Da una vecchia, ma sempre attuale, "Lettera" di Camillo Langone.
Luigi
7 febbraio 2018 - Preghiera di Camillo Langone
Davide, re d'Israele e santo del Calendario, vincitore di Golia e antenato di Cristo, dovevo immaginarmelo ma non lo sapevo e l'ho scoperto grazie a “Salmi censurati” di André Wénin (EDB): la Chiesa ti ha imbavagliato. E non è stato Papa Francesco bensì Paolo VI, nel 1971, siccome il rinnegamento della Bibbia è una storia vecchia che ebbe un'accelerazione quando nella liturgia entrarono le lingue nazionali.
I preti volevano risultare più comprensibili ma presto si accorsero che l'oscurità aveva i suoi vantaggi. Finché i tuoi salmi 58 e 109 erano in latino, nessun problema. Quando si cominciarono a leggere in italiano cominciarono i dolori: divenne evidente che non erano compatibili con l'edulcorato, e molto inventato, cattolicesimo post-conciliare. E allora zac, censura, via dalla liturgia delle ore, via ovviamente dalle prediche. Io non ti rinnego, Davide, e da quando so che ti hanno censurato ripeto più spesso le tue sante parole: “Il giusto laverà i piedi nel sangue dei malvagi”.
Qui la Bibbia non la citate mai, ma guarda caso citate proprio i versetti piú macabri e splatter; la Bibbia è un manuale di matematica, dove prendere le formulette che servono al momento, è la storia della Rivelazione, la quale è avvenuta per tappe progressive, ed è cambiata la comprensione che di Dio aveva il popolo ebraico. Senza voler essere marcioniti, è dottrina di fede che dall'antico al nuovo Testamento ci sia stata una progressione nella Rivelazione e sia cambiato il concetto di Dio, da quello che invitava Giosuè e Daul a sterminare i nemici e passare a fil di spada anche donne e bambini senza fare prigionieri, a Gesù Cristo che invitava ad amare i propri nemici e pregare per loro, perdonando settanta volte sette (ma già nell'Antico Testamento appare il volto misericordioso di Dio). Ora, il fatto di tagliare certe frasi sanguinarie dei salmi, serve per tutelare chi non conosce la Bibbia e la Storia della Rivelazione, e sentendo certe cose potrebbe essere indotto a credere in un Dio che non è quello di Gesù Cristo, fermandosi all'Antico Testamento senza sapere (o dimenticando) che c'è stato un seguito nel Nuovo. E se qualcuno trova godimento nello sguazzare con l'immaginazione tra sangue e corpi sfracellati contro il muro, e crede così di pregare, augurandosi che Dio faccia il macellaio con le persone che odiamo, invece di pregare il Dio crocifisso che perdona i suoi aguzzini, il buon Pastore che va in cerca della pecora smarrita, ecco forse quel qualcuno avrebbe bisogno di fare un bel corso approfondito di cristianesimo: perché appunto, nella religione cristiana non si può prescindere da Gesù Cristo (quel Gesù che mette in guardia dal credersi giusti) e l'Antico Testamento va letto alla luce del Nuovo, che lo segue e lo completa: sennò tra l'altro staremmo ancora a sgozzare gli animali sugli altari.
RispondiEliminaLe rispondo da persona che prega con il breviario preconciliare e quindi anche con i salmi imprecatori: la corretta interpretazione di questi passi è che essi sono il grido dell'oppresso davanti a Dio che sfoga tutta la sua rabbia vedendo e subendo l'ingiustizia e l'oppressione.
EliminaAnche il Nuovo Testamento possiede comunque passi simili, come Giacomo 5,1-6
i salmi imprecatori sono un esempio di preghiera spontanea che è stata 'canonizzata'
Eliminae ci dice che mentre è cosa santa amare e pregare per i propri persecutori, il grido di rabbia dell'oppresso non è da condannare, anche se chiede vendetta contro gli aguzzini
i salmi imprecatori ci dicono che l'urlo di rabbia dell'oppresso (che ai nostri giorni può essere l'operaio sfruttato con salari da fame, la persona che ha perso la casa per dei bombardamenti, la vittima di bullismo etc) è ascoltato da Dio, e Dio ristabilirà la Giustizia
le linko un interessato articolo sul tema, anche alla luce degli odierni problemi sociali ed ecclesiali
Eliminahttps://churchlifejournal.nd.edu/articles/a-church-in-crisis-needs-the-imprecatory-psalms/
Classica arrampicata sugli specchi modernistica. L'obiezione gira a vuoto. Potrebbe valere per i testi destinati principalmente alla celebrazione con il popolo, come la messa, ma non ha alcun senso per i testi destinati principalmente al clero, come la Liturgia horarum. Oppure è una presa d'atto che i preti di oggi sono talmente ignoranti che non capirebbero il vero senso di quei versetti? Non so che cosa sia peggio, se il dolo modernista o la presa d'atto dell'ignoranza.
Eliminala Liturgia delle Ore non è una preghiera destinata al clero, in quanto è nata come preghiera comune di tutti i cristiani che si radunavano in chiesa nei momenti salienti della giornata per pregare
Eliminapoi si è 'privatizzata' come preghiera del clero, ma non è nata per esserlo
anche i chierici dovrebbero pregarla insieme ai fedeli che hanno in cura, meglio se cantata
ovviamente anche con i salmi imprecatori, spiegati e contestualizzati
Errata corrige: la Bibbia NON è un manuale...
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