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sabato 18 dicembre 2021

Attaccata dai musulmani processione cattolica in Francia

"Islam religione di pace", vero S. Padre?
Luigi

Nanterre, il vescovo: «Inaccettabili le violenze alla processione»
Intervento del vescovo Rougé dopo l'attacco dei militanti islamisti ai fedeli e al sacerdote che guidava la processione. «Non basta esprimere vicinanza sui social»

Sulla vicenda della processione per la festa dell’Immacolata, attaccata da militanti islamisti a Nanterre la sera dell’8 dicembre scorso, è intervenuto sulle pagine di Le Figaro mons. Matthieu Rougé, vescovo della cittadina della cintura di Parigi. «Non si tratta di un incidente banale», scrive il prelato. «La reattività dei responsabili pubblici, a tutti i livelli dello Stato, manifesta bene che queste violenze sono considerate realmente indicative delle fratture molto profonde che rischiano di far esplodere la nostra società».
Le reazioni di solidarietà coi cattolici di Nanterre manifestate sui social da esponenti politici e delle istituzioni hanno lasciato il vescovo insoddisfatto: «Nell’epoca della società dell’immediatezza, le reti sociali possono contribuire alla manifestazione della verità ma favoriscono anche le esagerazioni e l’istintività delle reazioni senza prospettive e senza una vera riflessione in vista dell’azione. Ho trovato singolare che certi responsabili di altissimo livello, non tutti naturalmente, abbiano reagito soltanto sui social, senza prendersi il tempo di una chiamata o di un messaggio personalizzato, come se la cosa più importante non fosse sostenere le persone ferite o aggredite, ma piuttosto di non dare l’impressione di essere in ritardo nel gioco della comunicazione sociale. Al contrario, sono le chiamate, gli scambi reali, le conversazioni approfondite, talvolta incontri che hanno luogo per la prima volta a causa della gravità dei fatti, che risultano creatori di relazioni costruttive et pacificatrici. Quando i social si sostituiscono alla conversazione democratica e fraterna sul posto, il posto stesso diventa una specie di terra di nessuno abbandonata a tutte le violenze. Se l’energia spesa online fosse investita in sforzi giuridici ed educativi di prossimità, la nostra società andrebbe un po’ meglio».

Il vescovo rivendica il diritto dei cattolici alla pubblica manifestazione della fede. «Ci saranno forse liberi pensatori che affermeranno o scriveranno che sarebbe stato meglio rinunciare a qualsiasi processione, che sarebbe più saggio evitare qualunque manifestazione esteriore della fede, in particolare nei “quartieri sensibili”. Ciò significherebbe di fatto rinunciare alla possibilità reale di una coesistenza pacifica di tutti sull’insieme del nostro territorio nazionale, al di là della questione propriamente religiosa. Naturalmente bisogna avere tatto e dare prova di discernimento per evitare gli scontri inutili. L’umile processione di Nanterre non mancava di entrambe le cose. Ma non è ammissibile che qualcuno sia dichiarato con violenza “persona non grata” su una frazione del nostro territorio, soprattutto per ragioni confessionali. Dal punto di vista repubblicano, come dal punto di vista cristiano, nessuna spartizione confessionale del territorio è ammissibile. Lo spazio pubblico appartiene per definizione a tutti, e ciascuno deve potervi essere pienamente rispettato. (…) L’umile processione luminosa di Nanterre è stata, a un certo punto, interrotta da violenze che non dovrebbero esistere nel nostro paese e contro le quali dobbiamo trovare il modo di lottare fermamente. Essa non si è tuttavia arrestata: con la sua fragilità e allo stesso tempo con la sua forza, testimonia l’umile trionfo possibile della luce e della pace».

«Giuro sul Corano di sgozzarti»

I fatti, secondo quanto raccontato dai media francesi e riferito dal vescovo, avrebbero visto l’aggressione verbale e fisica di una quarantina di cattolici che stavano effettuando una processione mariana fra due chiese della parrocchia di Fontenelles, nel quartiere Pablo Picasso caratterizzato da alti livelli di criminalità, da parte di una dozzina di giovani di apparente tendenza islamista.

Insieme a insulti grossolani, il gruppo ha infatti utilizzato l’appellativo “kaffir”, “miscredenti”, per rivolgersi spregiativamente ai fedeli cattolici, e il sacerdote che guidava la processione è stato minacciato con la frase «Giuro sul Corano di sgozzarti!». A uno dei partecipanti è stato strappato il cero che teneva in mano, che poi è stato scagliato contro la schiena di un altro.

Per evitare altre provocazioni la processione, il cui percorso era stato autorizzato dalla Prefettura, si è affrettata a raggiungere la chiesa di santa Maria, meta finale, saltando tutte le stazioni di preghiera e meditazione che erano state programmate lungo i mille metri circa del tragitto, scortata dalle forze dell’ordine intervenute prontamente.

Dialogo interreligioso

Nanterre, comune di 100 mila abitanti collocato 15 chilometri a nord-ovest di Parigi, è amministrato ininterrottamente dal 1935 da sindaci affiliati al Partito comunista (Pcf). Sul suo territorio sorgono otto chiese cattoliche ripartite fra tre parrocchie, tre moschee, una sinagoga e una sala dei Testimoni di Geova.
«I responsabili musulmani del quartiere hanno immediatamente espresso la loro solidarietà nei confronti dei parrocchiani scioccati», scrive mons. Rougé. «Il dialogo interreligioso, ancora vivo nella città di Nanterre, piena di ricchezze e di complessità, continuerà sicuramente».

2 commenti:

  1. Chi si sorprende quando succedono queste cose non è sincero.

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  2. Difendersi con salami di porco innestati da un anima in ferro no? Usare rosari a palla incatenata faceva schifo? Mettete fiori nei vostri cannoni.

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