da un sacerdote della Fraternità sacerdotale San Pio X.
2. Tuttavia, la sua famiglia vive a 80 schilometri dalla suddetta cappella di Notre-Dame-des-Millières, quindi la Fraternità sacerdotale San Pio X ha chiesto alla Diocesi di Chambéry una chiesa vicina al suo luogo di residenza nella regione della Tarentaise (Moutiers per la diocesi, Albertville per il grande centro urbano).
3. Il Vicario generale della Tarentaise, padre Michel Euler (che in precedenza aveva esercitato le stesse funzioni, ma nella Maurienne, dal 2004 al 2020) ha rifiutato categoricamente, poi ha autorizzato la Fraternità sacerdotale San Pio X a venire a condizione che il sacerdote… celebrasse una Messa di Paolo VI!
4. La famiglia ha (un po’) sollevato un polverone, e la Diocesi si è infine accordata su un sacerdote tradizionale che ha accettato di celebrare piamente la Messa di Paolo VI. Per non parlare dell’intascare tutte le spese del funerale.
«Il Vescovo va contro una volontà. Difende i diritti dei migranti, ma non quelli dei suoi fedeli che migrano verso l’aldilà. Ci si chiede se sia davvero un cattolico», dice un parente del defunto.
Ma accogliere le persone LGBT
Il 21 gennaio, la Diocesi di Metz ha organizzato una giornata di accoglienza per omosessuali e transessuali.
Ecco l’annuncio sul sito web diocesano:
«L’omosessualità e la transessualità sono realtà vissute in molte famiglie. Spesso causano incomprensioni e tensioni. Nelle nostre comunità, queste situazioni possono creare domande e confusione: come accogliere? Come rispettare? Per accompagnare? Il 21 gennaio, il Servizio diocesano di pastorale familiare organizza una giornata per aprire il dialogo, chiarirlo e alimentarlo sul tema: Accogliere i nostri familiari omosessuali e transessuali nella dinamica di Amoris Laetitia. Questa giornata è destinata alle persone omosessuali e transessuali e ai loro familiari, nonché ai sacerdoti e agli operatori pastorali.
Relatore: Padre Bernard Massarini.
La giornata si svolgerà presso la casa dei giovani lavoratori, Espace Pilâtre de Rozier, 2 rue Georges Ducrocq a Metz».
Riposte Catholique dice dell’oratore: «Regolarmente promosso da alcune Diocesi dove conduce incontri e formazioni sulle questioni LGBT, ritiene che i matrimoni tra persone dello stesso sesso debbano essere permessi e benedetti dalla Chiesa – il che rimane contrario al magistero».
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«“Guai ai pastori che fanno perire e disperdono il gregge del mio pascolo”. Oracolo del Signore. Perciò dice il Signore, Dio di Israele, contro i pastori che devono pascere il mio popolo: “Voi avete disperso le mie pecore, le avete scacciate e non ve ne siete preoccupati; ecco io mi occuperò di voi e della malvagità delle vostre azioni. Oracolo del Signore. Radunerò io stesso il resto delle mie pecore da tutte le regioni dove le ho lasciate scacciare e le farò tornare ai loro pascoli; saranno feconde e si moltiplicheranno. Costituirò sopra di esse pastori che le faranno pascolare, così che non dovranno più temere né sgomentarsi; di esse non ne mancherà neppure una”. Oracolo del Signore» (Ger. 23, 1-4).
Proprio l'evoluzione delle tradizioni dell'uomo rendono quello che voi chiamate modernismo, la modalità di rendere culto a Dio in ogni tempo e luogo in base alle varie culture locali. Non è una questione di lingua, ma proprio è cambiato l'approccio dell'uomo alle cose ai fatti. Soprattutto oggi con internet quanti di noi so o più bravi dei medici nell'individuazione di una malattia. Il medico bravo poi ci indirizza. Non dice tu non capisci niente e devi fare come ti dico io e basta. Così i sacerdoti ci indirizzano Vaticano II o meno. La morale è cambiata anche la chiesa dovrebbe adeguarsi. Quale scandalo era se uno aveva un figli da fuori dal matrimonio. Non era un problema. Oggi quanto ha influito il puritanesimo nella nostra cultura? Dobbiamo prenderne atto. E se dei pallavolista vogliono fare partecipare alla messa parteciperanno col cuore Dio sa.
RispondiEliminaBravissimo.
EliminaPer troppi, la tradizione vuol dire avere i paraocchi, essere ciechi ai cambiamenti del mondo e degli uomini, negare che Dio possa agire in ogni ambiente incontrando ogni persona là dove si trova.
Se quando ha problemi di salute guarda su internet per trovare la diagnosi scoprirà di esser morto 2 anni fa … Avere figli al di fuori del matrimonio è peccato e una volta dove tutti credevano era uno scandalo perché voleva dimostrare palesemente la propria nn credenza o il proprio errore contro la Bibbia . Oggi i tempi son cambiati non è più scandalo ma normalità purtroppo o per fortuna a discrezione propria ma il peccato resta . Ora nn si può pretendere di modificare la Bibbia per non rendere più peccato una cosa in base hai tempi bisogna essere umili e ammettere i propri peccati e tutti ne abbiamo. Anche io ho avuto un figlio prima di sposarmi ed il matrimonio era già in calendario . Ho ammesso il mio peccato e l’ho confessato .
EliminaDire "è cambiato l'approccio" è un modo di esprimersi modernista, di gente il cui dio è Hegel e non Gesù. Il modo di esprimersi cattolico è "ci si è allontanati dalla legge di Dio". Punto e basta.
EliminaLa risposta di questo anonimo che per sostenere presumibilmente le unioni e i " matrimoni" tra " gay" tira in ballo persino i medici e le persone che, grazie a internet, sarebbero più abili di questi a individuare le patologie, dimostra una volta ancor di più quanto la difesa di questi atti di perversione ( l' omosessualità praticata cioè) in ambito cattolico ( o meglio: in certe élite "cattoliche" ..o sedicenti tali) si appoggi su basi estremamente fragili e inconsistenti.
EliminaLe preghiere offerte con cuore orgoglioso e spirito di divisione non saranno accette. Neanche se stilisticamente ineccepibili.
RispondiEliminauna presa di posizione sensata e ortodossa sul tema da parte del Vescovo R. Barron della Diocesi di Winona-Rochester: https://www.wordonfire.org/articles/barron/inclusivity-and-love/
RispondiEliminaA mali estremi,rimedi estremi:Scipero delle offerte ed assidua presenza alla messa
RispondiEliminaCredevo che le messe moderniste le disertaste già.
EliminaDio incontra ogni vivente di sicuro dopo la morte.,quando saremo tutti giudicati con misericordia e giustizia.Chi ha fatto il male o ha indotto altri a farlo sarà doppiamente punito.Non risponderà solo delle sue malefatte ma anche di quelle di chi ha seguito stupidamente insegnamenti errati.
RispondiEliminaMaledetto l'uomo che confida nell'uomo .
Infatti, anche chi ha invitato gli altri ad allontanarsi dalla chiesa e finire in qualche setta estremista “pura” penso avrà qualcosa da raccontare quando sarà il suo momento.
EliminaIl peccato è l'adulterio che ci si confessa. Il figlio non ha colpe vorrà solo la sua famiglia. Facciamo che si possa divorziare per creare una nuova famiglia dopo aver confessato il proprio peccato per rinnovare l'amore tra due che si amano e dare una famiglia al nascituro. Questo deve fare la chiesa.
RispondiEliminaBrutto fuori e brutto dentro.
RispondiEliminaNo, ma ci rendiamo conto della cattiveria e della grettezza intrinseca dei catari della messa tridentina?
EliminaDel resto in passato esisteva il ripudio, quindi non vedo perché non si può divorziare per giusta causa. Ovviamente voi tradizionalisti dimenticate che è più facile avere un annullamento che non viene riconosciuto dalla legge dello stato poiché i motivi di annullamento si fondano sul foro interno che è difficile indagare. E allora adeguiamo i se una persona subisce il divorzia ha diritto a fondare una nuova famiglia e può andare pure alla messa tridentina.
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