Riceviamo e pubblichiamo.
Luigi
Così determinati come l’altro sabato, i pii manifestanti erano più di XX, quest’ultimo sabato 13 novembre, come sempre, sotto le finestre del vescovo Celestino Migliore, quando stava per passare a tavola con i suoi collaboratori. Le nostre Ave Maria si mescolarono al loro Benedicite.
Molto si è parlato durante la manifestazione - e probabilmente anche nella sala da pranzo del nunzio - su questa recente decisione presa dal Vicariato del Papa a Roma, che sta dando fuoco al fuoco: il divieto della celebrazione dei sacramenti tradizionali diversi dall'Eucaristia (confessione, cresima, estrema unzione) e il divieto della prossima celebrazione del Triduo Pasquale, con le cerimonie del Giovedì Santo, del Venerdì Santo e della Veglia Pasquale. Il responsabile di questo provvedimento "nello spirito del motu proprio" è don Giuseppe Midili, direttore dell'ufficio liturgico del vicariato, nonchè professore alla Pontificia Università Sant'Anselmo, dove si architettano le idee per combattere la liturgia tradizionale.
A Grenoble, dove si inasprisce la guerra tra mons. de Kérimel e i fedeli tradizionali, questi ultimi hanno lanciato un appello alla Conferenza episcopale riunita a Lourdes. Completamente invano...
Eppure, la Messa tradizionale ha potuto essere celebrata nella Basilica di San Pietro, all'altare della Cattedra, il 30 ottobre. Non c'è quindi alcun motivo per cui a Saint-François-Xavier, Notre-Dame-du-Travail e Saint-Georges-de-la-Villette, la messa tridentina debba ormai essere vietata.