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domenica 10 luglio 2022

Puccetti. Il Papa darebbe l’Eucarestia ai nazisti, o a chi spara sui migranti?

"Rubiamo" a  Marco Tosatti questo bellissimo commento Facebook dell'amico Renzo Puccetti: "Darebbe oggi la Comunione ad Hitler che di sua mano non si conosce abbia torto neppure un capello ad un ebreo, “limitandosi”, si fa per dire, a creare le condizioni legali perché i sicari potessero infierire? Direbbe oggi di dare l’Eucaristia ad un politico che si presentasse alla Comunione rivendicando il diritto di prendere a cannonate i barconi dei migranti lasciandoli tutti annegare in mare, che lo rivendicasse sulla piazza come “una conquista di civiltà” e “un diritto dei popoli all’autodeterminazione”, facendone uno dei punti programmatici del partito?
Ho un problema e rispettosamente lo pongo in modo pubblico, come pubblicamente è stato presentato".
QUI Francesco con l'ultrabortista Pelosi, sodale di Biden.
Luigi

9 Luglio 2022, Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, mi sembra interessante offrire alla vostra attenzione questo intervento del dott. Renzo Puccetti, Socio fondatore dell’associazione Scienza & Vita, e uno dei promotori della Marcia per la Vita nel 2013, che abbiamo letto su Facebook e di cui lo ringraziamo. Buona lettura.
§§§

C’è qualcosa che non riesco a capire e magari qualcuno riuscirà ad aiutarmi a superare una difficoltà che se tacessi, mi farebbe sentire sporco.
È dottrina della Chiesa Cattolica che l’aborto volontario sia “un abominevole delitto” e Papa Francesco ha sempre ribadito di non volere cambiare la dottrina.
In varie occasioni Papa Francesco stesso si è riferito all’aborto con parole di condanna durissime. Le sue parole del 2018, ricordo, assimilarono l’aborto a “affittare un sicario per risolvere un problema”.
Poi però sostiene che si debba dare la Comunione a chi pubblicamente, ad esempio tra i politici, sostiene le leggi che garantiscono come un diritto l’aborto, cioè, nelle sue stesse parole, “affittare un sicario”.
Nei giorni scorsi i media riportano che la politica americana Nancy Pelosi in visita in Vaticano, una delle più accese sostenitrici delle leggi abortiste, abbia ricevuto l’Eucaristia ad una Messa celebrata da papa Francesco.
Papa Francesco sembra indicare la sua condotta quale modello di approccio pastorale. Ora, se c’è qualcosa che ho capito della mia fede cattolica, è che essa è una relazione tra Dio e l’uomo interamente finalizzata alla nostra salvezza. E non riesco a comprendere la pastoralità nello stare in silenzio di un pastore che lasci fare mentre una pecora del proprio gregge si appresta a saziarsi con erbe mortalmente velenose, come insegna San Paolo: “chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna” (1Cor 11,29).
Non meno problematica è per me la giustificazione fornita in questa occasione da Papa Francesco: “Quando la Chiesa perde la propria natura pastorale, essa causa un problema politico”.
Non riesco a vedere alcuna perdita di natura pastorale nella negazione della Comunione ad un peccatore pubblico impenitente (il pubblico ed impenitente sono qui fondamentali, perché tutti siamo peccatori bisognosi di Misericordia da parte di Dio). Anzi, è piuttosto il contrario. Avvisare la persona che non se ne accorge della propria condizione di peccato è un grande atto di carità, è fornire a quella persona l’occhio che gli consente di vedere ciò che il proprio occhio malato non gli rivela affinché non inciampi, è una (mi si passi l’analogia medica), una trasfusione di coscienza retta.
In Ezechiele mi pare Dio lo abbia spiegato piuttosto chiaramente: “Se io dico al malvagio: Tu morirai! e tu non lo avverti e non parli perché il malvagio desista dalla sua condotta perversa e viva, egli, il malvagio, morirà per la sua iniquità, ma della sua morte io domanderò conto a te. Ma se tu ammonisci il malvagio ed egli non si allontana dalla sua malvagità e dalla sua perversa condotta, egli morirà per il suo peccato, ma tu ti sarai salvato” (Ez 3,18-19).
È tutto? No.
Se c’è un problema pastorale nell’occidente secolarizzato, beh, questo è la perdita del senso del peccato. “Il peccato del secolo è la perdita del senso del peccato”, ha detto papa Pio XII ieri, (Pio XII, Discorsi Radio Messaggi, VIII – 1946 – p. 288), un concetto ribadito in tempi recenti dal predicatore della casa pontificia p. Cantalamessa il 18 marzo 2016.
Dunque, da qualsiasi parte la giri, non riesco ad intravedere alcunché di pastorale nel dare la Comunione a chi propugna le leggi abortiste e di anti-pastorale nel comportamento contrario.
Mi parrebbe un cinico, quasi sadico comportamento quello di colui che si fa strumento dell’altrui dannazione. Ma tant’è, almeno questa è una responsabilità che in quanto laico non mi compete.
Mi competono però come bioeticista e pro-life gli effetti e le implicazioni di simili dichiarazioni e atteggiamenti.
Se davvero si pensa che non negare la Santa Comunione ai politici abortisti sia un atto di carità pastorale, allora mi domando: sosterebbe Papa Francesco che si sarebbe dovuto dare la Comunione ai sostenitori delle leggi anti-ebraiche naziste perché non farlo avrebbe causato un “problema politico”? Darebbe oggi la Comunione ad Hitler che di sua mano non si conosce abbia torto neppure un capello ad un ebreo, “limitandosi”, si fa per dire, a creare le condizioni legali perché i sicari potessero infierire? Direbbe oggi di dare l’Eucaristia ad un politico che si presentasse alla Comunione rivendicando il diritto di prendere a cannonate i barconi dei migranti lasciandoli tutti annegare in mare, che lo rivendicasse sulla piazza come “una conquista di civiltà” e “un diritto dei popoli all’autodeterminazione”, facendone uno dei punti programmatici del partito?
Ho un problema e rispettosamente lo pongo in modo pubblico, come pubblicamente è stato presentato.