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lunedì 3 ottobre 2022

Vescovo Soddu e cerimonia massonica a Terni: analisi della gravità del gesto in un commento di de Mattei

il vescovo Soddu, sulla sinistra, 
all'interno di uno dei due templi massonici
di Terni
Avevamo dato notizia qui ieri che il Vescovo di Terni mons. Soddu, aveva partecipato (il 27 settembre, in occasione dei festeggiamenti massonici del "XX settembre") all'inaugurazione di un nuovo ingresso della Casa Massonica di Terni. 
Nelle foto pubblicate sul sito del Grande Oriente, si vede Sua Eccellenza (assieme a notabili venerabili) partecipare attivamente alla cerimonia del "taglio del nastro" (foto sotto, e foto ancora migliore qui dal sito Umbria24). 
Inoltre ha preso parte anche alla visita di uno dei templi, come la foto qui a destra testimonia: gli invitati (tra cui mons. Soddu ed un altro sacerdote): inconfondibili le due colonne "Jakin e Boaz" che la simbologia massonica dispone all'ingresso della loggia. 
Imbarazzante poi l'allocuzione di circostanza tenuta dal Gran Maestro che esaltando il 'XX settembre' come giorno della vittoria laicista sul dominio della Chiesa Cattolica, ne ha esortato il ripristino come festa nazionale civile...  
Pubblichiamo oggi il commento del prof. de Mattei sulla gravità della presenza del prelato ad un evento così identitario dell'Istituzione della Massoneria, nemica della Chiesa Cattolica e ancora duramente condannata (tanto che per i cattolici vige ancora il divieto di farne parte, pena lo stato di grave peccato mortale e impossibilità di accedere ai sacramenti. Inoltre, la CDF così disse che "Non compete alle autorità ecclesiastiche locali di pronunciarsi sulla natura delle associazioni massoniche con un giudizio che implichi deroga a quanto sopra stabilito, e ciò in linea con la Dichiarazione di questa S. Congregazione del 17 febbraio 1981" (Cf. AAS 73, 1981, p. 240-241).cfr. Congregazione per la Dottrina della Fede, 26.11.1983). 
Ci aspettiamo che la gerarchia di Santa Romana Chiesa si faccia parte diligente per rimediare allo scandalo. 
Sottolineato e grassetto nostri.
Roberto. 

di Roberto de Mattei.
Nel 1968 apparve un libro dello scrittore francese Jean Madiran dal titolo L’eresia del ventesimo secolo (L’Hèrésie du XX siècle, Nouvelles Editins Latines, Parigi 1968): l’eresia a cui Madiran si riferiva era quella dei vescovi, in particolare dei vescovi francesi, di cui denunciava le posizioni eretiche o eretizzanti assunte dopo il Concilio Vaticano II.

Madiran osservava come tutto nasceva da un cedimento dei cattolici alla filosofia moderna, e in particolare al principio secondo cui l’evoluzione della società imporrebbe un mutamento nel concetto stesso di salvezza portato da Cristo. La Chiesa dovrebbe aprirsi al mondo, ascoltarne il messaggio evangelico, che consiste nel comprendere il valore positivo della modernità, voltando le spalle alla fede tradizionale, rigida e intollerante.

il vescovo Soddu inprimo piano 
di profilo durante il taglio del nastro

L’analisi di Madiran, dopo oltre mezzo secolo, è più che mai attuale, ma forse oggi più che di eresia si dovrebbe parlare di apostasia dei vescovi, cioè di un rinnegamento globale della fede cattolica, che non si esprime solo attraverso eresie ed errori, abbondantemente diffusi tra i vertici ecclesiastici, ma da un atteggiamento di fondo che si esprime anche in parole e gestidotati di una forte valenza simbolica. Ci limitiamo a citare uno tra i più recenti esempi.

Il 27 settembre la Casa Massonica del Grande Oriente d’Italia, in via Roma a Terni, ha aperto le proprie porte al pubblico, in occasione dell’inaugurazione della nuova sede. Un evento, comunica il Grande Oriente, al quale hanno partecipato istituzioni e autorità oltre ai “liberi muratori” delle logge cittadine. Il Gran Maestro della Massoneria Stefano Bisi, è stato accolto da Luca Nicola Castiglione, presidente del Collegio dei Maestri Venerabili dell’Umbria, da Gabriele Cardona, presidente del Consiglio dei Maestri Venerabili di Terni e da numerosi affiliati. Dopo la cerimonia ha avuto luogo la visita alla Casa Massonica che conta al proprio interno due templi. Alla visita quale hanno preso parte il sindaco Leonardo Latini, il prefetto Giovanni Bruno, e il vescovo Terni-Narni-Amelia Francesco Antonio Soddu, che “nei loro messaggi di saluto hanno ringraziato per l’invito ed espresso l’auspicio che iniziative come questa possano alimentare il dialogo e il confronto tra realtá diverse sconfiggendo i pregiudizi”.

Un dei primi atti di mons. Francesco Antonio Soddu, vescovo di Terni dal 29 ottobre 2021, è stato dunque quello della visita a una sede della Massoneria, un’associazione segreta, condannata da innumerevoli documenti della Chiesa, che propone una visione del mondo direttamente antitetica a quella cattolica.

La condanna della Massoneria non è mai stata abolita. La Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede, in un suo documento del 26 novembre 1983, stabilisce che “rimane immutato il giudizio negativo della Chiesa nei riguardi delle associazioni massoniche, poiché i loro principi sono sempre stati considerati inconciliabili con la dottrina della Chiesa e perciò l’iscrizione ad esse rimane proibita. I fedeli che appartengono alle associazioni massoniche sono in stato di peccato grave e non possono accedere alla Santa Comunione”.

E questo vale per ogni tipo di Massoneria, latina o anglosassone. Non ci sono due o più massonerie, alcune buone, altre cattive. La Massoneria, fin dal suo documento fondativo, le “Costituzioni di Anderson” del 1717, presenta un’ideologia, che mette da parte ogni verità religiosa e morale, riducendo le religioni tradizionali a opinioni soggettive. Il relativismo costituisce in questo senso l’anima della Massoneria, anche se non ne racchiude tutta l’essenza. La Massoneria, infatti, presume di essere una “religione universale”, depositaria di un segreto di cui il massone prende gradualmente coscienza attraverso i riti, i simboli, i testi che assimila, ma anche attraverso l’atmosfera coinvolgente che respira nelle logge in cui è inserito. Il tempio della Massoneria di Terni, appena inaugurato, sarà un luogo in cui l’incauto aspirante massone abbandonerà la Chiesa cattolica per essere immesso in una setta anticristiana in cui perderà la sua anima e smarrirà la strada al destino di eterna felicità a cui la fedeltà al Vangelo lo chiama.

Il vescovo di Terni è un successore degli Apostoli. C’è un aureo libretto di sant’Alfonso Maria de’Liguori, dal titolo Riflessioni utili a’vescovi per la pratica di ben governare le loro chiese, ripubblicato qualche anno fa proprio in Umbria (a cura di Mario Colavita, Edizioni Tau, Todi 2015), di cui consigliamo la lettura a mons. Soddu e a tutti i vescovi italiani.

Il compito dei Pastori è quello di salvare le anime del loro gregge, non di portarle all’apostasia e alla perdizione. Perciò, spiega sant’Alfonso, se il vescovo è negligente circa la salute delle sue pecorelle, “sarà reprobo nel tribunale di Gesù Cristo”. Questa è purtroppo la strada su cui si è messo mons. Francesco Antonio Soddu, vescovo di Terni-Narni-Amelia, partecipando all’inaugurazione del Grande Oriente di Terni, fianco a fianco con il Gran Maestro della Massoneria italiana.

Che cosa si può fare di fronte a un evento così grave, se non denunciarlo apertamente e pregare per un intervento della Divina Provvidenza che ponga fine a questi scandali che si moltiplicano in Italia e nel mondo?

1 commento:

  1. Non sarebbe ora che chi di dovere ( e onestamente non saprei chi) cominciasse a denunciare sempre più ad alta voce, da diversi pulpiti e su larga scala la penosa condizione della chiesa attuale e la sua scelta decisamente sempre più eretica di abbandonare il cattolicesimo? La maggior parte dei ( pochi,) fedeli non l' ha ancora capito.

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