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domenica 4 settembre 2022

Giovanni Formicola: "Ancora sulla legge abortista e anche sulle anime belle"

Riceviamo e pubblichiamo dall'avvocato Giovanni Formicola.
Qualche indicazione in più su chi considera la 194 "pilastro della nostra società" (QUI MiL) e su chi difende queste farneticanti affermazioni.
Luigi

Come sapete, alla fine di luglio fa ho organizzato e tenuto un incontro sulla dittatura dell'imbecille. I presenti e chi ha avuto la bontà di ascoltarne l'audio-registrazione hanno potuto verificare che non avevo e non ho alcuna intenzione di derubricare la malizia e la malvagità di chicchessia a (incolpevole, in fondo) stupidità, come si fa ogni volta per gli atti di terrore islamista, che si cerca di attribuire (con scarsissimo, se non nullo successo) non alle convinzioni e alla militanza dell'autore, ma ai suoi disturbi mentali. La tesi cui invece aderisco, e che ho provato ad illustrare, è quella per esempio di Musil e Voegelin, che parlano di una "stupidità sostenuta" - ovviamente, non è quella dello scemo del villaggio, anzi, ma può interessare le massime autorità sociali e culturali, ecclesiali e politiche -, che induce a idee e azioni non solo sbagliate, ma anche malvagie e criminali. V'è insomma una reciprocità tra la malvagità del mondo moderno, la malizia della Rivoluzione e la stupidità dei suoi agenti, protagonisti e capi. La "stupidità sostenuta" porta ai crimini, la malizia rivoluzionaria implementa la stupidità, che altro non è che una perdita di realtà, e quindi una violenza su di essa, nel che in fondo consiste la Rivoluzione, nelle sue tendenze, idee e fatti.
Tale perdita di realtà riguarda, però, anche chi la Rivoluzione non la vorrebbe, o non dovrebbe volerla, cioè i buoni.
In questo senso, una delle piccole grandi idiozie che oggi ci affliggono, nel campo dei buoni, è l'idea di correggere un po' la legge abortista vigente (non dico mai "la 194", mi sembra un eufemismo, e comunque un nome che la descrive troppo poco) chiedendo l'applicazione delle sue "parti buone".
Si tratta di un'idiozia almeno per tre ragioni.

Anzitutto, una legge malvagia, che introduce un vero e proprio "diritto d'aborto" nel nostro ordinamento - ho dedicato a dimostrarlo la mia tesi di laurea nel 1980, e né il relatore, né il contro-relatore, né la commissione tutta, che non era stata scelta tra i pro-vita, ebbero nulla da obiettare tecnicamente, né mi negarono la laurea -, non può avere "parti buone". Infatti, se queste astrattamente appaiono tali, è solo perché l'introduzione del diritto di uccidere l'innocente nel grembo di sua madre ha bisogno di foglie di fico per coprire la vergogna del proprio abominio, a cominciare dal titolo della legge ("Norme per la tutela sociale della maternità e sull'interruzione volontaria della gravidanza": esempio clamoroso di neo-lingua falsificante). E quindi chi le invoca ha capito poco.

Inoltre, dopo oltre quarantaquattro anni dalla sua promulgazione, nel corso dei quali si sono succedute le più svariate maggioranze di governo e non so quanti ministri della sanità, se esse pretese "parti buone" non sono state attuate - altrimenti non se ne chiederebbe l'attuazione -, è solo perché non c'è nulla da attuare: sono estranee al senso delle norme che la legge dispone, sono appunto solo una foglia di fico, che consente alle anime belle, in cui si sono trasformati i buoni, di guardarla senza imbarazzo, anzi, anche con un po' di ammirazione. In più, poiché l'attuazione che s'invoca sarebbe compito dell'esecutivo, l'esperienza dovrebbe avere insegnato che nessun governo può averne l'intenzione: farne tema di un contrasto all'aborto "legale" è come pestare l'acqua in un mortaio, il che non mi sembra molto intelligente.

Infine, se pure fosse, il messaggio è di sostanziale accettazione del diritto d'aborto, magari un po' moderato dalle "parti buone", il che se non è stupido, è proditorio. Ma forse piuttosto entrambe le cose.

In realtà, la legge abortista e gli abortisti non conoscono queste mezze misure. Altrimenti - se davvero ritenessero l'aborto volontario, gratuito e assistito, non un "pilastro" della nostra società, ma, come s'illudono in troppi e loro travestono le proprie argomentazioni, un "dramma" - non impazzirebbero di collera e indignazione solo alla proposta di seppellire i bimbi così uccisi, o d'informare con un'opportuna ecografia le madri che hanno deciso di uccidere il figlio che portano in grembo. Perché non sia mai venga riconosciuta l'umanità del bambino non ancora nato, ma pienamente esistente e sé stesso; non sia mai qualcuna cambiasse idea, si pentisse, si distogliesse dal suo ignobile crimine. Per gli abortisti, l'aborto è un "valore", è uno dei pilastri di una società costruita sull'anti-principio della totale liberazione dell'io e delle sue voglie, e quindi, anche, della separazione del piacere sessuale dai suoi naturali e benefici effetti procreativi: con gli anticoncezionali, con gli aborti, con gli atti contro natura. E perciò l'aborto non si tocca (si pensi alle isteriche, quelle sì, reazioni contro la sentenza Dobbs negli USA); perciò chi dovrebbe essere in prima linea per "toccarlo" teme la loro bavosa aggressività e si tace, si autocensura, dialoga e fa l'anima bella alla ricerca di un piano accettabile (credono) per tutti: "non neghiamo il dritto d'abortire - mica vogliamo essere integralisti e tornare al medioevo! -, ma temperiamolo un po', applichiamo anche le 'parti buone' della legge abortista". Già sarebbe una prospettiva di retroguardia, ma in realtà, come ho detto, o è un'idiozia, o è un vero e proprio tradimento, forse attenuato dalla stupidità di chi crede che queste "parti buone" siano vere e non solo foglie di fico e in quanto vere attuabili. Invero, a me sembra, l'ho già detto, che sia entrambe le cose: un tradimento causato da stupidità, che diventa, come sempre, malizia.

Il problema ancora una volta non sono i cattivi, ma l'indole compromissoria delle anime belle, la loro stupidità che cerca il buono dove non c'è, e impedisce di affermarlo per come è, e provare a realizzarlo come e quando sarà possibile - perché sarà possibile - senza arrendersi mai e con impegno costante, indefettibile, instancabile, ben informato e formato, e soprattutto con prospettiva soprannaturale. Certo, quella contro l'aborto non è l'unica trincea per la Contro-Rivoluzione, ma è doverosa e altamente simbolica.

Salute a voi
in J. et M.
g.