Luigi
Questo sabato, 29 gennaio, siamo stati ancora una volta in molti a radunarci sotto le finestre della Nunziatura Apostolica, da mezzogiorno in poi, per la nostra 26a pia ma ferma manifestazione, chiedendo che sia restituita la libertà alla liturgia tradizionale.
L'interesse per questo tipo di eventi è diventato di nuovo molto sensibile, domenica scorsa, dopo la messa di congedo del vescovo Kérimel a Grenoble (68 anni, nominato da poco arcivescovo di Tolosa). Al termine della messa, piena di calore carismatico (500 fedeli, la maggior parte dei sacerdoti della diocesi, tre vescovi), durante la foto dell'uscita in cima alla scalinata, il sorriso del vescovo si è congelato di colpo: ecco che lunghi striscioni sono stati schierati, tenuti dai fedeli tridentini perseguitati del vescovo Kérimel (vedi Lettera di Paix Liturgique 826, Paix Liturgique France), in cui si poteva leggere: “St-André e ND de l'Isle, parrocchie discriminate”; “Fedeli che piangono: lasciateci i nostri sacerdoti!”, e sono stati eretti una serie di pannelli che esponevano le opere di questa comunità tridentina: scuole, catechismi per bambini e adolescenti, adorazioni, confessioni, 60 messe ogni mese, ecc. Sono stati anche distribuiti dei volantini ai fedeli e ai sacerdoti che, usciti dalla messa di congedo, li hanno richiesti. Tutto molto cortesemente, persino in silenzio.
Continueremo a protestare e a pregare in questo modo. A Parigi, davanti alla Nunziatura, a Notre-Dame du Travail, a Saint Georges de La Villette, a Saint François Xavier, rue du Cloître-Notre-Dame.