Se lo meritano l'8xmille?
Luigi
Il 27 settembre 2022, a Terni, la Casa Massonica del Grande Oriente d’Italia ha inaugurato l’ingresso della propria sede. A darne notizia è proprio il sito della Casa che scrive: “Dopo la cerimonia ha avuto luogo la visita alla Casa Massonica che conta al proprio interno due templi, alla quale hanno preso parte il sindaco Leonardo Latini, il prefetto Giovanni Bruno, del vescovo Francesco Antonio Soddu, che nei loro messaggi di saluto hanno ringraziato per l’invito ed espresso l’auspicio che iniziative come questa possano alimentare il dialogo e il confronto tra realtá diverse sconfiggendo i pregiudizi”.
Atti gravissimi
La partecipazione del Vescovo della diocesi Diocesi di Terni-Narni-Amelia, S.E.R. Mons. Francesco Antonio Soddu è un atto gravissimo che non può passare inosservata. Non è una novità che vi siano diversi prelati che partecipano a logge massoniche, tanto meno stupisce la partecipazione del vescovo di Terni-Narni-Amelia. Non dimentichiamo che i predecessori di Soddu hanno felici rapporti con la massoneria e non solo, e ora li teniamo addirittura a capo di importanti istituzioni vaticane. Ciò non toglie che nel momento in cui la Santa Sede ne viene a conoscenza deve assolutamente intervenire. Visto e considerato che in queste ore ci sono vescovi che in nome dello “scandalo dei fedeli” hanno adottato provvedimenti senza alcun senso, questo atto del novello vescovo di Terni è uno di quelli che, non solo crea scandalo ma non fa altro che instillare nei fedeli uno smarrimento che in questi anni sta aumentando a dismisura.
Chiesa e massoneria
Il 26 novembre 1983 la Congregazione per la Dottrina della Fede (rectius Dicastero per la Dottrina della Fede) pubblicò la dichiarazione sulle associazioni massoniche. La dichiarazione, a firma del Cardinale Joseph Ratzinger recita:
CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE
DICHIARAZIONE SULLA MASSONERIA
È stato chiesto se sia mutato il giudizio del Chiesa nei confronti della massoneria per il fatto che nel nuovo Codice di Diritto Canonico essa non viene espressamente menzionata come nel Codice anteriore.
Questa Congregazione è in grado di rispondere che tale circostanza è dovuta a un criterio redazionale seguito anche per altre associazioni ugualmente non menzionate in quanto comprese in categorie più ampie.
Rimane pertanto immutato il giudizio negativo della Chiesa nei riguardi delle associazioni massoniche, poiché i loro principi sono stati sempre considerati inconciliabili con la dottrina della Chiesa e perciò l’iscrizione a esse rimane proibita. I fedeli che appartengono alle associazioni massoniche sono in stato di peccato grave e non possono accedere alla Santa Comunione.
Non compete alle autorità ecclesiastiche locali di pronunciarsi sulla natura delle associazioni massoniche con un giudizio che implichi deroga a quanto sopra stabilito, e ciò in linea con la Dichiarazione di questa S. Congregazione del 17 febbraio 1981 (Cf. AAS 73, 1981, p. 240-241).
Il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, nel corso dell’Udienza concessa al sottoscritto Cardinale Prefetto, ha approvato la presente Dichiarazione, decisa nella riunione ordinaria di questa S. Congregazione, e ne ha ordinato la pubblicazione.
Ancora qualcuno si chiede come mai Ratzinger era così odiato dai potenti? Ecco la risposta.
Dopo solo un anno dalla pubblicazione di questo documento, il quale veniva emanato proprio perchè la Chiesa era consapevole della partecipazione di ecclesiastici e cattolici a queste realtà luciferine, la Congregazione spiegò: “Da quando la Chiesa ha iniziato a pronunciarsi nei riguardi della massoneria il suo giudizio negativo è stato ispirato da molteplici ragioni, pratiche e dottrinali. Essa non ha giudicato la massoneria responsabile soltanto di attività sovversiva nei suoi confronti, ma fin dai primi documenti pontifici in materia e in particolare nella Enciclica «Humanum Genus» di Leone XIII (20 aprile 1884), il Magistero della Chiesa ha denunciato nella Massoneria idee filosofiche e concezioni morali opposte alla dottrina cattolica. Per Leone XIII esse si riconducevano essenzialmente a un naturalismo razionalista, ispiratore dei suoi piani e delle sue attività contro la Chiesa. Nella sua Lettera al Popolo Italiano «Custodi» (8 dicembre 1892) egli scriveva: «Ricordiamoci che il cristianesimo e la massoneria sono essenzialmente inconciliabili, così che iscriversi all’una significa separarsi dall’altra».
Ora ci si chiede: come è possibile che un ordinario partecipi ad un evento di una realtà che viene così definita dal Magistero?
Risposte imbarazzanti
A seguito della pubblicazione di alcuni articoli di stampa, la diocesi di Terni Narni Amelia ha pensato bene di rispondere con questo comunicato.
A queste assurde affermazioni risponde lo stesso Card. Joseph Ratzinger quando spiega perchè è stato necessario pubblicare la dichiarazione: “Non si poteva pertanto tralasciare di prendere in considerazione le posizioni della Massoneria dal punto di vista dottrinale, quando negli anni 1970‑1980 la S. Congregazione era in corrispondenza con alcune Conferenze Episcopali particolarmente interessate a questo problema, a motivo del dialogo intrapreso da parte di personalità cattoliche con rappresentanti di alcune logge che si dichiaravano non ostili o perfino favorevoli alla Chiesa”.
E continua: “Prescindendo pertanto dalla considerazione dell’atteggiamento pratico delle diverse logge, di ostilità o meno nei confronti della Chiesa, la Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede, con la sua dichiarazione del 26.11.83, ha inteso collocarsi al livello più profondo e d’altra parte essenziale del problema: sul piano cioè dell’inconciliabilità dei principi, il che significa sul piano della fede e delle sue esigenze morali”.
Come dimostra l’intervista de La Nuova Bussola Quotidiana al Gran Maestro, questa realtà è fortemente ipocrita e parla di coesione quando in realtà ha avuto, nel corso della storia ed oggi ancora, tutt’altro scopo. Ratzinger chiariva, appunto, che: “La massoneria costituirebbe un elemento di coesione per tutti coloro che credono nell’Architetto dell’Universo e si sentono impegnati nei confronti di quegli orientamenti morali fondamentali che sono definiti ad esempio nel Decalogo; essa non allontanerebbe nessuno dalla sua religione, ma al contrario costituirebbe un incentivo ad aderirvi maggiormente.
In questa sede non possono essere discussi i molteplici problemi storici e filosofici che si nascondono in tali affermazioni. Che anche la Chiesa cattolica spinga nel senso di una collaborazione di tutti gli uomini di buona volontà, non è certamente necessario sottolinearlo dopo il Concilio Vaticano II. L’associarsi nella massoneria va tuttavia decisamente oltre questa legittima collaborazione e ha un significato ben più rilevante e determinante di questo”.
Anche il loro sistema di segretezza è emblematico. L’evento del 27 settembre, infatti, era straordinario. “Questo clima di segretezza comporta, oltre tutto, per gli iscritti il rischio di divenire strumento di strategie ad essi ignote”, continua Ratzinger.
Ancora una volta emerge la completa ignoranza, in questi vescovi di nuova nomina, di questioni fondamentali della fede cattolica. In gioco c’è quella Verità fondamentale che è Cristo stesso.
Il vescovo Soddu, il quale ama questi ambienti forte anche della sua esperienza in Caritas e ricordiamo che dove girano soldi girano questi soggetti, ha scambiato il sinodo per un momento di libertà assoluta dove tutto è possibile. Già nell’84 Ratzinger chiariva che “la tentazione ad andare in questa direzione è oggi tanto più forte, in quanto essa corrisponde pienamente a certe convinzioni prevalenti nella mentalità contemporanea. L’opinione che la verità non possa essere conosciuta è caratteristica tipica della nostra epoca e, nello stesso tempo, elemento essenziale della sua crisi generale”. Ecco perchè questi vescovi odiano tanto Benedetto XVI. Soddu come Bätzing.
E con la chiarezza che ha sempre contraddistinto Joseph Ratzinger, giunge anche a spiegare a questi ordinari che «non compete alle autorità ecclesiastiche locali di pronunciarsi sulla natura delle associazioni massoniche, con un giudizio che implichi deroga a quanto sopra stabilito».
Ora, considerato che quanto abbiamo visto sino ad ora è valido e non vi è stata alcuna altra pronuncia successiva, è possibile che un vescovo di una diocesi che si presta, addirittura ad inaugurare una realtà di questo tipo, resti ancora lì? Assolutamente no. Soddu deve dimettersi immediatamente dalla guida di quella diocesi e ritirarsi a vita privata.
Il Sommo Pontefice e il Dicastero per i Vescovi devono sollevare Soddu dal suo incarico. Altrimenti, quelle parole pronunciate da Jorge Mario Bergoglio il 13 marzo 2013 al mondo intero, assumeranno un significato ben diverso da quello che è stato dato sino ad ora.
“Fratelli e sorelle buonasera. […] E adesso incominciamo questo cammino, Vescovo e popolo, questo cammino della Chiesa di Roma, che è quella che presiede nella carità a tutte le chiese. Un cammino di fratellanza, di amore e di fiducia tra noi. Preghiamo sempre per noi, l’uno per l’altro, preghiamo per tutto il mondo, perché ci sia una grande fratellanza”.
Una sola certezza resta a noi che guardiamo attoniti una Chiesa spaesata: in nome di questo Sinodo sta avvenendo di tutto.
R.I.
Spero perdonerete la mia ignoranza. Dalla mia osservazione a volo radente sembra che appena fattosi da parte Papa Benedetto XVI sia dilagata ovunque l' "era Caritas ". Sembra siano al timone di comando dappertutto, insieme a Sant'Egidio . Due esempi a caso:
RispondiEliminaDalla biografia del Vescovo succitato leggiamo:
È stato vicerettore del Pontificio seminario regionale di Cagliari dal 1985 al 1987 e poi del seminario arcivescovile di Sassari fino al 1996. Dopo essere stato direttore della Caritas diocesana dal 2005, nel 2012 è stato nominato direttore nazionale della Caritas Italiana[1], incarico che ha mantenuto fino alla nomina episcopale.
Arcivescovo Zuppi, dalla sua biografia estrapoliamo:
Nel 1973 conosce Andrea Riccardi, il fondatore della Comunità di Sant'Egidio, e comincia a collaborare con l'associazione prima nelle scuole popolari poi con gli anziani soli o gli immigrati.
“Il Papa deve dimettere…”
RispondiEliminaScusate, voi siete?
sì, ma questi di "Silere non possum" non sono devoti tradizionalisti: se la prendono con la cosiddetta omofobia dei vescovi che puniscono i parroci pro gay e con chi chiama sodomia l'omosessualità...
RispondiEliminaCondivido. Ma da notizie spesso interessanti e vere
EliminaIl fatto è di una gravità inaudita. Non può passare inosservato. Occorrono provvedimenti severissimi per il bene delle anime. Inaugurare la nuova sede di una loggia massonica non è una "cosa bella". Non c'è alcun motivo per partecipare, nemmeno a titolo di cortesia. E non valgono in questo caso motivazioni di generico ecumenismo e dialogo con non cristiani. Il Magistero è chiaro: chi aderisce alla massoneria incorre automaticamente nella scomunica. La Santa Chiesa Cattolica è stata da sempre il nemico numero uno da combattere da parte di questa associazione luciferina. Nessun dialogo è possibile.
RispondiEliminaSarebbe utile che la Chiesa Magistero usasse parole chiare, invece della penombra, che sfugge alla massa dei fedeli. La Chiesa deve essere accogiente, altrimenti non vivrebbe la caritá, ma deve avere l'idee chiare sul quello che é il suo Credo .
RispondiEliminaIo non sarei così drastico.Il fatto in sé è gravissimo ,però siamo proprio sicuri che i due prelati non siamo andati alla cerimonia come si va a tante altre cerimonie inutili,accettando un invito?O per marcare il territorio e dimostrate di far parte della nomenclatura della zona? Ovviamente non hanno considerato la pericolosità di quella organizzazione o pur essendone a conoscenza non se ne sono preoccupati.Comunque i tempi son questi.....
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