Abbiamo dato notizia di una rivista (dal felice nome in latino "Cardinalis") che è e sarà inviata ai cardinali di tutto il mondo (QUI e QUI). Con molto piacere, riceviamo dalla redazione la traduzione autorizzata di alcuni interessanti articoli che possiamo proporre - in esclusiva in italiano per MiL - ai nostri lettori.
Luigi
Questo articolo è apparso sulla
rivista Cardinalis.
Il
cardinale Tagle, il "Francesco asiatico"
Considerato
il "Francesco asiatico", il cardinale Luis Tagle, spesso soprannominato "Chito", possiede
non solo caratteristiche simili a Jorge Bergoglio e una vasta esperienza
pastorale e amministrativa, ma anche una significativa formazione teologica e
storica.
Non
teme di condividere le sue emozioni e i suoi sentimenti in pubblico - sembra addirittura desideroso di farlo - e spesso mostra un lato giocoso, come quando
balla con i giovani o celebra la Messa in modo popolare e disinvolto.[1]
Tuttavia, Tagle, 65 anni, è conosciuto come un astuto negoziatore che utilizza tattiche
politiche con raffinatezza. La sua formazione dai gesuiti
nelle
Filippine e i suoi studi universitari negli Stati Uniti, i successivi quindici
anni di lavoro con Joseph Komanchak e Giuseppe Alberigo e i legami con la
"
Scuola
di Bologna" lo collocano saldamente tra coloro che hanno una visione ecclesiologica molto progressista.
Tagle utilizza spesso il pulpito
per rispondere a questioni di giustizia sociale e le sue posizioni sulle questioni morali appaiono alquanto
incoerenti. Da un lato, qualche anno fa, anche se
con meno forza di altri suoi colleghi vescovi, ha inveito contro la legge
filippina sulla salute riproduttiva, che introduceva politiche contrarie alla
famiglia e alla vita, e si è espresso con forza contro l'aborto e l'eutanasia.
Dall'altro invece, ritiene
che esistano alcune situazioni in cui i principi morali universali possano non essere applicati, come nel caso della Comunione per le coppie che vivono insieme
coniugalmente ma senza matrimonio sacramentale e delle questioni relative all'omosessualità.
Si oppone all'uso di un linguaggio "duro" o "severo" per descrivere alcuni peccati e ritiene che la Chiesa abbia bisogno di
"imparare di nuovo" il suo insegnamento sulla misericordia, anche a
causa dei "cambiamenti nella sensibilità culturale e sociale".
"In sostanza, è stato spesso accusato di minimizzare
tali peccati e lo scandalo pubblico che ne deriva.
Ma
quando si tratta di cause popolari, il cardinale Tagle si è dimostrato un
chiaro e vocale sostenitore. Questo vale soprattutto per questioni come
l'ecologia, come dimostra la sua partecipazione attiva, nell'ottobre 2019, al
rito della Pachamama nei Giardini Vaticani. Insieme alle sue dichiarazioni
ambigue sulla bontà di tutte le religioni, molti hanno messo in discussione
quella che Tagle ritiene essere l'essenza del Vangelo.
Nel
dicembre 2019, Papa Francesco ha chiamato Tagle a Roma come prefetto della
prestigiosa Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, e da allora lo ha
nominato membro di diversi dicasteri chiave romani. Lo ha
anche elevato al prestigioso grado di "cardinale vescovo", un
ulteriore segno del suo favore.
Nel 2022, Papa Francesco ha inviato Tagle alla Conferenza di Lambeth, la riunione decennale della Comunione anglicana a Canterbury, in Inghilterra. Questi, nel suo discorso, ha affermato di "sognare" che i cristiani siano uniti, amorevoli, compassionevoli e umili, nonostante il rischio di persecuzioni e sofferenze. Ha sottolineato la necessità di accogliere lo straniero e di proteggere l'ambiente e ha sperato nell’ "intelligenza culturale" come mezzo per rimuovere "ogni traccia di superiorità culturale e di pregiudizio". "Non ha menzionato, né implicitamente né esplicitamente, la Chiesa cattolica come unica vera Chiesa di Cristo.
Nel settembre 2022, un
giornale di Manila si è detto contrario alla nomina di Tagle come papa, affermando che sembra non avere le qualità per guidare la Chiesa cattolica, ovvero, essere tollerante verso gli altri, compassionevole e misericordioso, capace di promuovere la concordia tra la gente. "Durante il periodo in cui è stato arcivescovo di Manila e, di conseguenza, capo titolare della Chiesa cattolica nelle Filippine, il cardinale Tagle ha permesso che la Chiesa entrasse nella politica di parte. È stato anche molto critico nei confronti dell'allora presidente Rodrigo Duterte", riporta il Manila Standard. "Ciò che Tagle ha fatto viola la separazione tra Chiesa e Stato prevista dalla Costituzione". L'editoriale del giornale ha osservato che sotto il suo controllo a Manila, Tagle ha permesso al clero di predicare impunemente "politica faziosa, divisione politica, odio e vendetta". (manilastandard 9 settembre 2022)
Con l'entrata in vigore del Praedicate Evangelium, il cardinale Tagle è ora pro-prefetto della Sezione per l'Evangelizzazione del Dicastero per l’Evangelizzazione del Vaticano.
Questo profilo,
qui presentato in forma aggiornata, è apparso originariamente in "The Next
Pope: The Leading Cardinal Candidates" (Sophia Press, 2020).
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