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venerdì 24 giugno 2022

Card. Burke. Meditazione sulla purezza di cuore, il peccato e il Sacro Cuore

Festeggiamo il SS. Cuore di Gesù con una meditazione del Car. Burke.
Luigi

24 Giugno 2022 Marco Tosatti

Raymond Leo Cardinale Burke
[...]
Innalzato sia Gesù Cristo!

Cari fratelli e sorelle in Cristo,

nella lettera che vi ho inviato lo scorso marzo, ho riflettuto sulla nostra osservanza della Quaresima e sulla nostra crescita nella purezza di cuore. La disciplina che abbiamo praticato durante la Quaresima favorisce, nel corso dell’anno ecclesiastico, una più perfetta conoscenza della verità su Dio, su noi stessi e sul mondo. Questa crescita si manifesta soprattutto in un amore sempre più puro per Dio e per il prossimo. Oggi, nel mese dedicato alla devozione al Sacro Cuore di Gesù, continuo la mia riflessione sulla purezza di cuore che trova la sua fonte nel Sacro Cuore di Gesù. In agosto, continuerò la riflessione sulla purezza di cuore, il cui modello più perfetto è il Cuore Immacolato di Maria, che è anche il nostro grande intercessore nel perseguire un amore puro e disinteressato. In ottobre, rifletterò sulla purezza di cuore come si manifesta nel Cuore purissimo di San Giuseppe, nostra guida paterna e protettore sulla via della purezza di cuore con il suo sicuro destino di vita eterna.

Dio ha creato l’uomo, maschio e femmina, secondo le sue stesse parole, “a nostra immagine e somiglianza” (Gen 1, 26), affinché l’uomo e la donna, con i loro doni distintivi che li portano all’unione reciproca, siano suoi intimi collaboratori nella cura del mondo (cfr. Gen 1, 2-30; 2, 15-24). Infatti, secondo il piano di Dio, l’amore dell’uomo e della donna nel matrimonio è una partecipazione all’Amore Divino, l’amore che unisce le Tre Persone in un unico Dio. Dio stesso ha soffiato nelle narici dell’uomo “il soffio della vita” (Gen 2, 7). Il Giardino dell’Eden era la casa dei nostri Primi Genitori, Adamo ed Eva, in cui godevano della compagnia di Dio e, allo stesso tempo, vivevano nell’amore puro e disinteressato gli uni per gli altri.

La purezza dei loro cuori si riflette nel fatto che, come racconta il Libro della Genesi, “l’uomo e sua moglie erano entrambi nudi e non si vergognavano” (Gen 2, 25). Poiché i loro cuori erano un tutt’uno con il Cuore divino, si guardavano l’un l’altro con totale rispetto e affetto. Non si guardavano come oggetti per soddisfare inclinazioni impure ed egoistiche. Infatti, non avevano tali inclinazioni; i loro cuori erano tutti puri e, pertanto, vivevano, come Dio aveva previsto per l’uomo, nello stato di Giustizia Originale. L’unità dei loro cuori con il Cuore divino, la giustizia con cui vivevano, si rifletteva nella loro obbedienza all’unico comando che Dio aveva dato ad Adamo: “Puoi mangiare liberamente di ogni albero del giardino; ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché nel giorno in cui ne mangerai morirai” (Gen 2, 16).

Adamo ed Eva, creati a immagine e somiglianza di Dio, erano totalmente liberi. Il loro amore per Dio e la loro cooperazione alla sua opera non erano meccanici o forzati. L’unione dei loro cuori con il Cuore divino li ha portati ad essere fedeli alla loro identità di figli di Dio e, quindi, perfettamente liberi nel loro amore per Lui e per l’altro. Satana, che odia l’uomo, che è, secondo le parole di Nostro Signore, “omicida fin dal principio” e “bugiardo e padre della menzogna” (Gv 8, 44), ha tentato i nostri Primi Genitori di tradire la loro libertà, di violare la loro fiducia con Dio loro Creatore. Satana non voleva che rimanessero liberi, ma che diventassero schiavi, come lui, del peccato e della morte. Li ha tentati a peccare, a ribellarsi alla loro identità di figli di Dio, pretendendo di prendere il posto di Dio. Purtroppo, per loro e per tutti i loro discendenti, compresi noi, cedettero alla tentazione, violando l’unico comando che Dio aveva dato loro, violando il rapporto di fiducia con Dio. Il loro atto di ribellione orgogliosa cambiò completamente la loro vita. Il libro della Genesi ci dice che: “Allora si aprirono gli occhi di entrambi e si accorsero di essere nudi; allora cucirono insieme foglie di fico e si fecero dei grembiuli” (Gen 3, 7). Avevano perso la purezza di cuore e, pertanto, i loro occhi guardavano ora il proprio corpo con concupiscenza e vergogna. Ora soffrivano l’inclinazione al peccato, il triste effetto del peccato originale.

Nonostante il loro grave peccato contro la giustizia, contro il loro giusto rapporto con Dio, Dio non ha mai smesso di amare l’uomo – Adamo ed Eva – come unica creatura terrena che aveva creato a sua immagine e somiglianza, così come aveva fatto gli angeli, creature celesti, a sua immagine e somiglianza. Quando la giustizia chiese di espellere Adamo ed Eva dal Giardino dell’Eden, promise immediatamente di inviare un Salvatore che avrebbe ottenuto per loro la grazia della vittoria sulla schiavitù del peccato e della morte, restituendo ai loro cuori la purezza con la sicura promessa della vita eterna. In quello che viene chiamato il Protoevangelium o il Primo Vangelo, Dio dichiarò a Satana: “Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra il tuo seme e il suo seme; egli ti schiaccerà il capo e tu gli schiaccerai il capo” (Gen 3, 15).

Dio ha rinnovato la Prima Promessa nel corso dei secoli. Per esempio, attraverso il profeta Isaia, promise che il Salvatore sarebbe nato da una vergine e sarebbe stato l’Emmanuele, cioè il Dio-con-noi: “Ecco una vergine concepirà e partorirà un figlio e lo chiamerà Emmanuele” (Is 7, 14). Egli ha realizzato la promessa del Salvatore con l’incarnazione di Dio Figlio nel grembo della Vergine Maria, attraverso l’ombra di Dio Spirito Santo. Questo è il grande Mistero dell’Incarnazione redentrice, della Concezione verginale e della nascita di Dio Figlio – vero Dio e vero uomo – per morire sulla croce del Calvario per la nostra salvezza eterna. Con la sua passione, morte, risurrezione e ascensione, Dio Figlio incarnato ha riportato la nostra natura umana all’amicizia con Dio Padre. Ha reso puri i nostri cuori nel suo glorioso Sacro Cuore, trafitto dopo la sua morte sul Calvario per rimanere sempre aperto a riceverci, mentre è seduto nella gloria alla destra di Dio Padre. Come ci ricorda il Catechismo della Chiesa Cattolica, insegnando la virtù fondamentale della castità, “Gesù è venuto per riportare la creazione alla purezza delle sue origini” (n. 2336). Dopo aver compiuto la sua opera di salvezza sul Calvario, Nostro Signore continua immancabilmente a invitarci a porre il nostro cuore nel suo glorioso Cuore trafitto e a ricevervi la grazia della purificazione dal peccato e dell’animazione con la Verità e l’Amore divini.

Avendo ereditato gli effetti del peccato originale, la ribellione di Adamo ed Eva contro Dio, lottiamo per tutta la vita per essere puri di cuore, in accordo con l’insegnamento di Nostro Signore nel Discorso della montagna: “Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio” (Mt 5, 8). La beatitudine, infatti, ci ricorda la particolare relazione tra il cuore e l’occhio. Quando il nostro cuore è puro, riposando nel Sacro Cuore di Gesù, vediamo Dio all’opera nella nostra vita e nel mondo, e siamo rafforzati per essere suoi collaboratori nel mondo. Nella mia riflessione sulla purezza del cuore e sul Cuore Immacolato di Maria, il prossimo agosto, rifletterò ulteriormente sulla coscienza come facoltà con cui il nostro cuore vede la verità, per agire con amore.

Che il vostro cuore riposi sempre nel Sacro Cuore di Gesù. Che la Sua luce si rifletta nei vostri occhi, le finestre del vostro cuore. Così possiate essere suoi collaboratori nel mondo. Così possiate essere sempre più perfettamente liberi di amare Dio e il prossimo.

Implorando Nostro Signore, per intercessione di Nostra Signora di Guadalupe, di benedire voi, le vostre case, le vostre famiglie e tutti i vostri lavori, rimango vostro nel Sacro Cuore di Gesù e nel Cuore Immacolato di Maria, e nel Cuore purissimo di San Giuseppe,

Raymond Leo Cardinale Burke