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martedì 4 ottobre 2022

Terni, intervista della Bussola al Gran Maestro massone: «Tra noi massoni tanti cattolici, dal vescovo parole di rispetto»

Il piccolo scoop di Mil (QUI, QUI e QUI) ha creato un'onda lunga di indignazione per la grottesca sceneggiata del vescovo (per chi volesse scrivergli la sua disapprovazione, con rispetto: segreteriavescovotna@gmail.com
Andrea Zambrano ha fatto un'interessante intervista al Gran Maestro massone protagonista della vicenda. Leggete le chiare dichiarazioni, anche su quello che ha detto il Vescovo all'inaugurazione della Loggia massonica (inter alia, "Quindi il vescovo nel suo discorso non ha messo in evidenza il giudizio negativo che la Chiesa afferma sulla Massoneria?
No").
 Chissà se il Vaticano ha qualcosa da dire...
QUI Il Sismografo, che pur da posizioni non certamente conservatrici, attacca il Vescovo di Terni.
Pubblichiamo infine il riassunto della vicenda, ben descritto dalla Bussola.
Se lo meritano questi vescovi l'8xmille?
Luigi

«Tra noi massoni tanti cattolici, dal vescovo parole di rispetto»

«Dal vescovo di Terni parole di rispetto, è finito il tempo delle crociate». Il gran maestro del Grande Oriente d'Italia Stefano Bisi svela alla Bussola l'intento dell'Operazione loggia nella Chiesa: «Tanti cattolici tra i massoni, io stesso sono battezzato. Le proibizioni? Chiedete a vescovi e Papa. La lettera di Ravasi e le parole di Francesco ci hanno aiutato». Ci sono vescovi in Massoneria? «Ma lei è la Polizia? E se anche ce ne fossero...?».


Stefano Bisi, gran maestro del Grande Oriente d’Italia, come nasce l’invito al vescovo di Terni Francesco Soddu?
Noi siamo una comunione massonica storica italiana, a Terni abbiamo inaugurato la casa massonica e abbiamo invitato le autorità del posto, dal sindaco al parlamentare. E tra loro c’era anche il vescovo.

Quindi una presenza istituzionale?
Pura cortesia istituzionale. Il vescovo non ha benedetto nulla e nessuno…

Però ha parlato…
Certo, come tutti del resto.

E che cosa ha detto?
Non lo sapete?

No, la diocesi non vuole comunicarlo. Sarà forse un segreto?
Ma figuriamoci? (ride). Ha rivolto verso di noi parole di correttezza e di rispetto.

Rispetto? Del tipo?
Basta: è finito il tempo delle crociate.

Ma i pronunciamenti della Dottrina cristiana sulla Massoneria non sono stati aboliti. Ha letto la Congregazione per la dottrina della fede?
Quindi?

«Rimane immutato il giudizio negativo della Chiesa nei riguardi delle associazioni massoniche, poiché i loro principi sono stati sempre considerati inconciliabili con la dottrina della Chiesa».
E allora io le rispondo che «nessuno si salva da solo». Chi l’ha detto?

Enrico Berlinguer?
L’ha detto Papa Francesco durante la pandemia… dobbiamo essere tutti affratellati tra di noi.

Il messaggio cristiano è che nessuno si salva da solo, ma solo Cristo salva.
Vabbè, tutti siamo uomini, ognuno ha il suo percorso.

Quindi il vescovo nel suo discorso non ha messo in evidenza il giudizio negativo che la Chiesa afferma sulla Massoneria?
No.

Eppure, il giudizio negativo rimane…
Questo deve chiederlo al Papa e ai vescovi. Io che c’entro?

Lei che cosa pensa?
Guardi, il mio atteggiamento è che gli unici che non ammettiamo nelle logge sa chi sono?

Chi?
Sono gli atei

E perché?
Perché per entrare nella Massoneria si deve dichiarare di credere in un essere supremo…

Nelle logge sono entrati anche vescovi e preti?
Non ho presente tutta l’anagrafe.

Dunque, ci sono o no?
Ma scusi, lei è la Polizia?

No, sono un giornalista…
E allora le dico che per quello che so non ci sono…

Buono a sapersi…
E se ci fossero, quale sarebbe il problema?

La condanna della Chiesa è molto chiara.
Si ma è un problema di voi cattolici.

Certo. Senta, dica la verità.
Prego.

Vi ha aiutato nel dialogo con la Chiesa la lettera del cardinal Ravasi che vi ha apostrofato come “cari fratelli massoni”?
È stata una lettera rispettosa, si facevano dei distinguo per stimolare una riflessione più che con noi, negli uomini di Chiesa.

Da quella lettera ha notato una maggiore frequentazione con la Chiesa?
Beh… abbiamo avuto alcuni incontri con vescovi.

Dove? Noi ricordiamo Siracusa e Arezzo
Anche Massa marittima e Pinerolo 5 o 6 anni fa, se non ricordo male.

È vero che ha dichiarato di voler vedere il Papa con lei a celebrare la breccia di porta Pia il 20 settembre?
Sarebbe bello, certo. È ora di superare certe divisioni, dobbiamo cercare quello che ci unisce, non quello che ci divide.

La Chiesa insegna che se non c’è Cristo a unire, c’è ben poco da cercare…

E cattolici? Ne avete di affiliati cattolici?
Ma scusi: lei crede che in un Paese come l’Italia non ci siano cattolici massoni? Lo sa che io sono battezzato?

Lei? Interessante... Ai cattolici è comunque proibita l’iscrizione in una loggia pena la scomunica. I motivi sono evidenti visto che la Chiesa condanna la Massoneria come profondamente anticristiana.
Quindi se vedo un cattolico per strada non devo salutarlo?

Che c’entra? Salutarlo è un conto, affiliarsi è un altro…
Lei è soltanto sorpreso dal fatto che questa è stata un’iniziativa pubblica alla presenza di un vescovo. Guardi che se io fossi invitato dal vescovo all’inaugurazione di una chiesa, ci andrei.

Lei ha citato Papa Francesco. Ha letto qualcosa di suo?
Mi piace quello che dice sulla natura, la sua attenzione alla terra. Anche io mi sono permesso di dire che madre terra va amata e non vandalizzata. E poi le ultime affermazioni sul clima e sulla pace sono molto importanti.

Crede che riceverebbe ascolto dal Papa?
Io sono stato gentile con lei, vero?

Sì. Ma non è questione di gentilezza… è questione della natura anticristiana di ogni massoneria…
Ancora? E allora provi a chiedere queste cose al presidente vescovi, il cardinale Zuppi.

Proverò…
Io sono stato gentile, vediamo se lui sarà altrettanto gentile…


04-10-2022

Il vescovo di Terni Soddu partecipa all'inaugurazione della sede della Massoneria, poi replica stizzito parlando di «equivoco», ma non spiega che cosa ha detto ai "grembiulini". La Bussola intervista il gran maestro Bisi che ammette: la lettera di Ravasi "ai cari fratelli massoni" e la frase di Francesco "nessuno si salva da solo" «ci aiutano a superare le crociate». Ecco come i frutti della fratellanza universale senza Cristo portano la Chiesa tra le braccia delle logge.


La presenza del vescovo di Terni all’inaugurazione della casa massonica cittadina ha letteralmente colto di sorpresa i fedeli, i preti diocesani e la curia che non sapevano nulla dell’iniziativa. L’inaugurazione è avvenuta il 27 settembre scorso, in via Roma (pieno centro cittadino) a Terni, una città che vanta una tradizione di libera muratoria notevole e ha visto la presenza dei grembiulini locali e del gran maestro del Grande Oriente d’Italia Stefano Bisi.

Dopo le indiscrezioni, la notizia della presenza del vescovo è stata confermata da un comunicato pubblicato sul sito del GOI ed è stata rilanciata da diversi siti e blog, primo fra tutti il blog Messa in latino che ha anche pubblicato per primo le foto del taglio del nastro con il prelato che teneva stretta la fascia tricolore durante il taglio alla presenza delle altre autorità. (QUI una rassegna delle principali reazioni alla sua presenza)

Monsignor Francesco Antonio Soddu, nel frattempo, da poco arrivato nella diocesi di San Valentino, ieri ha annusato il probabile incidente diplomatico e ha pubblicato sul sito della diocesi un irritato comunicato di chiarimento: «In merito all’apertura del nuovo ingresso della sede del GOI a Terni, desta stupore, sconcerto e amarezza la lettura strumentale, volutamente equivocata e fraintesa, della presenza del Vescovo Soddu a tale circostanza. La lettura dei fatti, che non ha neanche tenuto conto dei contenuti di quanto il Vescovo ha detto, travisa totalmente il senso della sua presenza che, non identificandosi con un pensiero differente dalla dottrina Cristiana, ha invece ha avuto l’unico scopo di testimoniare la fedeltà al Vangelo e alla Chiesa, soprattutto in questo tempo del percorso Sinodale che la caratterizza».

In realtà il comunicato non chiarisce proprio nulla anzi, getta il sospetto che «stupore, sconcerto e amarezza» siano una comoda foglia di fico per coprire una presenza che se non malafede, mette sicuramente in evidenza la grande ingenuità del prelato sardo.


Che cosa avrebbe detto di così fedele al Vangelo e alla Chiesa, Soddu? Forse ha citato gli oltre 200 capi di scomunica che nel corso dei secoli le Massonerie, di ogni ordine e rito, hanno accumulato in pronunciamenti ufficiali di Papi e vescovi, così numerosi da essere di gran lunga superiori a quelli collezionati dal comunismo? Oppure ha citato l’ultimo documento della Congregazione per la Dottrina della fede (1983), in cui l’allora cardinal Ratzinger ribadiva che «perstat igitur immutata sententia negativa Ecclesiae circa associationes massonicas» (“permane dunque immutato il giudizio negativo della Chiesa circa le associazioni massoniche poiché i loro principi sono stati sempre considerati inconciliabili con la dottrina della Chiesa”)?

Impossibile saperlo dato che né il sito del GOI né quello della diocesi hanno pubblicato testi o video del vescovo mentre parlava in via Roma il 27 settembre scorso. Tutto si è svolto a braccio.

La Bussola ha chiesto direttamente all’ufficio stampa della diocesi e la risposta non è stata per nulla esauriente: «Ha testimoniato la fedeltà al Vangelo e alla Chiesa, soprattutto in questo tempo del percorso Sinodale che la caratterizza» ci ha detto la portavoce ripetendo pedissequamente il comunicato. Dunque, il dialogo con i massoni rientra nelle attività del prossimo Sinodo? Non si sa, dato che ci è stato detto senza ripensamenti che il vescovo non è disponibile ad essere intervistato su questo argomento.

Di fronte alla chiusura a riccio del prelato ternano, però, c’è da registrare l’assoluta apertura dei grembiulini, come dimostra l’intervista in esclusiva che il Gran maestro del GOI Stefano Bisi ha rilasciato alla Bussola e che trovate QUI

.

Intervista significativa, nella quale per la prima volta il “venerabile” ai vertici della Massoneria italiana giustifica gli incroci pericolosi tra Chiesa e logge al motto di «le crociate sono finite» e delinea un quadro molto chiaro di quella che la Bussola a suo tempo aveva definito Operazione Loggia, cioè la partecipazione pubblica della Chiesa ad appuntamenti massonici all’insegna di dialogo, incontri, conferenze e presenza al motto di “è più quello che ci unisce di quello che ci divide”. Certo che, se a unire non è Cristo, allora il legame è ben poca cosa.

Ma soprattutto, l’intervista è servita per conoscere il pensiero di Bisi su quelle che il GOI considera delle vere e proprie aperture della Chiesa nei confronti dei massoni e che gli fanno dire che «il tempo delle crociate è finito» pur auspicando una celebrazione comune della Breccia di Porta Pia.

I messaggi visti dalle logge come apertura di un credito sono la lettera del cardinale Ravasi pubblicata sul Sole 24 Ore nel 2016 (“Cari fratelli massoni”) e la frase di Papa Francesco «nessuno si salva da solo» pubblicata sull’enciclica Fratelli tutti e pronunciata qualche mese prima nel corso della preghiera in Piazza San Pietro in piena pandemia: sono questi per Bisi messaggi chiari di amicizia che cancellano in un colpo solo tre secoli di “oscurantismo”.

L’articolo del 2016 scritto dal prefetto vaticano della Cultura (la Bussola se ne occupò subito) partiva dai tanti ostacoli dottrinali, dalle condanne del passato più e più volte dichiarate dalla Chiesa per arrivare a un dialogo: «Queste varie dichiarazioni di incompatibilità tra le due appartenenze alla Chiesa e alla massoneria, non impediscono, però, il dialogo in ambiti specifici di confronto come la dimensione comunitaria, la beneficienza, la lotta al materialismo, la dignità umana, la conoscenza reciproca».

Insomma: il classico dialogo che si fa non un mezzo, ma un fine. Grazie a questo “mandato” di Ravasi, in questi anni Bisi ha promosso inviti e ricevuto in molti casi (Gubbio, Massa Marittima, Bolzano, Pinerolo, Siracusa, Arezzo, Ravenna e ora Terni) le prime risposte positive in un ideale giro d'Italia che ha conosciuto una sosta soltanto durante la pandemia. È la dimostrazione che l’assist di Ravasi ha colto nel segno, tanto che Bisi lo ha rimarcato nell’intervista ed è diventata una vera e propria dottrina: la Dottrina Ravasi.

Il secondo via libera, la Massoneria ha detto di averlo trovato nella frase di Papa Francesco pronunciata in piena pandemia. Una frase che Bergoglio ha utilizzato anche nel corso di un evento con il presidente Mattarella a proposito delle religioni di pace. Una frase quasi sfuggita ai cattolici, ma recepita e valorizzata dai grembiulini proprio perché, non legando la salvezza in alcun modo a Cristo, si presta facilmente a tessere le lodi della fratellanza universale che le logge ricercano come obiettivo.

Non nel nome di Dio, però, ma dell'essere supremo che nulla ha del Dio cristiano. Fare chiarezza su questa frase, dunque, che è presa dalla Massoneria come un invito alla fratellanza universale non in Cristo, ma nel nome dell'uomo o di un ente superiore, diventa quanto mai impellente da parte della Chiesa. Come si è visto qualcuno, furbescamente, ne sta già approfittando. L'ingenuità e la mancanza di argomenti di molti vescovi, unite ad un certo lassismo dottrinale, hanno fatto il resto e l'Operazione loggia ha aggiunto così un'altra tappa alla sua marcia.



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