Post in evidenza

Luis Badilla. "Per Papa Francesco visitare la Francia era già un problema nel 2014"

Grazie a Luis Badilla per questa nuova analisi sulla ritrosia di Francesco a fare viaggi apostolici in Francia. QUI ancora Badilla sulla ma...

domenica 29 agosto 2021

Tesori della Musica Sacra. Alta Trinità beata, Laudario di Cortona.

Un altro commento del Maestro Porfiri.
In fondo al post il brano.
Luigi

11 Luglio 2021 Marco Tosatti

[...]

ALTA TRINITÀ BEATA (Laudario di Cortona)

Non sono moltissimi i brani in onore della Santissima Trinità che sono conosciuti comunemente da cori in giro per il mondo. Ricordo ai tempi in cui ero organista sostituto del Vicariato della Città del Vaticano nella Basilica di san Pietro e mi capitava di assistere i cori che intervenivano alla Messa vespertina, uno dei canti che più ricorreva nel loro repertorio era una versione polifonica di Alta Trinità Beata, un brano il cui testo iniziale dice: “Alta trinità beata, da noi sempre si’ adorata! Trinitade gloriosa, unità maravilliosa, tu se’ manna savorosa a tut’or desiderata”. Questa laude è tratta da un manoscritto cortonese (n. 91) della metà del XIII secolo, chiamato Laudario di Cortona, che raccoglieva i testi di laudi in volgare in uso presso una locale confraternita.

La melodia presente nel Laudario non corrisponde a quella usata poi per la versione polifonica, che alcuni fanno risalire all’ambiente delle laudi filippine. La laude di Cortona ha un testo più esteso, in cui troviamo anche queste belle strofe riferite ad Abramo: “Abraàm en trinitade intese la deitade: li angeli li for mostrati en figura humanata. Quando vidde tre figure adorò un creatore, e ‘mperciò da te, Segnore, la so fé fo confirmata”. Sono testi molto significativi per delle melodie la cui esecuzione è ancora oggetto di dibattito fra gli studiosi, penso ad un testo di Raffaello Monterosso, Il linguaggio musicale della Laude dugentesca del 1960. Oggi il musicologo Marco Gozzi dell’Università di Trento ha dedicato molti studi con interessanti scoperte per una restituzione melodica plausibile e alcune proposte interpretative affascinanti.

Come detto, la versione polifonica è certamente più popolare di quella monodica, una versione di relativa accessibilità per cori di tutti i tipi. L’andamento omoritmico del testo favorisce una dignitosa esecuzione anche per cori di medie capacità tecniche.