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lunedì 4 aprile 2022

Echi tridentini in letteratura - Romanzo "Il cardinale"

Riceviamo e pubblichiamo dall'amico Maurizio.
Luigi
Il cardinale

18 Marzo 2022 - Recensione di: Maurizio Brunetti, Alleanza Cattolica

A distanza di più di trent’anni dall’ultima edizione italiana, Fede & Cultura ripropone in una nuova traduzione l’edizione integrale de Il cardinale, romanzo scritto dallo scrittore cattolico statunitense Henry Morton Robinson (1898-1961) che proprio con quest’opera raggiunse il successo e la notorietà. Quarto libro più venduto negli Stati Uniti nel 1951 e tradotto in molte lingue (in Italia comparve già nel 1952), Il cardinale fu notato anche da Hollywood: Otto Preminger (1905-1986) ne trasse un film di discreta fattura che gli valse l’Oscar. Il libro, tuttavia, va decisamente preferito al film: la trasposizione cinematografica, che peraltro sacrifica una miriade di spunti, racconta una storia parzialmente diversa. La vicenda si snoda fra il 1915 e il 1939. Protagonista assoluto del libro è Stephen Fermoyle, un giovane intelligente e carismatico, primogenito di una famiglia numerosa di origini irlandesi e di umile ceto sociale. Il lettore seguirà lo svolgersi della sua formazione umana e sacerdotale dai suoi primi incarichi di presbitero nella diocesi di Boston fino alla nomina a cardinale. Un mix attendibilissimo di virilità, signorilità e adesione cavalleresca alla propria vocazione (che la vita metterà comunque alla prova) rende la «pasta umana» del protagonista particolarmente attraente, e c’è chi sostiene che l’autore si sia ispirato alla vita e alla personalità del cardinale Francis Joseph Spellman (1899-1967), un esponente effettivamente gigantesco del cattolicesimo statunitense del secolo XX. Tra i punti di forza di questo Bildungsroman (romanzo di formazione) non vi è solo lo spessore e la credibilità psicologica dei personaggi, anche secondari, ma anche – un po’ come accade ne Il Cavallo Rosso del brianzolo Eugenio Corti (1921-1014) – l’ancoraggio alla storicità di nomi, luoghi ed eventi di cui l’autore propone interpretazioni storiografiche «cattoliche», lasciando che queste vengano espresse dai vari ecclesiastici che si alternano nel romanzo. Ne è un esempio il giudizio non benevolo e di notevole acume nei confronti del misticismo democratico del presidente federale Thomas Woodrow Wilson (1856-1924).
Particolarmente vividi sono i ritratti che emergono di Papa Pio XI (1922-1939), del futuro Pio XII (1939-1958), descritto come un uomo di «tesa virilità», e di Alfred Emanuel «Al» Smith (1873-1944), uomo politico cattolico candidato alla presidenza degli Stati Uniti del 1928. Sono inoltre riconoscibili, sia pure dietro nomi fittizi, l’arcivescovo di Boston William O’Connell (1859-1944) e il Segretario di Stato della Santa Sede Pietro Gasparri (1852-1934). Nelle ultime pagine del romanzo fa una comparsa anche un irritato Benito Mussolini (1883-1945) che ingaggia un confronto serrato con l’ambasciatore vaticano nei giorni successivi alla pubblicazione dell’Enciclica Mit Brennender Sorge «sulla situazione religiosa nel Reich tedesco».

Sebbene disuguali per temperamento e impeto verso la santità, la quasi totalità degli ecclesiastici che popolano Il cardinale sono accomunati da una virtù di tutto rispetto: l’integrità dottrinale, peraltro indossata naturaliter, senza alcuno sforzo. Tale caratteristica, a valle dell’ubriacatura rivoluzionaria degli anni del post-Concilio e dell’occupazione progressista dei centri di formazione, oggi è tutt’altro che scontata. E, a meno che non viva in diocesi i cui pastori ancora alzano la voce contro le aggressioni della modernità e del relativismo, il lettore del secolo XXI potrebbe avvertire una sensazione di straniamento e di desuetudine nel leggere che mons. Fermoyle, appena nominato vescovo, sente il peso della responsabilità «di preservare nella sua diocesi l’integrità della dottrina e il vigore della fede cattolica» e prova a opporsi al diffondersi della «pratica delittuosa della contraccezione» scrivendo sul tema una lettera pastorale, peraltro osteggiando in sede civile le attività, ancora illegali ma già abbondantemente tollerate, dell’appena nata (e citata sotto altro nome) Planned Parenthood League.

A circa cento anni dalle vicende raccontate, l’apostolato dei laici, dei religiosi e delle religiose, negli Stati Uniti come in Italia si è fatto ancora più complicato. Ma, proprio per questo, la lettura di questo romanzo e l’incontro con gli apostoli credibili che si alternano lungo le sue pagine – uomini e donne, benestanti e povera gente, laici e religiosi – potrà avere per il lettore cattolico un salutare effetto corroborante.

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