Desideriamo chiudere questa giornata di lutto per la morte del Sommo Pontefice Benedetto XVI con una nota di tenerezza, quella stessa tenerezza che il suo volto, i suoi gesti e le sue parole hanno espresso fino alla fine della sua vita terrena.
Lo facciamo proponendovi questo articolo di Domenico Agasso pubblicato sul quotidiano La Stampa il 19 dicembre 2012.
L.V.
Scritta con la caratteristica calligrafia corsiva dell’epoca chiamata «Sütterlinschrift», lo scolaretto esprimeva tre desideri al Bambino Gesù.
«Caro Bambino Gesù, presto scenderai sulla terra. Porterai gioia ai bambini. Anche a me porterai gioia»: queste sono parole di una lettera di Natale scritta nel 1934 da un bambino di 7 anni, che probabilmente, come i bimbi di tutti i tempi, l’ha lasciata davanti al presepe aspettando la notte di Natale. Quel bambino, 71 anni dopo diventerà Papa: era il piccolo Joseph Ratzinger. E che cosa desiderava il futuro Pontefice da piccolo? Non giocattoli, e neanche dolci: «Vorrei il Volks-Schott, un vestito per la messa verde e un Cuore di Gesù». Nella letterina natalizia, scritta con la caratteristica calligrafia corsiva dell’epoca chiamata «Sütterlinschrift», lo scolaretto ha espresso dunque tre desideri al Bambino Gesù.
Lo «Schott», che era uno dei primi libri di preghiere con il messale in lingua tedesca con testo a fronte in latino: all’epoca in Germania c’erano due edizioni, una per adulti e una per bambini; e il piccolo Joseph proprio attraverso quel libretto ha iniziato ad amare la liturgia. «I volumetti che di volta in volta ricevevo – ha raccontato Benedetto XVI nella sua biografia – erano qualcosa di prezioso, come non potevo sognarli di più belli».
Poi ha domandato un paramento per celebrare la Messa: i fratelli Ratzinger facevano il «gioco del parroco», con i paramenti preparati dalla madre: «Si celebrava la messa – ha narrato il fratello mons. Georg Ratzinger in un’intervista ad Angela Ambrogetti nel 2011 – e avevamo delle casule fatte dalla sarta della mamma proprio per noi. E uno alla volta a turno eravamo il ministrante o il chierichetto».
La terza richiesta era invece un «Cuore di Gesù»: un’immagine del Sacro Cuore a cui era molto devota tutta la famiglia Razinger.
Custodita dalla sorella Maria, la letterina del fratello che diventerà Papa è stata ritrovata durante i lavori di ristrutturazione della casa di Benedetto XVI a Pentling, in Baviera, oggi trasformata in un Museo dedicato al Pontefice. «Ora la commovente letterina – come comunica Bild – è esposta per la prima volta nella casa natale del Papa a Marktl am Inn in Baviera».
Era sullo stesso foglio di quelle di Georg e Maria, perché la famiglia Ratzinger non era ricca. E cosa speravano di ricevere a Natale i fratelli di Joseph? Georg, 10 anni, la partitura di una canzone, mentre Maria, tredicenne, un libro pieno di disegni.
«Il Papa si è molto rallegrato di scoprire la lettera e il suo contenuto lo ha fatto sorridere. – ha rivelato il suo segretario particolare mons. Georg Gaenswein a fine estate quando ha inaugurato il Museo – Per lui, l’odore di muschio appartiene ancora oggi al Natale», perché gli ricorda quando andava a raccoglierlo per il presepe insieme al padre e al fratello.
«Sarò sempre bravo. – ha promesso infine nella sua letterina a Gesù Bambino – Cari saluti da Joseph Ratzinger».
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