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venerdì 26 agosto 2022

Il progettista del Big Ben divenne cattolico ammirando la liturgia cattolica. E se fosse capitato in una Messa moderna?

Lo splendore della Verità.
Chissà cosa direbbe vedendo certi  Novus horros Missae?
Luigi


di Corrado Gnerre

L’inglese Augustus Pugin (1812-1852) è stato un celebre architetto. A lui si deve il progetto della Torre più importante del mondo: il famoso Big Ben di Londra.
Questi era anglicano ma poi decise di convertirsi al cattolicesimo. Fu determinante per la sua scelta l’ammirazione verso la liturgia cattolica.
“Chi ha un modo così sublime di pregare e di adorare Dio –pensava- deve essere nella Verità, la Verità del modo più divino di credere in Dio e nel Figlio suo Gesù Cristo.” Ecco alcune sue parole: “(…) non resistetti a lungo alla forza irresistibile della Verità.”

Insomma, lo stava coinvolgendo il legame profondo e costitutivo che esiste tra la lex orandi (la regola del pregare) e la lex credendi (la regola del credere). Un legame che è costitutivo e che mai dovremmo dimenticare. E tale dimenticanza ha causato ai nostri tempi tanti danni che avviliscono la liturgia e di conseguenza la teologia.

Ma ecco altre parole di Augustus Pugin: “Ho appreso la Verità della Chiesa Cattolica nelle cripte delle antiche chiese e cattedrali europee. Avevo cercato un tempo la verità nella moderna chiesa anglicana e ora ho scoperto che, dal momento in cui si è separata dal centro dell’unità cattolica, aveva poca verità e nessuna vita. Chi è separato dalla Chiesa Cattolica, è separato da Cristo ed è un ramo tagliato dalla vite, destinato a seccare. In questo modo e senza aver conosciuto un solo sacerdote, aiutato solo dalla grazia di Dio e dalla bellezza sovraumana dell’arte e della Liturgia cattolica, ho deciso di entrare nella sua unica vera Chiesa.”

Viene spontaneo chiedersi: cosa sarebbe accaduto se Augustus Pugin fosse entrato in una chiesa contemporanea con la liturgia contemporanea? A voi la risposta.